Il mimetismo è certamente uno dei fenomeni più affascinanti che la natura abbia mai prodotto. Mimetizzarsi è una strategia che adottano molti animali per svariati scopi, principalmente per difendersi dai predatori o – al contrario – per colpire di sorpresa le proprie prede. La parola deriva dal termine greco mimesis, che vuol dire appunto "imitazione", ed è usata per descrivere la capacità di un organismo vivente di imitarne un altro a proprio vantaggio oppure – in senso più ampio – quella di assumere forme, colori e comportamenti per confondersi con l'ambiente circostante.
Esistono quindi tanti tipi differenti di mimetismo, che cambiano anche a seconda della classificazione usata come riferimento. Il mimetismo criptico, per esempio, è la capacità di camuffarsi con l'ambiente circostante, per esempio assumendo la forma di un ramo o una foglia, in modo da passare inosservati alla propria preda o al proprio predatore. Maestro in questo genere di mimetismo è il geco satanico dalla coda a foglia, scientificamente noto come Uroplatus phantasticus.
Originario delle fitte foreste tropicali del Madagascar, questo rettile notturno si camuffa perfettamente con il suo habitat grazie alla sua straordinaria colorazione e alla forma della sua coda, che somiglia in maniera impressionante a una foglia. Questa mimetizzazione lo rende virtualmente invisibile agli occhi dei predatori e delle prede che popolano le foreste in cui vive. Durante le ore buie della notte, il geco satanico si risveglia per cacciare: grazie alle sue squame adesive sotto le zampe e ai potenti artigli ricurvi, si muove con agilità tra i rami degli alberi alla ricerca di insetti da catturare.
La sua capacità di muoversi silenziosamente e di mimetizzarsi con l'ambiente gli conferisce un notevole vantaggio nella caccia. Ma le sue abilità mimetiche non si limitano solo alla camuffamento visivo. Come altri gechi criptici quando si sente minacciato, può appiattire il suo corpo contro la superficie su cui si trova per ridurre al minimo l'ombra che proietta, rendendosi ancora più difficile da individuare. Inoltre, può anche spalancare le mascelle per mostrare una spaventosa bocca rosso vivo simulando un aspetto minaccioso per scoraggiare i potenziali predatori.
Ma la sua abilità più sorprendente è forse quella di auto-mutilarsi la coda quando è catturato da un predatore. Questo comportamento, noto come autotomia della coda, può ingannare il predatore, consentendo al geco di fuggire e di rigenerare successivamente la coda perduta.