Ecco una delle leggende metropolitane più durature di sempre: quella secondo cui, quando dormiamo, tutti noi ingoiamo dei ragni nel sonno, per al precisione mediamente otto in un anno. Ma è davvero così? Molti aracnofobifici saranno terrorizzati da questa storia, ma diciamolo subito: la risposta è no. Non ingoiamo ragni nel sonno, almeno non abitualmente, anche perché questi aracnidi non sono in alcun modo attratti dal nostro respiro o dalla nostra bocca.
Non c'è alcuna evidenza scientifica a sostegno di questa leggenda, che nonostante ciò circola però da decenni sia su Internet che sui media tradizionali. Può sicuramente capitare che un ragno finisca nella nostra bocca durante il sonno, soprattutto se dormiamo in luoghi in cui ce ne sono tanti. Tuttavia, è davvero molto (ma molto) improbabile che questo accada e che finisca con l'essere ingoiato.
Com'è nata la "bufala" dei ragni che ingoiamo durante il sonno
Il "fatto" che tutti noi ingoiamo otto ragni all'anno durante il sonno, ha avuto origine molto probabilmente da un articolo di una rivista per PC, pubblicato nel 1993 e scritto da Lisa Holst, su quanto le persone siano portate a credere a tutto quello che leggono, non importa quanto ridicolo o assurdo possa sembrare. L'autrice voleva semplicemente far notare quante dicerie senza alcuna evidenza scientifica circolassero (all'epoca via mail) senza alcuna verifica.
Difficilmente, però, immaginava che tutto questo avrebbe contribuito a consolidare ancora di più questa leggenda metropolitana, che come tante altre con l'arrivo dei social è diventata letteralmente non più arginabile, come purtroppo tantissimi altri miti sugli animali. Holst si è probabilmente ispirata ad alcune credenze raccolte in un libro del 1954 (Insect Fact and Folklore) sugli insetti. Ed è abbastanza ironico che la diceria raccontata da Holst per scherzo sia diventata da allora uno dei miti più diffusi e solidi di Internet.
Perché è improbabile ingoiare ragni mentre dormiamo
Può sicuramente capitare di ingoiare un ragno (o un piccolo insetto) per sbaglio, tuttavia si tratta di un evento talmente improbabile che sarebbe impossibile stilare una statistica così chiara, univoca e priva di contesto come quella degli otto ragni l'anno. Proviamo a immaginare una possibile e rocambolesca serie di eventi fortuiti che porterebbero a un'eventualità del genere, per capire davvero quanto possa essere difficile.
Innanzitutto, i ragni sono animali molto sensibili alle vibrazioni. Se sentissero il nostro respiro o un nostro movimento, quasi certamente si allontanerebbero. In secondo luogo, se davvero un ragno finisse nella nostra bocca, anche se stiamo dormendo, quasi certamente ce ne accorgeremo e lo sputeremo fuori, anche involontariamente. In terzo luogo, la maggior parte dei ragni non è interessata in alcun modo agli esseri umani e non cercheranno di entrare attivamente nella nostra bocca.
In definitiva, la probabilità di ingoiare un ragno mentre dormiamo è veramente molto bassa. Non c'è bisogno di preoccuparsi, perché per ingoiare un ragno nel sonno dovresti dormire con la bocca spalancata (cosa non così frequente); un ragno dovrebbe entrare o cadere per sbaglio nella bocca; non dovresti accorgerti del ragno sul viso o sulla lingua; E infine dovresti ingoiare nell'esatto momento in cui l'aracnide si trova in fondo alla gola.
Davvero una serie di eventi e coincidenze piuttosto improbabili.
La smentita scientifica
Non esiste alcuna evidenza scientifica a supporto di questa stramba teoria, che come detto altro non è che una diceria. Occorre prestare molta attenzione quando si leggono storie bislacche su Internet o sui giornali, soprattutto quando riportano dati, numeri e statistiche. Se fossero veri esisterebbero studi, report e fonti da cui si è attinto e che sarebbero facilmente verificabili online, anche se non citate esplicitamente.
Per cui bisogna sempre verificare le fonti, andare all'origine scientifica di una notizia e mai fermarsi a un singolo articolo oppure a un sentito dire. Più in generale, quando è difficile verificare o arrivare a un fonte, oppure stabilirne l'attendibilità e l'autorevolezza, è sempre utile consultare esperti di settore, che siano ragni, zanzare o struzzi gli animali coinvolti. Solo così possiamo contribuire a contrastare il diffondersi di fake news e falsi miti sugli animali.