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31 Luglio 2023
12:06

Essere consapevoli che gli animali sono esseri senzienti influenza il loro benessere e la loro salute

Uno studio del ricercatori dell’Università inglese di Portsmouth sugli equidi da lavoro ha dimostrato che essere consapevoli che l'animale è un essere senziente e prova dolore provoca un effetto benefico sulla sua condizione e sulla sua salute.

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Amare gli animali ed essere consapevoli che provano emozioni, influisce sul loro benessere. È questo uno dei risultati di un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista Jaaws, Journal of Applied Animal Welfare Science, nel quale si è dimostrato che la convinzione che gli animali siano esseri senzienti provoca un benefico effetto sulla loro salute.

Sono stati gli scienziati dell’Università inglese di Portsmouth insieme agli esperti del Donkey Sanctuary, un'organizzazione che si dedica alla protezione degli asini, a voler approfondire questo tema e hanno scelto di farlo prendendo in esame la relazione tra l'uomo e gli equidi cosiddetti "da lavoro" quindi cavalli, asini e muli.

Lo studio è stato fatto in sei Paesi differenti, Egitto, Messico, Pakistan, Senegal, Spagna e Portogallo, per capire se l'effetto positivo riscontrato fosse uguale nelle diverse parti del mondo. I ricercatori, così, hanno osservato i vari animali sottoponendo ai pet mate un questionario con domande che riguardavano cosa pensassero dei loro animali, quali atteggiamenti venivano usati nei loro confronti, che tipo di relazione ci fosse tra loro.

Da tutti i pet mate intervistati è emerso che la gran parte di loro è convinta che gli animali abbiano una loro sensibilità, che circa un 20 per cento non lo pensa e che un 8 per cento si dichiara incerto. Inoltre, è risultato che gli animali con i quali gli umani hanno un forte legame emotivo godono di una salute significativamente migliore rispetto a quelli i cui pet mate si concentrano invece solo su quanto siano “utili” e redditizi. Tra le parole usate maggiormente da quest’ultimi per descrivere il loro rapporto con gli equidi, infatti, risalta la parola “lavoro” e “strumenti di lavoro”, mentre da quelli la cui relazione è di tutt’altro genere, risaltano le parole “compagni” e “membri della famiglia”.

Molto soddisfatto di questo risultato il coautore della ricerca il dottor Faith Burden, il quale ha sottolineato che nonostante a loro «fosse chiaro da tempo che gli asini e i muli sono esseri sensibili e senzienti e che se la passano meglio quando vengono trattati con la gentilezza e il rispetto che meritano», lo studio fornisce ulteriori prove scientifiche.

Più cauta la dottoressa Leanne Proops, coautrice anch'essa dello studio: «La ricerca realizzata è molto affascinante tuttavia, sarà importante approfondirla per evitare supposizioni errate sugli umani di quegli animali che presentano indicatori di salute e benessere peggiori. Infatti, è possibile che succeda semplicemente perché  questi pet mate non hanno abbastanza risorse per prendersi cura dei loro animali come dovrebbero e non volendo pensare che per questo motivo soffrano, si autoconvincono che non sentano dolore. Una tecnica psicologica ben documentata che le persone usano per ridurre al minimo il disagio psicologico quando il loro comportamento e le loro convinzioni non si allineano. Nonostante questo, lo studio rimane molto importante perché apre la strada a ulteriori ricerche sul fondamentale rapporto tra compassione e benessere degli animali».

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Simona Sirianni
Giornalista
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