Faustino era un cane che viveva libero lungo le strade della frazione Monteponi, a pochi chilometri dalla cittadina di Iglesias, nel Sud Ovest della Sardegna. Veniva curato e nutrito dalle persone del posto, ma il 10 maggio scorso è stato prelevato dall'accalappiacani e trasferito al vicino canile di Musei, dove resterà in attesa di un'adozione.
Chi conosceva Faustino e ogni giorno si occupava di lui si chiede il perché di questo intervento e ha lanciato una petizione su Change.org per restituire la libertà all'animale: «Il canile per lui è la prigione, sono animali colpevoli solo di essere liberi contro chi li vorrebbe sotto un tetto che loro NON desiderano – si legge nel testo – Firmare questa petizione aiuterebbe a farli microchippare a nome del Comune come cani di quartiere e restituirgli la loro zona, il loro territorio, la loro vita libera. Sono cani buoni e socievoli con gli altri animali, bambini e persone». Secondo Patrizia Sitzia, responsabile del canile di Musei però, il cane non si fermerà a lungo presso la struttura: «Probabilmente abbiamo già trovato qualcuno che voglia adottarlo».
Il quartiere ha nostalgia di Faustino: «Siamo disposti a sterilizzarlo e prendercene cura»
«Gli abitanti del quartiere sono estremamente dispiaciuti per la scomparsa di Faustino – spiega Andrea Vinci, uno degli abitanti del quartiere Monteponi, impegnato nella ricerca di una soluzione alternativa al canile – Ad adottarlo sarà indubbiamente qualcuno della zona, perché si tratta di un cane estremamente socievole ed amato da tutti. Era abituato a girare intorno alle nostre case e dobbiamo dire che era anche un po' viziato: sceglieva lui che cibo accettare». La presenza del cane quindi, secondo Vinci non rappresentava alcun problema per la comunità, che aveva accolto Faustino con piacere: «Viveva da anni nel quartiere insieme a un Maremmano bianco che è suo papà. Non si trattava di cani randagi, ma erano di proprietà di un uomo anziano che poco tempo fa è venuto a mancare. L'uomo non aveva mai munito di microchip i suoi cani, i quali erano liberi di spostarsi sul territorio».
Papà e figlio sono quindi da molto tempo di casa a Montepono: «Sicuramente Faustino, a differenza del Maremmano, si avvicina di più alle persone e ai cani di proprietà che girano al guinzaglio, ma la maggior parte di noi è felice di incontrarlo perché si lascia coccolare e non è assolutamente aggressivo. Se ci venisse data la possibilità, saremmo proprio noi del quartiere ad occuparci della sterilizzazione e dei costi di un'assicurazione. La disponibilità da parte nostra c'è e la conferma arriva dai social, dove da giorni la gente ne parla chiedendosi dove sia finito». E infatti, mentre le immagini di Faustino diventano popolari sul web, la raccolta firme pubblicata il 10 maggio, ha già superato le 1000 adesioni e non accenna a fermarsi.
L'assessore Melis: «Nutrire il cane nei pressi della strada è pericoloso»
Nonostante l'amore dimostrato dai cittadini di Montepono attraverso la rete, secondo Francesco Melis, Assessore all'Ambiente del Comune di Iglesias, il cane rappresentava un rischio per la comunità e il trasferimento è stato necessario: «Le segnalazioni sono iniziate pochi mesi fa – spiega l'Assessore – Certo, si tratta di un cane davvero straordinario e molto socievole con le persone, ma purtroppo ha più volte mostrato comportamenti aggressivi verso i cani di proprietà che passavano in zona al guinzaglio e, a causa di questo comportamento, abbiamo ricevuto segnalazioni alla Polizia Locale. Alcuni cittadini non erano più in grado di passare in quel luogo in compagnia dei propri cani. Inoltre, la strada è molto trafficata e la presenza di cani che attraversano senza preavviso rappresenta un pericolo per il Comune, chiamato a rispondere in caso di incidenti».
Per Francesco Melis però, il fatto che i cani si muovessero lungo la strada non era un caso: «Non è solo la vicinanza con il terreno del defunto proprietario a spingere i due cani a muoversi in questo contesto – spiega l'assessore – ma anche l'abitudine, da parte di un gruppo di volontari, a nutrire i cani nei pressi dell'arteria stradale. Un'usanza molto rischiosa, perché inevitabilmente abitua i cani a cercare cibo in uno dei più trafficati accessi alla città».
Secondo l'Assessore quindi, non esistevano alternative al trasferimento al canile di Musei: «Sono assolutamente favorevole all'istituzione del cane di quartiere curato e microchippato dal Comune, ma in questo caso esiste un reale rischio per la sua incolumità e per quella di chi guida lungo la strada che attraversa Montepono e si dirige al centro. Ad assumersi la responsabilità non può essere il Comune -conclude l'Assessore – Siamo tutti dispiaciuti, ma probabilmente, se Faustino fosse stato nutrito altrove, lontano dalle arterie stradali, questa storia si sarebbe evoluta diversamente».