Il TAR del Lazio ha bocciato il ricorso delle industrie farmaceutiche contro il decreto emanato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che permette di prescrivere medicinali destinati ad uso umano anche per gli altri animali. Il Decreto, entrato in vigore lo scorso 22 maggio, stabilisce che, a parità di principi attivi, le persone potranno decidere quale acquistare in base alla convenienza economica. I veterinari potranno quindi continuare a prescrivere farmaci bioequivalenti a cani, gatti e altri animali da compagnia.
Bocciata quindi la tesi di AISA – Federchimica e altre industrie del farmaco, secondo cui il Decreto «confuso, contraddittorio e illogico» avrebbe potuto causare «seri rischi per la salute degli animali». Nella sentenza si legge invece che «Il Collegio ritiene insussistente il fumus di fondatezza, in quanto il criterio del "costo delle cure" e "della miglior convenienza economica" sembrerebbe essere sussidiario rispetto alla valutazione di opportunità del professionista e trova applicazione nelle sole ipotesi in cui, il medico veterinario ‘sotto la propria responsabilità' valuti che la prescrizione del medicinale umano sia preferibile, a parità di principio attivo, nei casi previsti dall'allegato A e/o sia la soluzione più idonea per garantire l'effettività delle cure nel caso concreto».
La sentenza del TAR sottolinea inoltre come la preoccupazione delle aziende sia in realtà solamente di tipo economico: «Insussistente anche il danno grave e irreparabile, perché la conseguenza a cui le imprese produttrici sarebbero esposte è di natura meramente economica, oltre che solamente potenziale, poiché la disposizione introdotta non prevede un obbligo, ma solo una facoltà di cui il singolo medico veterinario può avvalersi. Nel bilanciamento degli interessi contrapposti, quelli azionati dalla ricorrente paiono essere senz'altro recessivi rispetto alla necessità di garantire, anche nelle particolari situazioni descritte dal decreto, la salute degli animali e, di conseguenza, la salute pubblica».
Una sentenza importante, che ribadisce la centralità del benessere animale e che permetterà a migliaia di famiglie di risparmiare garantendo al tempo stesso il diritto alla salute dei propri compagni animali. Dietro questo grande traguardo c'è la deputata del PD Patrizia Prestipino che in seguito all'approvazione dell'emendamento da lei proposto l'aveva definita in un'intervista a Kodami come «Una battaglia di civiltà», poiché cani, gatti e altri compagni animali non sono certamente un bene di lusso.