La "Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals" (RSPCA) in Australia ha chiesto alle autorità locali che venga comminata una severa punizione per un'adolescente che è stata sorpresa mentre costringe un quokka a svapare.
Nelle immagini, che Kodami non mostra, si vede un quokka in piedi sulle zampe posteriori che lecca la sigaretta elettronica, sicuramente curioso e cercando presumibilmente di capire se si trattasse di cibo. La ragazza, quando l'animale è vicino al dispositivo lo spinge nella gola del marsupiale, costringendolo a svapare.
Quando le autorità sono venute in possesso del video hanno rapidamente aperto un'indagine. «E' assolutamente irresponsabile e inaccettabile che questo povero animale indifeso e vulnerabile sia stato sottoposto a quel tipo di crudeltà» ha dichiarato Hannah Dreaver, dirigente di RSPCA a un network locale.
Non è la prima volta che i quokka sono oggetto di crudeltà. Nel 2015, un altro adolescente ha affrontato il tribunale per aver commesso un azione simile. Lo stesso anno, un turista francese è stato filmato dopo aver dato fuoco a un esemplare. Nel 2018, un uomo di 32 anni è stato multato dopo che è stato rilasciato un film in cui somministrava alcol a un altro animale. Un anno prima, ancora, due uomini sono stati accusati di essere stati visti attraverso una telecamera di sorveglianza mentre prendevano ripetutamente a calci un quokka che cercava di nascondersi da loro. Il filmato non aveva suscitato solo indignazione sui social media ma anche da parte degli esperti. Gli autori non sono stati ancora identificati, potrebbero essere indagati per reati di maltrattamento animale che comportano una pena massima di cinque anni di carcere e una multa di $ 50.000.
Il quokka è un marsupiale di origine australiana, famoso con il soprannome “l’animale più felice del mondo”, ma il motivo è solo l’espressione che ricorda agli esseri umani un sorriso. Il suo habitat naturale è a rischio e il governo Australiano ha messo in atto piani di tutela dell’animale, considerato vulnerabile dall’IUCN.
Ancora una volta, come titola anche un quotidiano australiano, c'è da chiedersi "chi è l'animale" ma su Kodami questa domanda è del tutto inappropriata: ogni volta ricordiamo ai nostri lettori che l'uomo è un animale esso stesso e che descrivere un comportamento violento come è uso nel nostro linguaggio usando parole come "bestia" o "bestiale" come paragone è del tutto scorretto. La violenza nei confronti di altri individui, quando e se accade, nelle altre specie è motivata da scopi diversi rispetto a quelli che invece homo sapiens ha e che, purtroppo, spesso mette in atto volontariamente.