Le esposizioni canine sono manifestazioni cinotecniche in cui un allevatore, o un amatoriale, sottopone il cane ad alcune prove e ai relativi giudizi, espressi da giudici abilitati dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), sulla base dello standard ufficiale di razza che ne descrive le caratteristiche morfologiche e funzionali ritenute ottimali. Lo standard di razza racconta il cane nella sua morfologia e nel suo temperamento in relazione al lavoro o la “funzione” per il quale è stato selezionato.
Le esposizioni non si basano (o non dovrebbero basarsi) solo su fattori estetici ma anche psichico-comportamentali. Un cane, per quanto bello, deve essere equilibrato e manifestare tranquillità buona gestione dello stress durante la gara.
Requisiti per partecipare alle esposizioni canine
Alle esposizioni possono prendere parte solo i soggetti appartenenti a razze riconosciute e comprese negli elenchi della Federazione Cinologica Internazionale (FCI). Inoltre è presente un regolamento che esclude dalla manifestazione i cani che presentano le seguenti condizioni:
- cani affetti da malattie contagiose o no;
- cani su cui si è intervenuti per modificarne difetti trasmissibili geneticamente;
- cani ciechi o con altri problemi;
- cani affetti da monorchidismo (un solo testicolo) o criptorchidismo (uno o entrambi i testicoli ritenuti, spesso in addome o nel canale inguinale), o comunque inetti alla riproduzione;
- cani di età differente da quella indicata all’atto dell’iscrizione nella classe di appartenenza;
- cagne in calore;
- cagne in avanzato stato di gravidanza o in fase di allattamento.
Le esposizioni avvengono all’interno di grandi capannoni, abbastanza grandi da ospitare una mole significativa di persone e animali. Spesso i capannoni sono suddivisi in molteplici aree, destinate alle diverse tipologie di concorso.
Tipologie di esposizioni canine
Le mostre sono classificate a seconda dell’età degli animali:
- classe Junior, tra 6 e 9 mesi;
- classe Giovani, tra 9 e 15 mesi;
- classe libera, dai 18 mesi in su (tra i 15 e 18 mesi si può scegliere tra la classe Giovani e la classe Libera);
- classe Campioni, per i già proclamati tali;
- classe Lavoro, da 15 mesi in su per i cani che hanno effettuato prove lavorative;
- classe Veterani, dagli 8 anni in su;
- classe Fuori Concorso, per cani che non ricevono qualifiche e non sono in classifica.
Le esposizioni sono inoltre, classificate per categoria:
- esposizioni locali, che sono le meno performative;
- esposizioni ENCI e FCI che possono a loro volta essere a livello:
- regionale
- nazionale
- internazionale (europee o mondiali)
- raduni Sociali validi per il campionato di un’associazione o di club, ma non validi per il campionato ENCI.
Nell’ambito delle esposizioni ENCI/FCI i cani ricevono i seguenti titoli:
- BIS (Best in Show): il miglior cane di tutta l’esposizione;
- BOG (Best of Group): il miglior cane del gruppo di appartenenza;
- BOB (Best of Breed):il miglior soggetto della razza.
Cui si sommano rispettivamente in ambito nazionale ed internazionale:
- CAC (Certificato Abilitazione Campionato Nazionale o Italiano nel caso specifico);
- CACIB (Certificato Abilitazione campionato Internazionale di Bellezza).
Le gare sono inoltre sotto-classificate a seconda dei partecipanti. Si presentano così:
- all-breed (razze miste)
- mostre di razza, che possono essere d’allevamento o no.
Le mostre di razza, a loro volta possono essere:
- classe individuale;
- classe di coppia (per due cani della stessa razza, di stesso sesso o di sesso opposto, e appartenenti allo stesso proprietario o allo stesso allevatore);
- classe di allevamento (da 3 a 5 cani, della stessa razza e nata nello stesso allevamento, che può appartenere a diversi proprietari);
- lotti d'allevamento (per un cane maschio o femmina accompagnato dai suoi discendenti diretti – da 3 a 5 cani).
Come funzionano le esposizioni canine
Generalmente, nelle esposizioni, i cani sono valutati in primo luogo mentre percorrono il tracciato del ring in senso antiorario, condotti al guinzaglio dall’handler con un’andatura al trotto. Si tratta di una prima valutazione globale necessaria per poter proseguire con quella individuale. In questa sede, ciò che viene valutato è l’aspetto generale, la toelettatura e l’andamento. Quest’ultimo dovrà essere "fiero", senza cenni di paura o stress e con la coda perfettamente rialzata.
La seconda prova, riguarda il movimento lineare effettuato singolarmente per poter valutare il cane frontalmente e posteriormente.
Dopodiché il cane verrà valutato nella posizione classica definita “piazzata”, ovvero fermo, con atteggiamento impostato. In questa fase, ciò che viene valutato dai giudici è la costruzione generale, l'espressione, la testa, gli appiombi, la qualità del pelo e la corretta dentatura.
La terza sezione prevede un’altra sfilata, simile alla prima ma individuale; il cane viene fatto girare, a guinzaglio morbido ed al trotto, sempre in senso antiorario, intorno al giudice che ne valuta il movimento lateralmente che elaborerà la classifica finale.
Le qualifiche assegnate sono convenzionalmente suddivise in categorie:
- Squalificato (SQ),
- Insufficiente (INS),
- Non giudicabile (NG),
- Abbastanza Buono (AB),
- Buono (B),
- Molto Buono (MB),
- Eccellente (ECC).
I cuccioli e gli juniores possono poi ricevere i seguenti riconoscimenti:
- Promettente (P),
- Molto Promettente (MP).
A cosa dovrebbero servire e aspetti negativi delle esposizioni canine
La finalità delle esposizioni canine dovrebbero essere volte alla ricerca del miglioramento della razza e dell'allevamento. Dove per miglioramento non si dovrebbe intendere solo quello dei canoni prettamente estetici di bellezza ma anche di salute fisica, specialmente nell’ottica della prevenzione delle malattie genetiche tipiche di razza.
Purtroppo però, non possiamo affermare che sia sempre così, anzi, a volte le esposizioni sono delle vere e proprie fiere dell’esasperazione della ricerca della vanità, dove ciò che più importa è il risultato finale ottenuto dall’allevatore più che dal cane per fini di salute e attitudine di razza.
Quando condotte in termini utilitaristici, e non solo amatoriali, l’allevatore ricava grandi benefici da queste esposizioni. In primis, il valore dell’allevamento e dei suoi cani aumenta, e le mostre si trasformano in vere e proprie vetrine dove acquisire contatti con potenziali clienti.
Ne evince che l'ambiente durante le esposizioni importanti può essere molto competitivo, e sicuramente non per il bene della genealogia di razza o dell’individuo.
Il vincitore si trasforma in un riproduttore di alto valore; i maschi possono essere utilizzati per monte esterne (con femmine esterne all’allevamento di origine), anche con il fine di produrre incroci che possano “spingere” ulteriormente gli standard di razza, che sappiamo perfettamente non essere sempre concordi ad una buona qualità della vita per gli animali; si pensi proprio alle malattie organiche geneticamente trasmesse come malattie cardiache o renali, alla displasia dell’anca o alla sindrome brachicefalica, per citarne alcune.
Da un altro punto di vista relativo al benessere animale, bisogna inoltre pensare che questi animali sono sottoposti ad eventi davvero molto stressanti, come la preparazione, la manipolazione, l’esposizione a una quantità indescrivibile di persone e a forti rumori.
Spesso i movimenti e le posture che vengono richiesti durante le mostre non risultano essere naturali per i cani che devono quindi essere addestrati allo scopo e manipolati durante l’esibizione.
Se da un lato è vero che gli animali sono abituati fin da piccoli a questi ambienti (anche se non sempre è così), e vengono allenati fin da un mese prima dell’evento con brevi sessioni quotidiane, non si può per questo motivo escludere che le mostre non siano particolarmente stressanti per gli animali. Spesso i cani sono proprio allenati ad inibire l’espressione di segnali comunicativi tipici dello stress, pena l’eliminazione.
L’aspetto fisico deve essere impeccabile, ed è per questo che prima dell’esposizione i partecipanti procedono ad una tolettatura, spesso un po’ invasiva, in un ambiente caotico e sovraffollato, dove gli animali sono spesso costretti all’immobilità per essere sottoposti a questa pratica.
Una riflessione etica riguardo alle esposizioni va fatta anche rispetto alla partecipazione di animali che presentano mutilazioni di orecchi e/o coda. Nonostante queste siano vietate, e penalmente perseguite, anche per i partecipanti alle mostre, occorrono ancora situazioni in cui in sede di iscrizione e di giudizio si chiude un occhio e si accettano le false certificazioni.
Oltre a queste, negli anni sono state identificati anche altri tipi di raggiri alle regole delle esposizioni, che costano però un intervento chirurgico estetico per l’animale. I cani monorchidi o criptorchidi, esclusi anche generalmente dalla riproduzione a causa della trasmissibilità genetica di questo problema, possono essere sottoposti all’impianto di una protesi testicolare, non dichiarata in sede di esposizione. L’allevatore non sta quindi solo trasgredendo le regole, ma mette anche a rischio la salute dell’animale e mette a repentaglio la genetica delle generazioni future se l’animale è utilizzato come riproduttore.