Sono ore di dolore e di apprensione per la città di Palermo che da due giorni ormai sta letteralmente bruciando, a causa di diversi incendi che stanno distruggendo il territorio siciliano.
Le fiamme devastanti si sono elevate dapprima attorno alle aree rurali, divorando boschi e campagne e poi hanno velocemente raggiunto anche le strade e la città, mettendo in pericolo l’incolumità delle persone e anche degli animali.
Nonostante l’incessante lavoro dei Vigili del Fuoco nel domare le fiamme e le operazioni di primo soccorso prestate dalla Protezione Civile e dai volontari, ettari di verde sono andati in fumo e numerosi animali selvatici sono rimasti vittime del fuoco.
Ora una cappa di nebbia, mista a cenere e fumo, che non lascia intravedere il colore azzurro del cielo sta avvolgendo l’intera città e il calore rilasciato dalle vampe di questi giorni rendono l’aria irrespirabile sia per gli uomini che per gli animali.
Molti cani e gatti sono dispersi perché impauriti dal caos che si è venuto a creare, mentre altri sono stati appositamente liberati da quei pet mate che, raggiunti dalle fiamme, non hanno avuto altra scelta se non quella di mettere i propri animali in fuga. Sul web sono diversi gli appelli in cui vengono segnalati animali ritrovati impauriti e vaganti per le strade e altri in cui viene denunciata la scomparsa di cani e gatti domestici, che non hanno ancora fatto ritorno nelle proprie abitazioni.
Un focolaio ha anche raggiunto il rifugio ADA di Palermo, che ospita circa 25 cani: immediatamente le fiamme hanno raggiunto i box degli animali, distruggendo gli alberi che circondavano la struttura, le dispense di cibo e farmaci e gli impianti idrico ed elettrico.
La disperata richiesta di aiuto lanciata dalla presidentessa dell’associazione Elisa Rizzo ha raggiunto gli animalisti palermitani che, nonostante fossero impegnati ognuno in problemi diversi sempre derivanti dagli incendi, sono andati a soccorrere gli amici a quattro zampe in una lotta contro il tempo e le fiamme.
«Fortunatamente tutti i cani sono stati tratti in salvo – racconta a Kodami la volontaria Giusy Caldo – Sono state ore di grande preoccupazione ma grazie a tutte le persone che si sono attivate, abbiamo scampato la tragedia».
Solo uno dei cani, il più anziano, ha fatto preoccupare i volontari che ora lo stanno monitorando per capire l’entità del problema: «E’ stato sottoposto già ad un primo controllo, ma nel pomeriggio verrà accompagnato in clinica per meglio approfondire la situazione. E’ sicuro che tutti i cani hanno subito un vero e proprio shock, per cui ci vorrà del tempo affinchè si riprendano del tutto».
E’ stata grandissima la solidarietà mostrata al rifugio da tanti concittadini e volontari che con un vero e proprio lavoro di squadra hanno creato una rete di aiuto offrendo stallo agli animali evacuati.
«Intanto grazie a tutti per i pensieri e gli abbracci virtuali, che fanno bene nei momenti in cui non si vede la luce, se non quella delle fiamme alte spinte dal vento, che avanzano veloci distruggendo tutto. Nonostante la preoccupazione, ci siamo e viviamo momento per momento. Stiamo ospitando due cagne del rifugio ADA, ancora scioccate per la forte paura che hanno provato. Sono molto provate da tutta la situazione. Il mio pensiero va a tutti coloro che sono rimasti intrappolati e a tutti coloro che hanno dovuto lasciare la casa avvolta dalle fiamme», ha commentato così sui social l’educatrice cinofila Giorgia Matesi che ha teso una mano al rifugio ADA dando ospitalità a due cagnoline più anziane.
Non solo Palermo, ma anche comuni dell’agrigentino, del trapanese e della zona di Catania, in queste ore stanno vivendo l’incubo degli incendi, alcuni purtroppo dolosi. In 24 ore, infatti in Sicilia, sono state più di cento le richieste di intervento per incendio arrivate alla Sala Operativa del Corpo Forestale.
Adesso in Sicilia non resta che rimboccarsi le maniche e ricostruire tutto ciò che è stato distrutto dalle fiamme, ricordando che la tutela della flora e della fauna, è un impegno con cui la comunità deve fare i conti ogni volta che la bellezza di un territorio viene cancellata dalla cenere degli incendi, alcuni dei quali hanno purtroppo origine dolosa, causati quindi dalla mano dell'uomo.
Per le eventuali segnalazioni di animali ritrovati vaganti in strada, i volontari consigliano di rivolgersi alla Polizia Municipale o ai veterinari della zona per la lettura del microchip tramite il quale si potrà risalire alle persone di riferimento.
«Sarebbe bello se qualcuno potesse donarci degli alberi o comunque della vegetazione da poter far ricrescere sul manto di cenere che ora circonda il rifugio ADA», conclude la volontaria Giusy. Per mettersi in contatto con il Rifugio il numero da contattare è 3477267578