Filmato un misterioso e raro “calamaro frusta” nelle profondità degli abissi

Un recente spedizione tra gli abissi della seconda fossa oceanica più profonda dopo quella delle Marianne, è riuscita a filmare un raro "calamaro frusta", cefalopodi di profondità pressoché sconosciuti.

16 Ottobre 2024
9:35
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Le profondità degli abissi custodiscono ancora specie animali misteriose e a tratti aliene. Lì dove non arriva la luce, pesci stranissimi, crostacei "mostruosi" e altre creature marine mai viste oppure osservate appena una manciata di volte, ci ricordano quanto ancora ha da raccontate la nostra martoriata biodiversità. Un chiaro esempio in tal senso è il misterioso calamaro frusta, dall'inglese whip-lash squid, recentemente osservato e filmato dai ricercatori del Minderoo-UWA Deep-Sea Research Centre e Inkfish come parte della Tonga Trench Expedition.

I calamari frusta come quello osservato a circa 1.000 metri di profondità nel Pacifico meridionale, nella seconda fossa oceanica più profonda al mondo dopo quella delle Marianne, appartengono alla famiglia Mastigoteuthidae, un gruppo di cefalopodi abissali composto da una ventina di specie in tutto. Per il resto, sappiamo davvero molto poco delle abitudini e della vita di questi cefalopodi, fatta eccezione per i due lunghi tentacoli "a frusta" – da qui il nome in inglese – e per le enormi pinne ovali a forma di cuore.

Li conosciamo talmente poco che non sappiamo neppure a quale esatta specie appartenga l'individuo filmato durante questa spedizioni: secondo i ricercatori, infatti, non possiamo andare oltre il genere Idioteuthis. Come molti altri cefalopodi di profondità, alcune specie di questa famiglia possono produrre bioluminescenza grazie a un organo chiamato fotoforo. Non è chiaro però perché abbiano sviluppato la capacità di produrre luce, ma potrebbero utilizzarla forse per abbagliare le prede o per riconoscersi, magari durante il corteggiamento.

Come per molte altre speci di cefalopodi, inoltre, anche tra i calamari frusta le femmine sono significativamente più grosse dei maschi. Questo spiccato dimorfismo sessuale, è probabilmente legato ancora una volta alla riproduzione. Le femmine più grandi, infatti, possono produrre un numero maggiore di uova, riuscendo inoltre a proteggerle e soprattutto a trasportale meglio aumentando così le possibilità di sopravvivenza dei piccoli e il proprio successo riproduttivo.

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Illustrazione di Mastigoteuthis glaukopis, un’altra specie di calamaro frusta. Immagine da Wikimedia Commons

Per un piccolo maschio, invece, il suo unico scopo è quello di fecondare le uova: le dimensioni non sono quindi molto importanti, anzi. Essere più piccoli potrebbe persino essere più vantaggioso per nascondersi meglio dei predatori o per "battere", in maniera furtiva, gli altri maschi più grandi. Ma il calamaro frusta osservato durante la Tonga Trench Expedition non è l'unica specie aliena osservata durante la spedizione.

Di recente, avevamo vi avevamo già raccontato del rarissimo calamaro pinna grossa avvistato dagli stessi esperti. Questi cefalopodi, appartenenti invece al genere Magnapinna, sono famosi per i loro tentacoli sottili e filiformi, che possono estendersi addirittura fino a 8 metri di lunghezza. Questi calamari sono stati osservati da un occhio umano meno di 20 volte in tutto, e questo dovrebbe bastare a rendere l'idea di quanto siano fondamentali queste spedizioni per esplorare la biodiversità che ancora aspetta di essere scoperta.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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