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10 Agosto 2023
9:00

È vero che le tartarughe possono tornare al loro luogo di nascita anche dopo lunghi viaggi?

Le tartarughe marine sono capaci di ritrovare la spiaggia nella quale sono nate e tornarci per deporre le uova. Questo fenomeno prende il nome di "natal homing" ma attualmente, a causa dell'uomo, non è più così efficace come un tempo.

tartaruga

Le tartarughe marine sono affascinanti creature che da secoli catturano l'interesse dell'uomo. Questi magnifici rettili marini hanno una storia evolutiva di oltre 100 milioni di anni, dimostrando una sorprendente capacità di adattamento all'ambiente oceanico. Sono animali straordinari, capaci di raggiungere i 100 anni d'età e noti per essere dotati di un eccezionale senso d'orientamento. Ma è vero, quindi, che le tartarughe possono tornare al loro luogo di nascita anche dopo lunghi viaggi? Ebbene sì. Uno dei fenomeni più straordinari delle tartarughe marine risiede proprio nella loro capacità di tornare al luogo esatto in cui sono nate, anche dopo molti anni e lunghi viaggi attraverso vasti oceani. Questo fenomeno è noto come "natal homing" ed è stato oggetto di meraviglia e mistero per molti ricercatori e appassionati di questi affascinanti animali.

Il natal homing nelle tartarughe marine

Il natal homing, o "ritorno alla casa natale", è un fenomeno affascinante tipico delle tartarughe marine, che consiste nella loro capacità di ritornare alle spiagge dove sono nate per nidificare a loro volta, anche dopo aver percorso migliaia di chilometri attraverso gli oceani per tanti anni. All’interno del loro cervello (come altri vertebrati marini migratori) vi sono dei cristalli di magnetite, un minerale sensibile al campo magnetico terrestre che funziona come un GPS per l’orientamento in mare e permette loro di ritrovare la strada di casa.

Sono diverse le motivazioni per le quali questi animali hanno evoluto tale meccanismo ma, anche se differenti tra loro, sono tutte fondamentali per la sopravvivenza delle tartarughe. Sicuramente ritornare nell'esatto punto in cui si è nati garantisce alle tartarughe la sicurezza di trovare un ambiente da loro già conosciuto e cosa più importante, adatto per la deposizione delle uova. In questo modo le femmine riescono a perlustrare con più facilità il luogo e trovare facilmente uno spazio in cui fare il nido.

Un' altra motivazione che rende il natal homing essenziale risiede nella minor probabilità di accoppiamento tra consanguinei. Se le tartarughe si disperdessero per nidificare in maniera casuale su spiagge diverse rispetto a quella in cui sono nate, vi sarebbe un altro rischio di incroci tra individui imparentati. Questo potrebbe aumentare l'incidenza di malattie genetiche e ridurre la variabilità genetica della popolazione. Inoltre, in questo modo vi è il mantenimento della diversità genetica tra le diverse popolazioni della stessa specie. Gli esemplari che fanno regolarmente ritorno alle stesse spiagge contribuiscono a mantenere l'integrità delle diverse popolazioni, poiché le nuove generazioni ereditano una mescolanza genetica più ampia proveniente da diverse zone di nidificazione.

Tuttavia, il natal homing non rappresenta più un porto sicuro per le tartarughe marine. A causa della perdita e degradazione delle spiagge, questi animali non hanno più la certezza di riuscire a trovare il proprio luogo di nascita nelle stesse condizioni in cui l'hanno lasciato. L'urbanizzazione costiera e lo sviluppo turistico, infatti, sono i principali fattori che alterano le zone costiere impedendo alle tartarughe di utilizzare come aree di nidificazione.

L'inquinamento luminoso, inoltre, rappresenta un'altra forte minaccia che altera l'eccezionale senso di orientamento delle tartarughe. Le luci artificiali presenti nei pressi delle spiagge possono confondere le tartarughe neonate appena uscite dalle uova, facendole dirigere verso la luce invece che verso l'oceano, esponendole a rischi come la predazione e l'esaurimento dell'energia.

Infine, vanno nominati i cambiamenti climatici che, con l'aumento delle temperature degli oceani, possono influenzare le correnti marine e la distribuzione del cibo. Questo può causare un alterazione dei percorsi di migrazione delle tartarughe marine e compromettere la loro capacità di ritornare alle aree di nidificazione, fenomeno che a lungo andare potrebbe portare alla scomparsa di questi animali poiché non vi saranno più individui giovani.

I meccanismi di orientamento delle tartarughe marine

Potrebbe sembrare fantascienza, ma le straordinarie capacità di orientamento delle tartarughe marine si basano su un insieme di diversi sistemi sensoriali che permettono loro di navigare con tranquillità senza perdere mai la retta via.

Uno dei principali strumenti utilizzati da queste creature è il campo magnetico terrestre. È noto, infatti, che le tartarughe possiedono la capacità di percepire e memorizzare informazioni relative al campo magnetico terrestre attraverso specifici organi o cellule sensoriali che agiscono come una sorta di bussola naturale. Inoltre, sfruttano le correnti oceaniche che per loro sono delle vere autostrade che gli permettono di viaggiare sprecando meno energia durante le lunghe migrazioni. Come tanti altri animali, anche le tartarughe marine fanno affidamento alle stelle che, proprio come delle mappe, possono fornire loro punti di riferimento stabili e costanti.

Anche in questo caso, nonostante le loro strabilianti capacità, questi splendidi animali attualmente si trovano in grande difficoltà. Attività umane come l'uso estensivo di apparecchiature elettroniche possono confondere le tartarughe e far deviare loro direzione. In questo modo la loro sopravvivenza è compromessa, come anche la loro capacità di poter tornare al loro luogo di nascita. A peggiorare la situazione sono le barriere artificiali, come gli sbarramenti costieri o gli ostacoli costruiti dall'uomo, le quali intralciano il normale flusso delle correnti oceaniche. Infine, è bene evidenziare i gravi danni legati ai rumori sottomarini. Le imbarcazioni, infatti, possono emettere rumori e vibrazioni nell'acqua, che possono mascherare i segnali acustici utilizzati dalle tartarughe per la comunicazione e l'orientamento.

Questi animali nel corso del tempo hanno dimostrato un forte spirito adattativo ed evolutivo. La loro straordinaria capacità di orientamento e il fenomeno del natal homing ci ricordano che, anche di fronte a sfide complesse e ambienti ostili, è possibile trovare la strada verso la nostra casa. Dobbiamo imparare da queste creature meravigliose che, seppur incredibili, non sono invincibili, quindi è bene prendere consapevolezza del nostro impatto sull'ecosistema marino. Con il giusto impegno nella protezione delle tartarughe marine e dei loro habitat si può preservare questa straordinaria biodiversità e garantire un futuro migliore a queste creature.

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Alessia Mircoli
Dottoressa Magistrale in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi
Sono laureata in Biodiversità e Gestione degli Ecosistemi e la divulgazione scientifica è la mia passione. Durante il mio percorso ho scoperto il mondo del giornalismo scientifico e ho capito che è la mia strada. Sono estremamente affascinata dalla natura e da tutto ciò che ne fa parte, credo nell’importanza di diffondere un’informazione corretta sugli animali e l’ambiente.
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