Uccidevano gli animali per portarli al macello tirando loro addosso una mazza di ferro. Li stordivano così e poi li evisceravano con i coltelli a lama lunga. Questa pratica, ricostruita dai finanzieri della compagnia di Taormina, è stata interrotta dalle stesse fiamme gialle in un blitz condotto a Mongiuffi Melia (in Provincia di Messina) ai danni di quella che le stesse forze dell'ordine definiscono come una "fattoria lager". Un colpo, dunque, ai macelli irregolari e ai maltrattamenti che hanno come vittime gli animali di allevamento. Ma non è finita qui: nello stesso Comune è stata trovata un'altra struttura che aveva animali senza tracciabilità e che non avevano seguito la profilassi sanitaria prevista per legge.
I finanzieri hanno salvato 58 capi di bestiame dalla morte crudele
Nella fattoria lager sarebbero stati uccisi gli animali con strumenti non regolari, facendoli soffrire con crudeltà. L'abbattimento sarebbe avvenuto con coltelli a lama lunga e mazze di ferro di svariati chili: con questo sistema, secondo le fiamme gialle, sarebbero stati prima storditi e poi eviscerati. I finanzieri hanno trovato nella fattoria-lager 58 capi di bestiame ancora vivi, tra cui suini, ovini e polli, tutti pronti per la macellazione ma privi di indicazione della provenienza e della documentazione sanitaria. Le carni macellate, inoltre, venivano conservate in celle frigorifere sprovviste dei requisiti minimi richiesti.
La Procura della Repubblica di Messina ha disposto la distruzione dei capi di bestiame già macellati perché potrebbero essere potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori. Gli animali vivi che non avevano la tracciabilità con la registrazione alla Banca dati del Servizio veterinario sono stati tutti sequestrati. Sarà proprio l’autorità veterinaria ad accertare il loro stato di salute. L’allevatore è stato denunciato per ricettazione e macellazione clandestina: pene che prevedono l’arresto da 6 mesi a un anno o l’ammenda fino a 150 mila euro.
In un'azienda agricola maiali senza indicazione, pecore e capre senza profilassi
Il secondo controllo è stato fatto sempre dalla guardia di finanza di Taormina con i funzionari del servizio della sanità animale dell'Azienda sanitaria provinciale. In un’azienda agricola hanno trovato un allevamento con maiali senza alcuna indicazione su provenienza e tracciabilità e altri ovini e caprini senza la profilassi veterinaria. Sono 12 i suini privi di marchio auricolare identificativo che sono stati sequestrati, mentre altri 166 animali senza profilassi sono stati posti sotto cautela sanitaria. L’allevatore è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Messina. Oltre ad avere una sanzione amministrativa per la mancata osservanza delle disposizioni sanitarie, dovrà rispondere del reato di ricettazione.
«Sono a Taormina da circa un anno e mezzo. Ho notato molte irregolarità negli allevamenti. Ce ne sono molti che non rispettano la giusta profilassi e molti che sono tenuti ad avere ovini e suini ma che poi poi hanno anche altri animali come caprini e pollame», spiega il capitano Angelo Schillaci, comandante della compagnia di Taormina.