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25 Maggio 2021
14:47

End The Cage Age, il Parlamento europeo chiede una legge per fermare l’uso delle gabbie

Anche la Commissione agricoltura dell'Unione Europea, come l'Iniziativa dei Cittadini Europei "End the Cage Age" presentata al Parlamento europeo lo scorso aprile, chiede alla Commissione europea di modificare le normative che regolamentano gli allevamenti intensivi del nostro continente e vietare l'utilizzo delle gabbie.

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Il 21 maggio la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione Europea di produrre una proposta di legge per vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti, revisionando l'attuale Direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998 riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, la quale è considerata insufficiente dal punto di vista della tutela del benessere animale.

La richiesta avviene in seguito all'audizione presentata dall'Iniziativa di Cittadini Europei "End The Cage Age" che, dopo aver raccolto 1,4 milioni di firme in tutti gli Stati membri dell'UE, il 15 aprile scorso si è presentata al Parlamento europeo per chiedere la dismissione delle gabbie negli allevamenti in Europa, ottenendo il supporto degli europarlamentari presenti.

Le richieste della Commissione agricoltura: «Cambiamenti e incentivi per la transizione»

La risoluzione richiesta dalla Commissione Agricoltura prende in carico ed elenca le opinioni di cittadini e associazioni che sostengono l'eliminazione delle gabbie e chiede inoltre alla Commissione europea di velocizzare la revisione della legislazione sul benessere degli animali per ottenerla nel 2022, piuttosto che nel 2023, come precedentemente previsto. Nel testo presentato alla Commissione è anche sottolineata la richiesta che: «Tutti i prodotti di origine animale importati nell’UE siano prodotti nel totale rispetto della relativa legislazione UE, incluso l’uso dei sistemi in gabbia» (Emendamento 181).

Al paragrafo 8, l'emendamento 205, proposto da Ivan David, Mara Bizzotto, Angelo Ciocca, Gilles Lebreton ed Elena Lizzi, sottolinea inoltre la necessità fornire incentivi adeguati e programmi di finanziamento a supporto degli allevatori nel periodo della transizione, in modo da favorire ulteriormente il cambiamento.

La Commissaria alla Salute e alla sicurezza alimentare Stella Kyriakides, al termine della presentazione, ha commentato ribadendo: «Ciò di cui ci stiamo occupando è di fare passi avanti verso un’azione tangibile perché il benessere e la salute degli animali sono molto in alto nella nostra agenda».

CIWF commenta: «Non solo i cittadini, ma anche i legislatori vogliono superare l'era delle gabbie»

Olga Kikou, Direttrice di Compassion in World Farming EU e membro del comitato promotore dell’Iniziativa End the Cage Age ha commentato: «Questa risoluzione è un’ulteriore conferma che, come i cittadini dell'Unione Europea, anche i legislatori vogliono la fine della pratica crudele che reclude in gabbia centinaia di milioni di animali ogni anno. Mi congratulo con la Commissione agricoltura per aver riconosciuto ed accettato il bisogno di questo importante cambiamento. Alla luce di questa risoluzione e dell’impegno dei commissari durante l’audizione del 15 aprile, ora aspettiamo che la Commissione UE proponga la legislazione necessaria il prima possibile».

La risposta della Commissione europea è attesa da mesi dalle oltre 170 organizzazioni di tutta Europa (di cui 21 italiane) che dal 2018 chiedono di modificare le normative europee riguardanti gli allevamenti intensivi per promuovere il superamento dell'allevamento in gabbia. A sostenere l'iniziativa anche il Comitato europeo delle regioni, un gruppo di oltre 140 scienziati, molti rappresentanti della comunità imprenditoriale e organizzazioni che si battono per la protezione dell'ambiente, della salute e dell'agricoltura oltre a ricercatori e studenti in ambito veterinario.

La condizione degli allevamenti in Unione Europea è eterogenea: l'analisi condotta CIWF

I paesi dell'Unione Europea si muovono a diverse velocità nella gestione delle normative riguardo gli allevamenti intensivi del nostro continente. CIWF ha analizzato la situazione nei paesi membri e ha rilevato che in Italia la percentuale di animali degli allevamenti che vivono fuori dalle gabbie rappresentano il 32% del totale, contro un 68% di  animali in gabbia. Al contrario del nostro paese invece, in Austria gli animali che vivono al di fuori delle gabbie sono il 97%, come anche in Lussemburgo. La Svezia, come primo paese scandinavo, si posiziona al 3° tra i paesi più impegnati nel superamento degli allevamenti intensivi con l'utilizzo delle gabbie (8%). Come fanalini di coda in fatto di tutela degli animali destinati al mercato alimentare si posizionano invece in fondo alla classifica, sempre secondo i dati raccolti da CIWF, Spagna e Portogallo (89%) e Malta (99%).

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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