Nel filmato in alto è possibile osservare la specie Chaunacops coloratus, uno tra i pesci più insoliti mai osservati e conosciuto in inglese come "rospo di mare". Fu scoperto e descritto per la prima volta nel 1891, quando durante una spedizione al largo delle coste di Panama, gli occhi dei ricercatori si sono posati per la prima volta su questo pesce unico nel suo genere.
Per oltre un secolo, i ricercatori hanno continuato a raccogliere campioni di questi pesci, spesso riamasti intrappolati nelle reti a strascico e draghe e viste anche le sue abitudini di profondità è davvero molto raro vederli in vita e nel loro habitat naturale. La loro enigmatica presenza nelle profondità marine ha infatti alimentato la curiosità degli studiosi, creando un alone di mistero attorno a questi abitanti degli abissi oceanici.
Tuttavia, nel 2002, una missione di esplorazione condotta dal MBARI (Moss Landing Marine Laboratories) e dal NOAA's Monterey Bay National Marine Sanctuary ha portato una svolta per lo studio di questi enigmatici pesci. L'obiettivo era il Davidson Seamount, un vulcano sottomarino al largo della costa della California centrale, e per raggiungere le sue profondità, i ricercatori hanno fatto affidamento su un veicolo a comando remoto (ROV).
Questo strumento ha aperto una nuova finestra sul mondo sottomarino, permettendo agli scienziati di osservare finalmente il rospo di mare nel suo habitat naturale. Ciò che hanno scoperto ha stravolto molte delle nostre conoscenze su questa specie: questi pesci possono infatti vivere fino a 3.300 metri sotto la superficie dell'oceano, sfidando le precedenti ipotesi sulla loro distribuzione e sul comportamento.
Oltre a documentare la loro capacità di camminare sul fondo marino e di utilizzare le esche incorporate per cacciare, come le rane pescatrici e altri pesci abissali a cui sono imparentati, i ricercatori hanno osservato un altro fenomeno sorprendente: il cambiamento di colore del rospo di mare con l'età, passando dal blu al rosso. Questa caratteristica, insieme all'appendice sulla testa usata come esca, e alle insolite aperture branchiali posizionate dietro le pinne pettorali anziché davanti, aggiunge ulteriori sfumature al fascino e all'alone di mistero che si porta dietro questa specie.