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28 Aprile 2022
12:17

Evacuati anche i delfini, le foche e i leoni marini del delfinario Nemo di Kharkiv

Delfini, foche e leoni marini del parco marini Nemo di Kharkiv sono stati evacuati. Nelle vasche del parco restano però ancora due beluga e tre delfini, che dopo le atrocità della cattività dovranno affrontare anche le bombe.

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Mentre la guerra tra Russia e Ucraina prosegue a Kharkiv, una delle città più colpite dai bombardamenti, si continua a soccorrere e ad evacuare persone e animali. Dopo settimane di emergenza e difficoltà logistiche, lo staff del delfinario Nemo ha annunciato che la maggior parte degli animali detenuti nel parco marino sono stati finalmente evacuati. Delfini, foche e leoni marini sono stati trasferiti al delfinario di Odessa dove, si spera, potranno trovare maggiore tranquillità.

A differenza del Feldman Ecopark di Kharkiv, che fin da subito nonostante le difficoltà è riuscito a portare avanti diverse operazioni di salvataggio, evacuare delfini e altri animali così legati all'acqua non è affatto semplice. Ma lo staff del parco, assistito da veterinari, addestratori e tecnici specializzati, è riuscito a mettere in sicurezza e a caricare sui camion diversi animali. Ciononostante, non è stato possibile evacuare tutti.

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Due beluga e tre delfini sono ancora nelle vasche del parco

A Kharkiv, infatti, sono rimaste le due beluga Plambir e Neve, e un piccolo di delfino nato da poco assieme ai suoi genitori. Troppo rischioso spostarli, almeno per il momento. Gli animali del delfinario Nemo, dopo le atrocità e le sofferenze dovute alla cattività, dovranno ancora affrontare lo stress e il terrore della guerra e delle bombe.

Delfini e altri cetacei in particolare, come le orche, sono purtroppo ancora largamente diffusi nei delfinari e nei parchi marini di tutto il mondo. Animali sociali e dalle eccezionali capacità cognitive, sono tra quelli che soffrono maggiormente la cattività, dove fin troppo spesso accadono morti precoci e incidenti, sia tra gli animali che con gli addestratori.

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Ci sono ancora tra 2mila e 3mila cetacei costretti in cattività in tutto i mondo

Forzatamente allevati e costretti a riprodursi in vasche minuscole o ancora oggi addirittura catturati in natura come accade a Taiji, sono tra 2mila e 3mila i cetacei in cattività in tutto il mondo. Sebbene Taiji sia il più grande centro mondiale per il commercio di delfini vivi, le catture nelle baia stanno calando anno dopo anno, ma è necessario abbandonare del tutto queste pratiche crudeli il prima possibile e c'è ancora molto lavoro da fare.

Nel frattempo, per gli animali ancora rimasti a Kharkiv, la speranza è quella di poterli trasferire il prima possibile. Non bastavano le atrocità della cattività e degli spettacoli, ci si è messa ora anche la guerra.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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