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23 Aprile 2022
14:21

Finirà in un acquario il calamaro gigante ritrovato su una spiaggia giapponese

Si tratta di un Architeuthis dux, il più grande mollusco del mondo che purtroppo finirà la sua vita libera con questo viaggio. Da adesso in poi, infatti, i suoi giorni trascorreranno in una vasca dell’Echizen Matsushima Aquarium a farsi guardare e ammirare dai visitatori dell’Acquario.

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Non ci credeva nemmeno lui quando lo hai visto e, invece, quell’animale gigante spiaggiato sull’arenile lungo la costa di Ugu nella città di Obama, in Giappone, era reale.

Si tratta di un calamaro di tre metri che, neanche a dirlo, proprio per quelle sue straordinarie dimensioni ha destato immediatamente la curiosità dei cittadini del posto, ma sopratutto degli scienziati dell’Echizen Matsushima Aquarium arrivati immediatamente per studiare l’esemplare eccezionale e per capire di che specie si trattasse.

Con non poche difficoltà i ricercatori hanno misurato il calamaro, come si vede dal video girato da The Mainichi, l'emittente giapponese che ha dato la notizia. E quindi hanno deciso di trasferirlo nella struttura che si trova a Sakai, a circa due ore dalla spiaggia del ritrovamento.

Purtroppo per lui, infatti, la sua vita libera termina con questo viaggio. Da adesso in poi, infatti, i suoi giorni trascorreranno in una vasca a farsi guardare e ammirare dai visitatori dell’Acquario. Per i responsabili del parco della struttura, è un grande colpo, infatti, accaparrarsi quell’esemplare gigante, essendo un rarissimo ritrovamento di un cefalopode così imponente, peraltro in vita.

L’ultimo avvistamento di un calamaro gigante risale al 2020 quando un cefalopode ancora più lungo, circa 4 metri e di oltre 300 chili, era approdato sulla spiaggia Golden Mile, vicino a Cape Town, in Sud Africa. Quella volta però l’animale era morto, come avviene nella maggior parte dei casi. Allora furono chiamati gli esperti di invertebrati marini dei Musei Iziko di Città del Capo che si occuparono di indagare sulle cause della morte.

Il nome scientifico di questo calamaro gigante è Architeuthis dux ed è il più grande mollusco del mondo. Considerato un tempo una creatura mitica, ancora oggi, sono molti i misteri che circondano questo animale che raggiunge lunghezze significative.

La sua vita la trascorre nei canyon sottomarini e negli abissi degli Oceani, tra i 600 e i 1.000 metri sotto la superficie del mare. E per adattarsi a queste condizioni di oscurità quasi costante, ha sviluppato gli occhi più grandi del regno animale, di circa trenta centimetri di diametro. Di solito non si avvista mai lungo le coste, cosa che se avviene, molto spesso significa che l’animale è sul punto di morte.

Fino a qualche tempo fa, si pensava che appartenesse a specie diverse, ma sulla base dell’analisi del DNA degli esemplari conservati, è stato poi ampiamente riconosciuto che fossero tutti attribuibili a una specie unica chiamata, appunto, Architeuthis dux.

Le poche informazioni su questo cefalopode sono la conseguenza del suo vivere così in profondità, che rende molto difficile per i ricercatori studiarlo o capire le caratteristiche specifiche del suo habitat. 

Tra le maggiori minacce che l’A. dux e molti altri cefalopodi di acque profonde devono affrontare c'è l’inquinamento acustico. Nello specifico, sono i suoni forti a bassa frequenza, come quelli emessi durante le indagini sismiche, a causare i traumi più significativi.

Sulle dimensioni del calamaro gigante, soprattutto sulla lunghezza totale, spesso si è un po’ esagerato. Nel senso che le voci che hanno raccontato di esemplari che raggiungevano e perfino superavano i 18 metri, peraltro numerose, sono rimaste appunto, voci.

Infatti, non sono mai stati documentati esemplari che si avvicinassero a tali dimensioni. La lunghezza totale massima, ma misurata nello stato di rilassatezza post mortem, quindi dalla pinna caudale fino all'estremità dei due lunghi tentacoli, è stimata fino a 10 metri per le femmine e fino a 13 per i maschi.

L'area di diffusione dei calamari giganti è piuttosto vasta. Principalmente, però, abitano nei pressi di Trinity Bay (Terranova), della Norvegia, delle isole britanniche settentrionali e delle isole oceaniche, come le Azzorre e Madera.

Si trovano però anche, come abbiamo visto, intorno all'Africa meridionale, al Pacifico settentrionale, attorno al Giappone, fino al Pacifico sud-occidentale, nei pressi della Nuova Zelanda e dell'Australia. È più difficile trovarli a latitudini tropicali e polari.

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Simona Sirianni
Giornalista
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