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24 Giugno 2022
18:09

È vero che quest’estate c’è un’invasione di zecche?

Il caldo anticipato ha svegliato prima questi piccoli parassiti, dandoci l'impressione di un'invasione di zecche. Ma come stanno davvero le cose?

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zecca

La crescita della presenza di zecche in Europa, causata dal cambiamento climatico, era già stata segnalata nel mese di aprile dall'Agenzia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che aveva pubblicato i dati sulla diffusione di questo parassita in Ue.

Dal report si vede un aumento esponenziale delle popolazioni di zecche in tutti i Paesi UE, registrandone la presenza anche in zone fino ad oggi ritenute ostili per la loro sopravvivenza.

Per le autorità europee i cambiamenti climatici stanno influenzando l’espandersi e la crescita demografica di questo parassita in tutta l'area dell'Unione europea. Considerando che le zecche sono in grado di percorrere lunghe distanze e penetrare in nuove aree geografiche attraverso gli uccelli migratori, la fauna selvatica, il trasporto di bestiame e il commercio internazionale.

Le autorità europee si prefiggono di aggiornare periodicamente le mappe e di realizzare un sistema di sorveglianza sulla distribuzione geografica delle zecche utile ad individuare le possibili aree a rischio per la trasmissione di malattie all’uomo e agli animali, sensibilizzare quanti vivono, lavorano o frequentano aree a rischio, sulla necessità di adottare strategie di difesa per evitarne i morsi, raccomandare agli Stati membri iniziative e programmi di prevenzione.

Il 2022 però non è un anno particolarmente anomalo ma negli ultimi mesi una serie di condizioni climatiche particolari – un inverno non troppo freddo e un caldo anticipato – ha fatto sì che questi parassiti si risvegliassero in anticipo, con la conseguenza che il picco della loro ondata sia stato anticipato e il numero di zecche "attive" a maggio è lo stesso che solitamente si ha a giugno inoltrato, momento dell’anno in cui circolano di più.

Cos'è una zecca?

Le zecche sono artropodi dell’ordine degli Ixodidi, compreso nella classe degli Aracnidi, e come acari, ragni e scorpioni e si nutrono di sangue. Sono parassiti le cui dimensioni variano da pochi millimetri a un centimetro, dalla forma rotondeggiante e un apparato boccale, detto rostro, in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti. Le zecche vivono nel terreno e hanno bisogno di umidità, dunque è difficile trovarle in alta montagna o lungomare, mentre l’ambiente Prealpino, ricco di boschi, è il luogo dalle ideale per la loro esistenza e riproduzione.

Patologie trasmesse dalle zecche

Le patologie infettive più comuni in Italia veicolate dalle zecche sono l’encefalite da zecca o Tbe trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi, la malattia di Lyme veicolata dalla zecca dei boschi, la rickettsiosi trasmessa dalla zecca del cane, la febbre ricorrente da zecche, la tularemia, la meningoencefalite da zecche e l’ehrlichiosi.

Per la maggior parte di queste malattie una terapia antibiotica nelle fasi iniziali è generalmente risolutiva in particolar modo per le forme a eziologia batterica, che va somministrata solamente in presenza di sintomi (quali febbre e spossatezza, tipici da infezioni) e non semplicemente perché si è stati morsi da questo parassita.

Un punto molto importante da chiarire è che le zecche non vengono trasmesse all’uomo dai cani, gatti o altri animali. Se una zecca si attacca ad un animale e specie non ha nessun interesse a staccarsi dall’ospite per andare a mordere qualcun altro. Quindi se il vostro cane o gatto vive in casa, sappiate se dovesse avere una zecca e dovesse staccarsi cadendo a terra, difficilmente troverà l’ambiente adatto per evolvere.

Cosa fare per evitare di essere morsi

Nel bosco o nei prati cerchiamo di non indossare calzoncini corti e infradito, ma scarpe chiuse e se possibile abiti chiari, poiché è più semplice individuarle e quindi toglierle.

Indossare calzettoni alti sotto cui infilare i pantaloni è un’altra ottima strategia per evitare che le zecche possano raggiungere la pelle e morderci.

Infine, è fondamentale controllare accuratamente il corpo dopo la passeggiata o escursione, con particolare attenzione per le zone più umide del corpo come inguine, ascelle, intercapedini fra le dita di mani e piedi, orecchie, cuoio capelluto. In questo modo siamo salvi da eventuali infezioni portate dal parassita, perché coperti dalle dodici ore che normalmente impiegano per sottocute e cominciare a nutrirsi.

E per cani e gatti?

Utilizzando un buon antiparassitario topico. In commercio sono disponibili diverse formulazioni: spot-on (gocce), sotto forma di collare, spray o pastiglie. Per proteggere il tuo animale dalle punture è importante che il prodotto abbia attività repellente, vale a dire che impedisca al parassita di pungere. Prestiamo attenzione a questa funzione, perché non è comune a tutti gli antiparassitari. Nel caso in cui il tuo animale non sia stato trattato e abbia contratto i parassiti, è fondamentale rimuoverli al più presto.

Per eliminare una zecca da un gatto o un cane bisogna con cautela e una mano molto ferma staccarla dalla cute. Necessario è prendere il parassita per la testa facendo attenzione a non torcerne o schiacciarne il corpo, perché se ciò accade la zecca secerne ulteriore saliva aumentando il rischio di trasmissione malattie.

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