Immagini che gelano il sangue. Nei giorni scorsi la procura di Châlons-en-Champagne in Francia ha annunciato l'apertura di un'indagine per "provocazione di minore nel commettere un reato" e "abbandono morale di minore", dopo la diffusione di un video che mostra un bambino pugnalare a morte un cinghiale incoraggiato da un cacciatore, suo padre.
A questi dure reati, il pm Ombeline Mahuzier ha aggiunto quello di maltrattamento di animale. L'indagine è stata affidata alla gendarmeria e le informazioni trasmesse al giudice dei minori per la rieducazione del 12enne.
Il video, in cui il viso del bambino è stato offuscato perché minore, è stato pubblicato dal naturalista francese Pierre Rigaux, fondatore di Nos Viventia e attivista per gli animali che lo ha ricevuto come segnalazione. Il video originale, poi cancellato, era stato invece condiviso alla fine di novembre dal cacciatore coinvolto nel caso, residente nella Marna che è poi il padre del ragazzino incitato ad uccidere l'ungulato. Kodami sceglie di non pubblicare le immagini, come da nostra consuetudine, nel rispetto della dignità di ogni essere vivente.
«Ciò che è ancora più scioccante – ha dichiarato Rigaux – è che il bambino è molto piccolo e non vuole davvero andare e c'è un rischio fisico per lui. Si trova lì in mezzo ai cani, può cadere in qualsiasi momento. È pericoloso anche dare un coltello a un bambino, dirgli di avvicinarsi in mezzo ai cani tra i rovi, contro un cinghiale che evidentemente sta lottando per la sua sopravvivenza».
La scena è molto violenta infatti: il cinghiale predato viene raggiunto dai cani e accerchiato, cerca di rifugiarsi tra i rovi ma arriva il bambino che, coltello alla mano, lo finisce mentre il padre filma tutta la scena. L'animale non muore sul colpo ma viene pugnalato più volte e collassa dopo atroci sofferenze e, probabilmente, anche il baby cacciatore rimane ferito dopo questa lotta impari.
L'attivista ha deciso di sporgere denuncia in tribunale a nome della sua associazione: «Siamo in un confine un po' sfumato tra ciò che è autorizzato e ciò che non lo è – spiega in una nota – La caccia è autorizzata a partire dai 15 anni, accompagnati da un cacciatore adulto ma l'atto di finire l'animale non è considerato dalla legge come un atto di caccia. Quindi a priori non è vietato chiedere a un bambino di farlo, tranne che può essere considerato un atto di crudeltà». In altre parole, nel codice penale francese è previsto il reato di crudeltà contro gli animali solo se sono in cattività, domestici o addomesticati. Ma in questo caso il tribunale potrebbe prendere in considerazione di estendere l'interpretazione della legge.