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8 Settembre 2023
10:06

«Fate figli e vi regalo un cane», l’indecente proposta del candidato alla presidenza a Taiwan

Un cane in cambio di un figlio: sarebbe questa la proposta del candidato alla presidenza di Taiwan, Terry Gou. Il suo singolare approccio alla campagna elettorale farebbe leva sull’interesse delle nuove generazioni per gli animali domestici, che arriverebbe al punto tale da spingerle a preferire un cane o di un gatto a un figlio.

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Giornalista
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«Fate figli e vi regalo un cane». Sarebbe questa, secondo quanto riporta Il Messaggero nell’articolo di Franca Giansoldati, la proposta per attirare gli elettori di uno dei candidati alla presidenza di Taiwan, Terry Gou, fondatore del polo industriale legato ad Apple. Il singolare approccio alla campagna elettorale farebbe leva sull’interesse che gli animali domestici esercitano soprattutto sulle nuove generazioni, al punto da spingerle a preferire la presenza di un cane o di un gatto piuttosto che quella di un figlio. E proprio per contrastare questa tendenza, ampiamente dimostrata dal bassissimo tasso di natalità che ormai affligge Taiwan, il candidato ha pensato bene di offrire ad un suo auspicabile elettore la possibilità di avere come “ricompensa” un animale domestico, scegliendo di avere uno o più figli.

Siamo alle solite. Dalla diplomazia dei panda, consuetudine tutta cinese di prestiti onerosi dei famosi orsi bianchi e neri declassati ad oggetti di scambio per favorire i rapporti diplomatici fra nazioni, allo stigma del Papa rivolto a coloro che amerebbero di più un quattrozampe invece di un bambino tanto da idealizzarlo in una prole sostituiva, nei confronti di cani e gatti ci si continua a relazionare partendo da un errore concettuale di base.

Gli animali non sono oggetti. A volte sono, possono esserlo, compagni di vita. Per caso, per scelta, per necessità, vedi un incontro fortuito con un randagio o la decisione di varcare la soglia di un canile per un’adozione o perché le condizioni fisiche di una persona possono richiedere la presenza fedele e insostituibile di un “supporto”.  Ma al di là di queste situazioni che possono determinare la presenza in famiglia di un amato “non umano”, l’unica incontrovertibile verità a cui si dovrebbe sempre e comunque far riferimento è che gli animali non sono oggetti.

L’ipotesi abbastanza sconcertante che possano essere immaginati come ipotetica “merce” di scambio per ottenere un voto parte sempre dal presupposto, sbagliatissimo, che, come un oggetto, un animale possa essere comprato, regalato o addirittura offerto come ricompensa, senza che questo implichi nessuna riflessione sull’essere senziente utilizzato a guisa di mero oggetto. In questo caso specifico il politico, bel lontano dalla reale portata emotiva che comporta l’arrivo in una casa di un animale, pensava di poterne sfruttare l’effetto attrattivo nei confronti di quella fetta di popolazione colpevole di non procreare abbastanza. Taiwan infatti soffre di un calo demografico importante.

A settembre 2022 il Ministero dell’Interno taiwanese confermava per l’anno una decrescita di circa 250 mila persone, stimando che la società taiwanese, a questi ritmi, si avvia a diventare “super-anziana” nel 2025, quando un cittadino su cinque avrà più di 65 anni. Ma non si tratta di un male che colpisce solo la piccola isola a 180 chilometri dalla Cina. Secondo i dati riportati da Asia News lo scorso anno «nel 2021, per il secondo anno di seguito, la Corea del Sud ha avuto il tasso di fertilità più basso al mondo: 0,81 nascite per donna. Si tratta del sesto calo consecutivo.

Lo scorso anno il Giappone ha invece avuto il peggior calo demografico da quando i dati sono disponibili: il Paese ha perso 628.205 abitanti, una diminuzione annuale del 3,5%. Da parte loro, i cinesi si preparano a un boom della spesa pensionistica mentre un terzo delle province ha il 20% della popolazione con più di 60 anni. Secondo l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, dal 2021 in poi la Cina avrà un declino demografico medio annuo dell’1.1%. Ritmo al quale la nazione scenderà a 587 milioni di abitanti nel 2100, meno della metà degli attuali».

Alla luce di questi dati, quindi, sembra abbastanza remota l’ipotesi che l’aumentato amore per gli animali, e di conseguenza la maggiore disponibilità ad accoglierli, possa essere davvero il motore di questo calo demografico. E altrettanto inverosimile, quindi, che la promessa elettorale “fai un figlio, ti regalerò un cucciolo, fanne due te ne regalerò due”, possa in qualche modo influenzare le elezioni in vista. Quello che rimane assolutamente evidente, invece, è come la mancanza di empatia verso il mondo animale, ancora molto limitata e sicuramente insufficiente quando un’istituzione politica invece di discutere sui contenuti di programma sceglie di utilizzare gli animali come una ricompensa goliardica. Quasi fossimo al tirassegno di un lunapark dove al posto del peluche, chi spara meglio si porta a casa il cane in carne ossa e pelo.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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