Siamo tutti "fan" di Linneo. O meglio di Fiona, la cagna che sul set di "Blanca" ha "recitato" la parte del cane guida che accompagna le gesta dell'attrice Maria Chiara Giannetta. Kodami si è appassionata come milioni di italiani alla serie tv che ha mostrato al pubblico italiano le capacità di questa bellissima Bulldog americana e descritto attraverso interviste approfondite con la sua dog trainer, il suo umano di riferimento e la stessa Giannetta i retroscena che vanno dalla sua vita lontano dalle telecamere fino al rapporto speciale che ha avuto con le persone che hanno lavorato con lei.
Come ogni anno, intanto, su tutti i media si parla della prossima edizione del Festival della canzone italiana e da poco è stata annunciata la presenza dell'attrice protagonista di una serie in cui, come non accadeva da tempo, il binomio essere umano- cane è stato al centro della narrazione. Ancora non si sa se Linneo sarà sul palco dell'Ariston ma la notizia è utile per una digressione rispetto alla presenza dei cani in contesti in cui vi sono molte persone e relativamente alla nostra bella consuetudine di tributarci festosi saluti quando ci piace ciò che vediamo attraverso l'applauso.
Il suono di tante mani che per noi è un piacevole segno di condivisione, può invece essere fastidioso per un'altra specie. Per il cane sicuramente lo è, visto che c'è una grande differenza dal punto di vista del senso dell'udito tra noi e loro. Gli esseri umani possono percepire suoni che vanno dai 20 Hz ai 20.000 Hz (o 20 kHz). I cani invece sono più sensibili e possono udire suoni ben più acuti, di frequenza più elevata, di quanto sia consentito a noi: vanno dai 20 Hz fino ai 35.000/40.000 Hz, il doppio della frequenza.
Per alcuni cani questa cosa è sopportabile o per carattere o perché sono stati abituati e desensibilizzati a quello che è comunque uno stress. Non ci sono dubbi che Fiona sia stata abituata e abbia una personalità che le consente di stare al centro dell'attenzione ma sarebbe davvero bello se le restituissimo l'affetto che proviamo empaticamente per lei dopo averla vista in azione in "Blanca" con un tributo adatto alla sua sfera emotiva.
In un'occasione così nota come il Festival sarebbe meraviglioso se in sala accadesse qualcosa di davvero speciale per salutare la presenza di un cane sul palco di Sanremo: tutti con le braccia in alto, muovendole leggermente senza emettere rumore e con un leggero movimento per ogni mano… insomma, in stile saluto della Regina Elisabetta II per capirci. E' il cosiddetto "applauso silenzioso", ovvero un segno di rispetto che noi umani abbiamo inventato per far "ascoltare" il nostro tributo alle persone sorde attraverso la Lingua dei Segni (LIS) e che è stato portato agli onori della cronaca durante il concertone del 1 maggio del 2013 da Daniele Silvestri. In quella occasione il cantautore, interpretando il brano "A bocca chiusa", fece salire sul palco di piazza San Giovanni dei ragazzi che con l'utilizzo della Lis spiegarono la canzone a chi non poteva sentirla e poi lo stesso Silvestri invitò tutta la piazza ad applaudire silenziosamente.
Un modo di applaudire e gioire tutti insieme e nessuno escluso, dunque, che ai cani non dà fastidio e che potrebbe essere così un messaggio di forte sensibilità da trasmettere in diretta nazionale durante uno dei programmi più seguiti da sempre in Italia.
Altra cosa che ci sembra davvero importante sottolineare in questa occasione è che sarebbe altrettanto d'impatto e di grande rilevanza culturale se Amadeus o anche chi in quel momento è sul palco con lui per accompagnare Fiona dicesse qualcosa sull'importanza di una scelta consapevole nel prendere un cane in famiglia. Questo perché tanti si saranno innamorati della razza di Linneo, il Bulldog americano. Ma è già capitato tante volte che le persone, proprio associando l'immagine di un cane famoso al desiderio di averne uno, abbiano deciso di prenderne "uno uguale" che poi uguale proprio non è. Cosa che purtroppo porta conseguenze serie sia per gli umani che per il cane stesso all'interno delle mura familiari con problemi di relazione che, troppe volte, portano nella peggiore delle ipotesi ad abbandoni o a una vita complicata per tutti gli elementi del nucleo familiare.
Ogni cane ha la sua personalità e ogni cane vive in un contesto familiare unico e irripetibile e scegliere una razza o un'altra vuol dire prima di tutto conoscerne le motivazioni, ovvero quelle che in linguaggio più comune sono chiamate "caratteristiche". Su Kodami puntiamo sempre a spiegare quelli che sono i desideri e bisogni che appartengono a una tipologia di soggetti rispetto a un'altra e il Bulldog americano ha precise esigenze e forti motivazioni: chi decide di adottarne uno deve avere consapevolezza, conoscenza del comportamento del cane e tanto senso di responsabilità.
E visto che abbiamo già provato a chiedere tanto perché non osare anche di più? Chiudiamo allora con un'ultima proposta! Dal palco di Sanremo, in conclusione di questo ipotetico momento dell'arrivo di Fiona all'Ariston, sarebbe perfetto se si "rubassero" pochi secondi per un appello finale rivolto ad adottare dai canili e dai rifugi che ospitano migliaia e migliaia di individui nel nostro meraviglioso Belpaese.
Sarebbe un attimo di televisione di grande supporto per sensibilizzare milioni di cittadini che seguono il Festival della canzone italiana a volgere lo sguardo verso chi vive condannato dietro le sbarre di un box per far sì che da Sanremo fino alla punta della Sicilia quelle gabbie, finalmente, possano aprirsi.