Prosegue l’epidemia di coronavirus felino a Cipro, l'isola divisa tra Grecia e Turchia dove il virulento focolaio che da gennaio ha già ucciso decine di migliaia di gatti provocando la grande preoccupazione che il virus possa estendersi in Europa e Gran Bretagna, non sembra intenzionato a spegnersi.
Finalmente, però, il direttore dei servizi veterinari del governo Christodoulos Pipis, parlando con il Guardian ha annunciato che da martedì scorso hanno cominciato a distribuire a mici domestici e randagi il primo lotto di duemila pillole anti-Covid ricevuto dal governo, in origine destinato agli esseri umani.
Il nuovo ceppo di coronavirus felino, simile al virus del COVID-19 ma che però non infetta l’uomo, sarebbe molto più letale dei precedenti e, infatti, avrebbe già ridotto di un terzo la grande colonia felina dell’isola. Definito come focolaio FCoV-23 e i cui sintomi nel felino sono febbre, gonfiore addominale, perdita di energia e a volte aumento dell’aggressività, il virus è stato riscontrato per prima volta nella capitale Nicosia e nel giro di tre-quattro mesi si è diffuso in tutta l’isola.
Alcuni esperti dell'Università di Edimburgo che in collaborazione con l'Associazione veterinaria pancipriota (Pva) stanno indagando sull'epidemia, hanno scoperto che in 12 settimane il numero di casi di Fip, la peritonite infettiva felina, ovvero la malattia che sviluppa questo specifico coronavirus, è aumentato di 20 volte rispetto all'anno precedente.
Secondo la Paws dell'isola, la Cat Protection and Welfare Society, da gennaio sarebbero morti a causa della rapida trasmissione della malattia, circa 300mila gatti tra domestici e randagi, ma i veterinari locali sono molto più cauti e, senza contestare la gravità dell'epidemia, ritengono che i decessi si attestino nel numero di circa 8mila. La speranza adesso è che le pillole possano essere efficaci e in grado di debellare una volta per tutte il virus.
Per Cipro i gatti sono amici di vecchia data e sulla loro presenza sull'isola si raccontano diverse storie che però hanno tutte un elemento comune: ovvero che questi animali fossero particolarmente venerati e rispettati. Tali leggende hanno contribuito a creare una relazione molto positiva tra gli abitanti e i felini tanto che ancora oggi i gatti continuano ad avere un posto speciale nella cultura dell’isola. In molte città e comunità cipriote le colonie sono curate e alimentate direttamente dalla comunità e questo rispetto ha permesso di mantenere una popolazione di gatti relativamente stabile e molto ben tollerata in tutta l'isola.
Detto questo, è importante sottolineare che, nonostante il forte legame, come in molte parti del mondo, esistono anche alcune sfide che sono quelle legate al benessere dei gatti randagi e abbandonati. Organizzazioni e volontari lavorano costantemente per affrontare la situazione e si danno danno da fare attraverso programmi di sterilizzazione, cure veterinarie e sensibilizzazione pubblica.