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9 Ottobre 2024
15:53

Fondi pubblici europei all’allevamento di polpi, anche l’Italia tra i paesi finanziatori

L'Italia ha speso più di 250 mila euro fondi pubblici in favore dell’allevamento di polpi. Lo rivela la nuova ricerca realizzata dalla ong Compassion in World Farming.

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L’Italia ha investito oltre un quarto di milione di euro di fondi pubblici in favore dell’allevamento di polpi. Lo svela una nuova ricerca pubblicata dalla ong internazionale Compassion in World Farming sull'impiego dei fondi dell'Unione Europea.

A livello internazionale, la ricerca stima che governi da tutto il mondo abbiano speso un totale di almeno 13,3 milioni di euro di denaro pubblico per la ricerca finalizzata allo sviluppo dell’allevamento di polpi. E l’Italia ha un ruolo centrale in questo business, si stima che avrebbe speso 253.750 euro per progetti d’allevamento di polpo.

Il Governo ad aver investito di più è quello spagnolo, che ha speso almeno 9,7 milioni di euro. Inoltre, secondo quanto svelato dal documento, circa 3,6 milioni di euro di questa cifra sarebbe stata spesa utilizzando fondi dell’Unione Europea, sia come finanziamento che come parte di prestiti per sostenere le aziende private coinvolte. Non sorprende dato che nel porto di Las Palmas a Gran Canaria è in costruzione il primo allevamento di polpi a scopo commerciale al mondo.

Più di 90 associazioni e personalità di rilievo – incluse Peter Singer, Eurogroup for Animals, Ocean Born Foundation, World Animal Protection e Jennifer Jacquet – si sono unite all’associazione di protezione animale in un appello al presidente del Governo del principale finanziatore dell’allevamento di polpi, la Spagna, perché interrompa lo stanziamento di fondi pubblici per sviluppare questa pratica e avvii l'iter legislativo per vietarla.

Una pratica insostenibile dal punto di vista etico e anche ambientale.

La vita dei polpi in allevamento

I polpi sono i molluschi più intelligenti presenti in natura. Dispongono infatti di sistemi nervosi tra i più complessi nel mondo animale e, secondo una ricerca pubblicata su Current Biology, possiedono onde cerebrali simili a quelle degli esseri umani.

Questo significa che sono esseri senzienti, empatici, intelligenti, come è emerso anche dal documentario "My Octopus Teacher" di Pippa Ehrlich e James Reed che nel 2021 vinse i Bafta Awards e rientrò nella rosa dei candidati agli Oscar di quell'anno.

A questo si aggiungono i problemi legati alla sostenibilità: i polpi sono animali carnivori, e come tali pertanto richiedono un'alimentazione ricca di proteine, solitamente fornite dai pesci selvatici che essi stessi catturano . Circa il 20% del pesce pescato viene utilizzato per nutrire gli animali acquatici carnivori allevati per scopi commerciali, mentre circa il 90% di questi è destinato al consumo umano.

Pertanto, la pratica dell'allevamento intensivo non solo è insostenibile, poiché aumenta la pressione sulle popolazioni ittiche già sovrasfruttate, ma contribuisce all'insicurezza alimentare in regioni come l'Africa occidentale, il Sud-est asiatico e il Sud America, che fanno affidamento sul pesce come fonte di sostentamento.

Gli allevamenti di polpi fuori dall'Unione Europea

Al di fuori dell’UE lo scenario non è molto diverso: il Cile ha speso circa 2,4 milioni di euro, la Nuova Zelanda più di mezzo milione di euro e l'Australia 324 mila euro, mentre il Messico ha ricevuto 89 mila euro dal Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo per sviluppare l’allevamento di polpi. Tuttavia, la ricerca di Compassion in World Farming ha anche evidenziato che le informazioni sui progetti possono essere difficili da accedere – questo a indicare che gli importi reali potrebbero essere molto più alti.

Proprio un sondaggio pubblicato a fine settembre da CIWF e Eurogroup for Animals, ha dimostrato che il tema degli investimenti pubblici nel settore ittico è di grande importanza per le persone in Italia: secondo l’84% dei rispondenti il denaro pubblico dovrebbe essere investito solo in allevamenti sostenibili. Si tratta della percentuale più alta tra tutti e nove i Paesi dell'UE in cui è stato condotto il sondaggio, con una media registrata del 79%.

Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia, spiega: «In un periodo storico in cui tante persone fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e in cui i servizi pubblici sono in sofferenza, che il nostro Governo finanzi una pratica crudele verso gli animali e dannosa per l’ambiente è uno scandalo. Il sondaggio che abbiamo pubblicato lo scorso mese, poi, parla chiaro: non è così che gli italiani e le italiane vogliono che i soldi delle nostre tasse siano spesi».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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