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15 Febbraio 2024
16:34

Fauna selvatica in pericolo a causa degli incendi in Cile: recuperati 33 animali, ma 16 sono morti

Gli incendi in Cile stanno distruggendo ettari di terreni e provocando la morte di animali selvatici: su 33 esemplari recuperato, 16 sono morti. «Qui soffre l’intero ecosistema, compresa la fauna autoctona. La perdita di biodiversità costituisce una crisi globale e comporta cinque minacce: una di queste è la perdita di habitat e gli incendi aggravano questa situazione» ha dichiarato il Ministro dell'ambiente Maisa Rojas.

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È di 6 civette, 4 tordi, 2 volpi, 2 pernici e 2 topi cincillà il bilancio degli esemplari di fauna selvatica salvati dal centro di riabilitazione della fondazione Ñamku a Concón, in Cile. Inizialmente erano 33 gli esemplari recuperati, di cui purtroppo 16 sono morti a causa delle ferite riportate durante gli incendi, mentre gli altri sono in fase di recupero.

Il paese ha dichiarato lo stato di emergenza poiché da quattro giorni sta letteralmente bruciando. Sono almeno 92 gli incendi forestali che hanno colpito il centro ed il sud, causando danni considerevoli alla fauna selvatica e all'ambiente, oltre che provocare la morte di almeno un centinaio di persone.

Pablo Salah, veterinario e direttore del centro, ha sottolineato che si prevede che il numero di esemplari feriti aumenterà: «La fauna selvatica, in queste situazioni, tende a nascondersi e per poi cominciare a cercare un posto dove poter sopravvivere, quindi per noi è più difficile avere un numero esatto degli esemplari in pericolo. Al momento, i nostri volontari stanno perlustrando i boschi e hanno trovato molti animali in buone condizioni a cui hanno lasciato cibo e acqua. Gli animali che tipicamente abitano queste terre hanno sviluppato delle abilità per sfuggire alle fiamme. Tuttavia, l’intensità di questi incendi sta diventando sempre più difficile da gestire».

I centri di riabilitazione della fauna selvatica (CRFS) sono una risorsa cruciale in casi di pericolo come un'emergenza di tale portata, non solo perché viene fornito aiuto e recupero fisico, ma anche per affrontare l'impatto psicologico che gli animali possono subire, al fine di reintegrarli nel loro habitat una volta recuperati.

Sul tema sono intervenuti anche esponenti politici tra cui il Ministro dell'ambiente Maisa Rojas che ha dichiarato ai media locali: «Qui soffre l’intero ecosistema, compresa la fauna autoctona. La perdita di biodiversità costituisce una crisi globale e comporta cinque minacce: una di queste è la perdita di habitat e gli incendi aggravano questa situazione. In questi casi è fondamentale il lavoro della commissione ambiente, composta da alcuni funzionari del Ministero dell'agricoltura, dai veterinari della facoltà di medicina veterinaria cilena, dal Servizio agricolo e zootecnico (SAG), dai diversi comuni e gruppi di attivisti che lavorano per tutelare e proteggere ambiente e fauna selvatica».

Non è la prima volta che in Cile degli incendi così vasti distruggono ettari e ettari di terreno e uccidono animali selvatici. Il problema è decisamente in crescita e il rischio di avere aree completamente devastate dai fuochi è sempre più probabile, ma nessuno sembra in grado di fermarli. Il riscaldamento globale non aiuta sicuramente e anzi ha esteso la stagione solitamente limitata ai mesi che vanno da luglio a settembre, anche a giugno e a ottobre.

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