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3 Agosto 2024
16:00

È vero che i gatti possono avere la sindrome di Down?

I gatti non possono avere la sindrome di Down, che è una condizione esclusivamente umana. Tuttavia, possono avere altre anomalie genetiche, come per esempio la sindrome di Klinefelter.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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No, i gatti non possono avere la sindrome di Down. Questa condizione genetica, scientificamente definita come "trisomia 21", è infatti esclusivamente umana. Se n'è parlato molto in passato, soprattutto per la storia di Monty, un gatto con occhi distanti e naso schiacciato diventato molto famoso in rete. Tuttavia, Monty era affetto da un'altra anomalia genetica.

La sindrome di Down, per come viene definita da un punto di vista medico nella nostra specie, è infatti causata dalla presenza di una copia in più del cromosoma 21 degli esseri umani, che hanno complessivamente 23 coppie di cromosomi. Gli animali, inclusi i gatti, hanno un numero e una disposizione di cromosomi completamente diversa e non possiedono un cromosoma 21.

Cos'è la sindrome di Down

La sindrome di Down (dal nome del medico John Langdon Down che la descrisse dettagliatamente per la prima volta) è un disturbo cromosomico dovuto alla presenza di un cromosoma 21 supplementare. Questa condizione provoca deficit intellettivo e anomalie fisiche. L'essere umano ha infatti 23 coppie di cromosomi, per un totale di 46, e la sindrome di Down è caratterizzata dalla presenza di tre copie del cromosoma 21, anziché due.

Tutte le informazioni genetiche di un essere umano (così come per qualsiasi organismo vivente) sono contenute nei cromosomi che formano la catena del DNA e la presenza anomala di una terza copia del cromosoma 21 altera quindi lo sviluppo normale, causando le caratteristiche tipiche della sindrome di Down, ovvero un'alterazione delle facoltà cognitive e della crescita fisica, oltre che a un particolare insieme di caratteristiche del viso.

Perché i gatti non possono avere la trisomia 21

I gatti non possono avere la trisomia 21 perché la loro struttura genetica è differente da quella umana. Mentre l'essere umano ha  appunto 23 coppie di cromosomi, i gatti ne hanno 38 coppie. La sequenza e l'organizzazione dei cromosomi variano da specie a specie e i gatti non possiedono un cromosoma 21. La sindrome di Down, essendo specificamente legata alla trisomia del cromosoma 21 umano, non può quindi verificarsi nei gatti o in altri animali. Tuttavia, questo non significa che gli altri animali non possano presentare altri tipi di trisomie o alterazioni genetiche.

Un esempio interessante è proprio la storia del gatto Monty, diventato famoso in rete per il suo muso particolare, con occhi distanti e naso schiacciato. Questo aspetto ricorda effettivamente le alterazioni morfologiche tipiche della sindrome di Down, ma Monty non ne è affetto. La sua particolare conformazione è dovuta a un'altra anomalia genetica non ben specificata, che ha causato l'assenza del ponte nasale e l'incontinenza urinaria. Questo dimostra che, sebbene i gatti non possano avere la sindrome di Down, possono comunque presentare altre mutazioni genetiche, come tutti gli esseri viventi.

Altre anomalie genetiche possibili nei gatti

Anche se i gatti non possono avere la sindrome di Down, possono comunque soffrire di altre anomalie genetiche. Un esempio è infatti la sindrome di Klinefelter, una condizione abbastanza rara nei felini domestici. Questa trisomia riguarda però i cromosomi di tipo sessuale: mentre i maschi hanno cromosomi XY e le femmine XX, i gatti affetti da sindrome di Klinefelter hanno una copia extra del cromosoma X. Questa alterazione genetica provoca quindi sterilità nei gatti maschi affetti.

Per cui, sebbene i gatti e altri animali non possano avere la sindrome di Down così come la intendiamo per noi umani, esistono altre trisomie e molte alterazioni genetiche che possono influire sulla loro salute, sulle loro capacità e sul loro aspetto. La comprensione di queste condizioni, seppur rare, è però fondamentale per garantire il benessere di questi animali e per fornire loro tutte le cure necessarie a seconda delle esigenze specifiche di ogni singolo individuo e delle sue peculiarità, proprio come accaduto per Monty.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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