È servito oltre un mese di riabilitazione, ma alla fine la giovane femmina di orecchione grigio (pipistrello che prende il nome dalle grandi orecchie che lo caratterizzano) salvata in un appartamento abruzzese in cui era rimasta intrappolata è tornata in natura, riunendosi alla sua colonia. Un risultato importante, visto che questi animali sono sempre più minacciati dalla distruzione del loro habitat e la popolazione è in netto declino ormai da quasi 10 anni.
La buona notizia è stata diffusa dal centro di recupero per la fauna selvatica gestito dalla Lipu a Roma. È qui che il pipistrello è stato portato a fine luglio, dopo il delicato intervento di recupero a opera del personale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: l’animale era entrato per errore in un’abitazione di Pescasseroli, in provincia dell’Aquila (e sede dell’ente gestore del parco), e vi era rimasto intrappolato per diversi giorni. Quando gli operatori sono riusciti a recuperarlo si sono subito resi conto che le sue condizioni erano gravi, e che era fortemente disidratato e debilitato.
«Era al limite della sopravvivenza, un giorno in più le sarebbe stato fatale – hanno confermato dal cras Lipu – L’orecchione grigio è una specie in declino in tutta Europa, perché, pur amando gli habitat forestali, ha bisogno anche di spazi aperti ben conservati come radure e pascoli, sempre più difficili da trovare». Secondo l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, l’orecchione grigio (Plecotus austriacus) è una specie quasi minacciata, ma l’aggiornamento risale ormai al 2013: già allora l’IUCN anticipava «un declino della popolazione che può avvicinare il 30% in 30 anni causato dalla scomparsa del bosco maturo».
Nel 2022 le stime sono peggiorare, principalmente perché si tratta di una specie fortemente antropofila, che vive cioè vicino agli insediamenti umani, e che predilige gli edifici rurali per nidificare e rifugiarsi: la conversione e la distruzione di questi edifici hanno contribuito a decimare la popolazione. Il salvataggio di un esemplare, sopratutto di una giovane femmina, ha dunque enorme valenza, come sottolineato anche dalla Lipu: «Non era affatto scontato riuscire a recuperarlo: il ricovero ha richiesto particolare attenzioni, ma grazie ai nostri volontari il nostro orecchione ha pian piano ripreso le forze – hanno concluso dal cras – a distanza di un mese dal ricovero, è stata pronta per tornare nel Parco, dove si trova la sua colonia».