Una anziana elefantessa lasciata sola fuori dal tendone, con solo un legno e un copertone a mo’ di intrattenimento per interminabili ore in attesa del nulla. È questa la scena che molti cittadini di Villorba, in provincia di Treviso, hanno notato qualche giorno fa quando è arrivata la carovana del circo, uno spettacolo con animali che ha trovato spazio in città nonostante la viva protesta da parte della locale sezione della Lega Anti Vivisezione. Una situazione di abbandono e desolazione che non può passare inosservata, considerato anche che il circo, dopo Villorba, proseguirà nella sua marcia andando a trovare spazio anche in altre località.
«Si tratterebbe di una femmina di razza asiatica, di 50 anni – spiegano dalla Lav di Treviso – gli elefanti, come è noto, sono animali intelligenti e sociali che vino in branchi in un sistema parentale complesso. Lasciare l’elefantessa da sola è in contrasto con le linee guida Cites e con la decisione del Tar di Milano dello scorso 23 giugno contro un altro circo. Ci domandiamo come mai l’amministrazione comunale dopo la recente esperienza del circo contemporaneo, senza animali, inserito nella rassegna culturale della città, abbia deciso di far attendare un circo con animali, tornando indietro nel tempo».
Le polemiche montate a Villorba si sono poi spostate a Bassano, tappa successiva del circo con animali che ospita anche l’anziana elefantessa lasciata sola nello spiazzo. «Facciamo appello – aggiungono dalla LAV – anche al regolamento tutela animali che vige a Bassano che se ha lo scopo di spiegare ai cittadini le norme per la migliore convivenza con i propri animali, non può contenere articoli desueti che permettono l’attendamento a strutture come questo circo».
«Ad oggi ancora circa 2 mila animali sono vittime di sfruttamento allo scopo di divertire chi li guarda – concludono dalla Lega Anti Vivisezione – non esiste un registro nazionale degli animali detenuti mentre i circhi oltre a spostarsi, cambiano spesso nome e insegne, rendendo difficilissimo seguire il percorso degli animali e quindi gli eventuali casi di maltrattamento. Chiediamo al presidente Meloni e al ministro Sangiuliano di non attendere oltre e di dire basta ai circhi con animali, attuando il decreto. Chiediamo al sindaco di Bassano di fermare l’arrivo di questo circo in città, brutto esempio di come si trattano gli animali. Al sindaco consegneremo anche una proposta di regolamento animale specifico sui circhi».
Chiamare in causa il sindaco è, a oggi, l’unico modo per tentare di impedire alle compagnie circensi di sfruttare gli animali per ragioni di intrattenimento. A oggi infatti non esiste una chiara legge nazionale che vieni gli spettacoli con animali, e l’unica che disciplina i circhi è la legge numero 337 del 1968, che sancisce che «lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore». Nella stragrande maggioranza dei casi sono quindi i singoli Comuni a muoversi per imporre lo stop allo sfruttamento di animali durante gli spettacoli, firmando apposite ordinanze o istituendo il divieto nei regolamenti. Sono però provvedimenti che vengono sempre impugnati davanti al Tar, e i giudici amministrativi che quasi sempre danno ragione alle compagnie circensi, proprio in virtù dell’unica legge attualmente in vigore.
Qualche passo avanti in questo senso c’è stato con l’approvazione, nel luglio del 2022, della Legge delega sullo spettacolo, che regolamenta il rilancio degli spettacoli viaggianti con artisti vietando, tra le altre cose, l'uso di animali selvatici come tigri, leoni, elefanti. A febbraio 2023, però, con l'approvazione della conversione del Disegno di Legge "Milleproroghe", il Senato ha dato il via libera allo slittamento dal 18 maggio di quest'anno al 18 agosto 2024 per la presentazione del Decreto Legislativo attuativo della legge. Si allungano quindi i tempi per l'attuazione delle Leggi sullo spettacolo dal vivo, e quindi anche per lo stop all'utilizzo degli animali nei circhi, e nel mentre continuano a verificarsi situazioni anche molto rischiose, prime tra tutte le fughe degli animali dai recinti e dalle strettissime gabbie e le incursioni su strade e superstrade.