Per quanto possa sembrare bizzarro, è vero che molti serpenti hanno due peni, o meglio due organi riproduttivi maschili chiamati emipeni. Anche diversi altri rettili ne sono provvisti ma gli scienziati ancora non hanno una risposta chiara al perché quest’organo sia doppio. Probabilmente, però, grazie a queste strutture, i serpenti maschi possono aumentare le loro possibilità di successo durante l’accoppiamento.
L'emipene del serpente
Gli emipeni sono organi sessuali maschili specializzati presenti in molti rettili, inclusi i serpenti. Questi sono solitamente coperti e si trovano all’interno della cloaca: vengono utilizzati solo per l'accoppiamento, durante il quale vengono estroflessi. Nonostante siano due, solo un pene può essere utilizzato per volta ed è stato provato che i maschi ne alternano l'uso durante la copula. Gli emipeni possono avere diverse conformazioni a seconda della specie e spesso comprendono spine o ganci per ancorare il maschio alla femmina.
Perché i serpenti hanno due peni?
La presenza di due emipeni è una peculiarità di alcuni rettili e squali. Come dicevamo, durante l'accoppiamento, il serpente maschio può inserire solo uno dei suoi due emipeni nell'organo genitale femminile della compagna: è stato notato che l'uso di un emipene alla volta consente una maggiore flessibilità nel processo di copulazione, specialmente considerando che in molte specie anche le femmine hanno organi genitali biforcuti.
La ragione esatta per cui i serpenti hanno due emipeni non è completamente chiara alla scienza, ma si ritiene che la presenza di un organo doppio possa essere legata alla competizione tra i maschi: questo potrebbe offrire un vantaggio, consentendo una maggiore efficacia durante la copulazione e migliorando le probabilità di successo riproduttivo.
E le femmine?
Proprio come i maschi, anche le femmine di molte specie di serpenti sono dotate di un organo riproduttivo doppio e, in particolare, possiedono due clitoridi differenti, collegate tra loro da un tessuto connettivo. Similmente agli emipeni, prese singolarmente sono chiamate emiclitoridi e sono state descritte per la prima volta solamente nel 1995, grazie agli studi sui varani condotti dall'erpetologo francese Wolfgang Böhme, più di un secolo dopo la scoperta degli emipeni maschili.
Questi organi sono molto sensibili al tatto e alla stimolazione, similmente a come accade nei mammiferi, e hanno un ruolo attivo e funzionale all'accoppiamento. Anche in questo caso la forma e le dimensioni cambiano molto tra le varie specie di serpenti.