Oggi, 25 marzo, tutto il mondo si mobiliterà con l'obiettivo di richiamare l'attenzione sulla necessità di intervenire per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, una delle più grandi emergenze della nostra epoca. L'Earth Hour, l'Ora della Terra, è un'iniziativa organizzata dal WWF dal 2007 a partire da Sydney, ma si è rapidamente propagata in ogni angolo della Terra anno dopo anno.
Alle 20:30 tutte le luci di monumenti, abitazioni e aziende che aderiranno all'iniziativa si spegneranno per un'ora per quella che viene vista come la più grande mobilitazione globale per il Pianeta. Tra i tanti paesi che aderiranno all'iniziativa, non ci sarà però la Russia. La decisione dipende dal fatto che Mosca considera il WWF come "agente straniero", decisione che di fatto bloccato definitivamente le attività di tantissime organizzazione.
Nel resto del mondo, invece, l'ora simbolica di buio si spera servirà per accendere la luce e attirare l'attenzione su foreste, acqua, oceani e biodiversità, vittime principali della crisi climatica in corso. Le foreste sono uno dei nostri principali alleati nella lotta all'innalzamento delle temperature e la deforestazione senza controllo ci sta facendo perdere ogni anno circa 10 milioni di ettari di foresta, che rappresentano da soli dal 12 al 20% delle emissioni globali di gas serra. Se le temperature continueranno a salire ipoteticamente di soli 2°C, le persone che rischiano di subire gli effetti della siccità solamente in Europa potrebbe essere 295 milioni.
Ma è sulla biodiversità che si avranno gli effetti più devastanti. Se non riusciremo a contenere il riscaldamento globale, entro la fine del secolo rischiamo di perdere il 99% delle barriere coralline. Il surriscaldamento globale sta infatti già accelerando la cosiddetta sesta estinzione di massa causata dall'uomo. Secondo l'IUCN (l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) quasi la metà delle specie di anfibi (41%) valutate e oltre un quarto delle specie di mammiferi (27%) sono a rischio estinzione e subiscono l'impatto negativo dei cambiamenti climatici. E secondo il WWF la perdita di biodiversità genera a livello globale una perdita economica pari a 50 miliardi di dollari ogni anno.
Finora la politica non è stata in grado di agire in maniera significativa, mettendo a rischio la sopravvivenza del Pianeta come lo conosciamo oggi, compressa l'esistenza stessa della civiltà umana. Questa edizione, arriva infatti a pochi giorni dell'ultimo allarmante report del gruppo intergovernativo sul clima delle Nazioni Unite, l'IPCC, che ha ribadito ancora una volta le indispensabili riduzioni delle emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi minimi prefissati per mitigare la crisi.
Dobbiamo ridurre le emissioni di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035, per toccare lo zero netto entro la metà del secolo ed evitare che le temperature globali superino il pericoloso punto di non ritorno di 1,5°C. Tutti dobbiamo mobilitarci e possiamo fare la nostra parte per pretendere che i governi di tutto il mondo assumano la crisi del clima come una priorità. È questo l'invito alla mobilizzazione del WWF per l'Heart Hour. Oggi, alle 20:30, spegnete le luci e unitevi al più importante inno globale in difesa del Pianeta.