Ogni anno le quattro stagioni si susseguono e ognuno di noi, a seconda della propria posizione geografica, sa come adattarsi alle diverse condizioni climatiche che si presentano in determinati periodi dell'anno. Tuttavia, vi sono alcune specie di uccelli nordamericani che sfidano questo ciclo naturale, evitando di affrontare le variazioni stagionali attraverso migrazioni che compiono lungo tutto l'arco dell'anno. In un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Global Ecology and Biogeography, un team di ricercatori ha cercato di comprendere meglio in che modo questi animali inseguono le loro condizioni climatiche preferite e quali tratti, come la dieta, le dimensioni del corpo o il comportamento, potrebbero essere utili per fare delle stime e delle previsioni sulle strategie da loro attuate.
Per realizzare tale ricerca, gli studiosi hanno analizzato le abitudini di più di 600 specie di uccelli, definendo le strategie da loro utilizzate per individuare le nicchie con le condizioni climatiche e meteorologiche da loro preferite. Per farlo si sono dedicati allo studio dei vari ambienti frequentati dagli animali e alle caratteristiche ecologiche delle specie stesse. «Abbiamo scoperto che alcune specie migratrici possono monitorare la temperatura o le precipitazioni facendo di tutto per vivere nelle stesse condizioni durante tutto l'anno. Altre, invece, sperimentano forti variazioni delle condizioni stagionali», ha affermato Jeremy Cohen, ricercatore associato nel laboratorio di Walter Jetz, professore di ecologia e biologia evolutiva. Si è visto, ad esempio, che gli uccelli che compiono lunghe migrazioni hanno una nicchia ben precisa e tendono a ricercare sempre le stesse condizioni climatiche durante il corso dell'anno. Si comportano allo stesso modo anche le specie di dimensioni ridotte o che si nutrono di insetti. Al contrario, uccelli di grandi dimensioni e erbivori o onnivori, sono in grado di resistere a un'ampia gamma di condizioni meteorologiche.
«Conoscere le abitudini ecologiche di ogni specie può aiutarci a prevederne la vulnerabilità ai cambiamenti climatici», ha spiegato Cohen. Tuttavia, è evidente che le specie che prediligono solo un certo tipo di nicchia hanno meno probabilità di sopravvivere o adattarsi a un clima mutevole rispetto a quelle più flessibili e capaci di tollerare temperature e condizioni climatiche diverse. Adesso si ha un quadro completo su quelle che sono le abitudini degli uccelli nordamericani, ma sarebbe interessante ampliare lo studio concentrandosi anche su altri animali migratori come cervi, alci e persino farfalle per verificare se anch'essi prediligono una certa tipologia di nicchia o se sono un po' più flessibili e tolleranti.
I ricercatori, inoltre, suggeriscono che la capacità degli animali di individuare e raggiungere la loro nicchia ideale potrebbe essere uno strumento importante per tutte quelle specie che compiono spostamenti stagionali per difendersi dai cambiamenti delle condizioni ambientali. Tuttavia, il cambiamento climatico indotto dalle attività umane sta sottoponendo gli organismi a condizioni mai affrontate precedentemente. Pertanto, è fondamentale comprendere come la fauna selvatica possa gestire le conseguenze dell'accelerazione di tali cambiamenti, al fine di prevenire il collasso delle comunità ecologiche e della biodiversità, evitando la perdita di servizi ecosistemici. Ecco perché sono necessari ulteriori studi per avere una visone più completa e nitida possibile sull'argomento. Solo attraverso un approfondimento continuo potremo affrontare in modo efficace le sfide che i cambiamenti climatici pongono alla fauna e alla flora del Pianeta.