Nello stato della Florida continua la moria di lamantini dovuta principalmente alla scomparsa delle piante acquatiche di cui si nutrono. Dal 1 gennaio al 2 luglio sono almeno 841 i mammiferi marini trovati morti. In appena sei mesi è stato battuto il precedente record negativo stabilito in tutto il 2013 (830), e sono morti più lamantini dell'intero 2019 e il 2020 messi insieme: 673. Secondo il Fish and Wildlife Research Institute della Florida, che aveva già lanciato l'allarme nei mesi scorsi, la maggior parte dei decessi è avvenuta nei mesi più freddi, quando gli erbivori marini migrano verso l'Indian River Lagoon alla ricerca di cibo, che purtroppo quest'anno è quasi del tutto scomparso.
La strage senza precedenti è dovuta infatti all'aumento dell'inquinamento dell'acqua, contaminata dall'uso massiccio di fertilizzanti per l'agricoltura. Le acque arricchite di nutrienti fanno esplodere riproduttivamente le alghe, che oltre a produrre neurotossine, formano uno spesso strato superficiale impenetrabile alla luce che non consente ai raggi solari di arrivare alle piante marine che crescono sui fondali, che di conseguenza muoiono. Le "vacche di mare", così chiamate in America, starebbero morendo quindi letteralmente di fame.
Come se non bastasse l'eccessiva fioritura di alghe, continua a essere altrettanto critica la minaccia rappresentata dalle imbarcazioni. Dall'inizio dell'anno sono almeno 63 i lamantini uccisi dalle collisioni con le eliche di barche, moto d'acqua e motoscafi turistici, che molto spesso sfrecciano sulle acque incuranti dei rischi per la fauna. Le cicatrici causate dalle eliche, soprattutto su schiena e coda, sono talmente diffuse tra la popolazione della Florida che vengono ormai utilizzate dagli scienziati per identificare i singoli individui fotograficamente.
Biologi e associazioni chiedono a gran voce che aumenti il livello di attenzione nei confronti di questa emergenza. Il lamantino è un lento e placido mammifero marino che è diventato una vera mascotte per tutta la Florida e secondo il governo, attualmente, ne restano circa 6300. Nel 2017 lo stesso governo aveva declassato il suo status di minaccia da In pericolo a Vulnerabile, ma secondo esperti e ambientalisti non è stato fatto abbastanza e sarebbe necessario dichiarare lo stato di emergenza.
Il lamantino americano (Trichechus manatus) infatti non se la passa proprio benissimo, non solo in Florida. Secondo l'IUCN, l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, le popolazioni sono in forte calo un po' in tutto l'areale. Circa la metà degli esemplari adulti muore per cause riconducibili direttamente o indirettamente alle attività umane. Nei prossimi anni è previsto inoltre un calo numerico di almeno il 10% nel corso di appena tre generazioni, a causa sia della perdita di habitat che dei fattori antropici. In Florida questo calo sarà ancora peggiore: il 20% in due sole generazioni.
Bisognerà agire in fretta, uno dei simboli più famosi della Florida rischia adesso davvero di sparire per sempre.