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5 Gennaio 2023
9:00

È vero che i cani vedono in bianco e nero?

I cani non vedono in bianco è nero. Riconoscono i colori, soprattutto il blu, il viola e i diversi toni del grigio. Nonostante la loro vista funzioni diversamente dalla nostra, anche loro al buio non riescono a vedere cosa sta accadendo.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Un tempo si credeva che i cani vedessero in bianco e nero, ma negli anni si è capito che non è così. Anche loro, infatti, sono in grado di vedere i colori, sebbene li percepiscano in maniera differente rispetto a come lo facciamo noi.

Come tutte le specie, infatti, anche i cani, durante l'evoluzione, hanno adattato le proprie abilità sulla base delle necessità quotidiane e, trattandosi di predatori crepuscolari, con il passare del tempo si sono specializzati nei colori che prevalgono all'alba e al tramonto, ovvero il viola e il blu.

Sempre per una questione legata al loro essere predatori, hanno maturato una grande abilità nel distinguere i movimenti di ciò che li circonda, anche se si trova a distanza. Sebbene non siano molto abili nel riconoscere le forme, quindi, sono diventati invece abilissimi nell'accorgersi quando lo stesso oggetto si muove.

Partendo da questi dettagli, vediamo come vedono i cani, quali sono i colori vedono meglio e come vedono al buio.

I cani vedono a colori o in bianco e nero?

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Per molto tempo è prevalsa l'idea che i cani non percepissero i colori e che vedessero ogni cosa solo in bianco e nero. L'ipotesi venne supportata negli anni Trenta del secolo scorso anche da Will Judy, fondatore e autore della nota rivista americana chiamata "National Dog Week".

A partire dagli anni Sessanta, però, numerosi studi hanno dimostrato che la realtà è ben diversa. La vista dei cani, infatti, non è solo in scala di grigi e gli permette, invece, di recepire un range di colori diversi, anche se vengono visti in maniera diversa rispetto a ciò che vediamo noi umani e non sono in grado di registrare tutte le frequenze luminose che riconosciamo noi.

Ad esempio, non vedono il verde e il rosso, che vengono sostituiti da diverse gradazioni di giallo.

Risulta quindi davvero difficile paragonare la nostra abilità visiva alla loro. Una ricerca condotta dalla School of Veterinary Medicine dell'Università del Wisconsin e pubblicata nel 1995, ha dimostrato però che il sistema visivo dei cani non va definito come inferiore al nostro, bensì semplicementespecializzato in maniera differente.

Rispetto a noi, infatti, i cani hanno una maggiore capacità di distinguere i diversi toni di grigio e possono, inoltre, rilevare con più rapidità e precisione i movimenti all'interno del loro campo visivo anche a distanza. Questi particolari aspetti fanno del cane un predatore efficace e capace di ottenere, in particolare all'alba e al tramonto, informazioni (inaccessibili a noi umani) sull'ambiente che li circonda.

A causa della difficoltà che mostrano invece nel distinguere le forme, per un lungo periodo si è pensato che tutti i cani fossero miopi. Ciò non è completamente esatto, però, perché anche quando qualcosa o qualcuno si trova a una grande distanza, i cani sono in grado di rilevare movimenti che noi non riusciamo a notare.

Qual è il colore che i cani vedono meglio?

Come abbiamo visto, i cani possono registrare meno frequenze luminose e, ad esempio, non sono in grado di recepire il verde e il rosso. Al contrario, però, vedono molto bene le tonalità necessarie per muoversi nel bosco all'alba e al tramonto, ovvero il blu e il viola. Allo stesso modo, hanno la capacità di distinguere un'ampia gamma di grigi, mentre noi, in questo particolare aspetto, non siamo così eccellenti.

Ciò accade perché, durante l'evoluzione, l'umano si è specializzato nella raccolta di frutti. Di conseguenza, abbiamo avuto a lungo la necessità di distinguere i colori di ciò che si trova sugli alberi e che, molto spesso, ha sfumature che variano dal giallo all'arancione e, soprattutto, nelle tonalità di rosso.

Cosa vedono i cani al buio?

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Noi esseri umani siamo animali diurni, mentre i cani sono mammiferi crepuscolari e le loro attività tenderebbero quindi a concentrarsi prevalentemente all'alba e al tramonto: proprio quei momenti di passaggio tra il giorno e la notte (o viceversa) in la luce è tenue.

Per potersi muovere con agilità e scioltezza in questi orari, hanno sviluppato una struttura (di cui noi siamo sprovvisti) posizionata nella parte posteriore della retina. In questa parte del corpo, infatti, i cani (ma anche i gatti) hanno il cosiddetto tapetum lucidum, ovvero uno specifico strato di cellule capaci di riflettere le onde luminose e amplificare la visibilità in condizioni di carenza di luce.

Questo aspetto rende i cani più sensibili alla luce intensa, ma non è chiaro se in condizioni di forte luminosità provino un fastidio simile a quello che viviamo noi quando sentiamo il desiderio di indossare degli occhiali da sole.

In ogni caso, grazie al tapetum lucidum sono in grado di vedere particolarmente bene soprattutto quando l'illuminazione è parziale e per noi è molto difficile mettere a fuoco le figure o dobbiamo strizzare gli occhi per distinguerle.

Ciò nonostante, quando cala la notte, si spengono le luci e ci si trova nel buio assoluto, nemmeno i cani sono in grado di vedere cosa sta accadendo intorno a loro.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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