Eva è una Rottweiler, vive a Rovereto con il suo umano e insieme cercano e ritrovano animali scomparsi. Eva e Mirko Tomasi sono un’Unità Cinofila molecolare che si sposta per l’Italia per riportare a casa dai loro pet mate disperati cani, gatti o altri animali che si sono persi o che sono stati rubati.
«Io lavoro da sempre con gli animali – racconta Mirko a Kodami – Ho uno studio olistico a Rovereto e da sette anni ho iniziato anche questa seconda professione, creando la mia unità cinofila. Ho fatto diversi corsi e ho preso il patentino di istruttore e quindi ho formato il mio cane per la ricerca di animali, un’attività complessa e meticolosa».
Mirko, ci tiene a sottolineare una cosa che non è nota ai più: «Un’unità cinofila molecolare professionista non ha come fine ultimo quello di trovare l'animale perduto, ma quello di essere in grado di dirti se l'animale si è fermato in un luogo a dormire, se ha sostato, se è stato sollevato da terra. Insomma, dà una chiara lettura di quello che è successo. Un’unità cinofila molecolare seria non ha cani che partono qualunque odore tu gli faccia annusare. Eva se la traccia che le viene data è sbagliata, si blocca mi guarda e non si muove».
Eva ha sette anni e per fare questo lavoro "ha studiato" un anno intero: «Il tempo è fondamentale per formare l’animale per questo tipo di operazioni. E poi come si può immaginare, questo lavoro necessità di una simbiosi totale e, infatti, io ed Eva stiamo insieme 24 ore su 24. Io vivo molto la montagna e sono appassionato di selvatici. Ho anche lavorato con il Corpo Forestale perché Eva è istruita per cercare anche bocconi avvelenati».
Una grande passione, dunque, che è diventato lavoro e che porta Mirko in giro per l’Italia come è successo per l’ultimo caso: «Sono stato contattato da Terence e Verena per Whisky, il loro bassotto che si era smarrito a Garda in provincia di Verona il giorno prima. Dalla spiaggia, era entrato in un immenso parco dove erano presenti alcune case disabitate e il GPS di cui era dotato ha smesso quasi subito di segnalarne la posizione».
Ed è proprio dall'ultimo segnale GPS che Eva parte e anche se il parco è a perdita d’occhio, trova subito la traccia: «Finiva in una tubazione di scolo di acque bianche ma puzzolenti in direzione di un abitazione dismessa. Oltre al forte odore, non si riusciva ad intravedere molto. Ma capisco che Eva è sicura che lì ci sia qualcosa. Quindi si sposta verso un tombino, lo apriamo. Sotto vi sono due condotti separati di 13,18 centimetri di diametro, piccoli stretti, troppo stretti per poter fare qualcosa. Eva segna convinta uno di questi».
È notte, però, quindi Mirko decide di fare intervenire i Vigili del Fuoco ed una ditta con apposite videocamere per le ispezioni: «Arrivati erano molto scettici, certi non vi potessero esser animali in uno spazio tanto stretto e mettendo in dubbio che Eva non stesse sentendo Whisky ma un topo. Ma noi, dubbi non ne avevamo. La videocamera, rivela la presenza di ben 2 volpi all’interno, una per condotto e capiamo che quei condotti sono la loro tana. Inizia ad esser tutto chiaro, Whisky è là, ma l’uscita è bloccata dal selvatico. Col rumore una esce e scappa, l’altra rimane. Non avendo altre idee, vigili e tecnici, se ne vanno. Noi rimaniamo ancora un po’ fiduciosi che il silenzio dia modo alla volpe, di uscire dalla tana. E, infatti, nel buio della notte la volpe esce e alle 5 di mattina ho ricevuto la chiamata: Whisky è davanti casa che dista circa 200 metri. Un po' puzzolente, con il suo bel GPS ormai scarico, sfinito, ma salvo».
Di operazioni a lieto fine, fortunatamente, Mirko e Eva ne hanno concretizzate diverse: «È un lavoro molto stancante però per lei, per cui non vado ogni volta che mi chiamano, faccio riposare molto Eva. Rifiuto molte chiamate, ma per lei deve essere un gioco, mai uno stress».