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12 Novembre 2023
16:00

È vero che i coccodrilli sono parenti stretti dei dinosauri?

All'interno della variegata classe dei rettili, i coccodrilli e i dinosauri appartengono al gruppo degli arcosauri, ovvero al gruppo delle cosiddette "lucertole dominatrici"

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Coccodrilli e dinosauri appartengono ad un gruppo ben specifico di rettili che gli scienziati inseriscono nel clade degli arcosauri. Entrambi sono infatti dei rettili diapsidi che presentano due "finestre temporali" in ogni lato del cranio. Dal punto di vista filogenetico inoltre questi gruppi animali possono considerarsi due diramazioni parallele dello stesso ramo della vita, di cui oggi sopravvivono solo alcuni componenti ovvero gli uccelli per quanto riguarda i dinosauri e le varie specie di coccodrilli e di alligatori semiacquatici per il gruppo dei coccodrillomorfi.

In linea generale però ciò che distingue gli arcosauri dagli altri rettili e dagli altri tetrapodi sono alcuni tratti caratteristici che derivano dall'anatomia del loro più antico antenato in comune. Essi presentano infatti denti costuditi dentro a degli alveoli mandibolari, finestre ben visibili al livello del cranio e una speciale sporgenza nel femore che si definisce quarto trocantere, che permette a questi animali di possedere un'inserzione aggiuntiva dei muscoli sul femore. Quest'ultima innovazione fu tra l'altro fondamentale per i dinosauri, visto che gli permise di assumere una postura eretta.

In linea generale la comparsa dei coccodrilli sulla Terra seguì comunque di poco la comparsa dei dinosauri. Essi infatti comparvero per la prima volta sul finire del Triassico medio, 225 milioni di anni fa, mentre i primi veri dinosauri comparvero pressappoco nello stesso poco, tra i 243 e i 230 milioni di anni fa.

Seppur comparvero l'uno dopo l'altro, non dobbiamo però pensare che i coccodrilli appartengano alla stessa famiglia dei dinosauri. Questi ultimi furono un gruppo di animali molto più diversificato degli attuali coccodrilli ed erano dotati di caratteristiche fisiche che li resero più indipendenti dall'acqua e più abili nella caccia e nella corsa. Fra queste caratteristiche esclusive c'erano diverse novità strutturali al livello del bacino, come le superfici articolari dell'ischio con l'ilio e l'osso pubico che erano separati tra di loro da una struttura concava.

A differenza inoltre dei dinosauri non aviani, i coccodrilli non si sono estinti durante la grande estinzione della fine del Cretaceo, datata a 66-65 milioni di anni fa. I coccodrilli e i loro più vicini parenti, come caimani, alligatori e gaviali, sono infatti ancora in vita e abitano le aree fluviali, come facevano un tempo.

Chi sono i coccodrilli e come si sono evoluti?

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I coccodrilli e i loro parenti sono dei rettili carnivori specializzati nella caccia con agguato, che sono presenti principalmente nei grandi bacini fluviali dell'Africa, dell'Asia e delle Americhe. Un tempo però erano anche dei dominatori degli oceani. Attualmente le uniche specie in grado di vivere in mare sono il coccodrillo marino australiano (Crocodylus porosus) e quello americano (Crocodylus acutus), che nuotano rispettivamente al largo dell'Indonesia, delle Filippine e della Papua Nuova Guinea il primo e nei Caraibi il secondo.

Per quanto però questi animali siano comparsi come detto nel Triassico, tramite l'evoluzione di diversi coccodrillimorfi e la comparsa di veri "mostri", nei milioni di anni successivi – tra cui Sarcosuchus, il più grande antenato dei coccodrilli ad essere mai comparso sulla Terra -, le specie attuali traggono origine dalle specie originatesi nel corso del Tardo Cretaceo, circa 90 milioni di anni fa. All'epoca infatti questo gruppo di animali cominciò ad evolvere alcune caratteristiche importanti presenti anche oggi, come il muso allungato e sottile e la lunga coda.

Dobbiamo però ricordare che in linea generale la classificazione dei coccodrilli e dei loro parenti estinti non è ancora stata completata dai paleontologi e che i cladi presenti oggi rendono di per sé lo studio della loro evoluzione particolarmente confusa. La maggioranza infatti dei reperti appartenuti ai coccodrilli fossili non sono stati ancora classificati, né sono stati definiti i criteri per costituire degli ordini definiti. In questa confusione, dunque, gruppi ancestrali come gli sfenosuchi, i protosuchi e gli zifosuchi non hanno una loro posizione definitiva, nell'albero filogenetico.

Ciò che è certo è che da un momento ben specifico della loro storia evolutiva, i coccodrilli cominciarono a ridurre la propria dimensione, passando dai 15 metri del Sarcosuchus ai 6 metri di lunghezze del coccodrillo marino australiano attuale, la più grande specie di rettile oggi vivente sulla Terra. Ciò successe anche perché molto probabilmente con la scomparsa dei dinosauri più grandi, le prede non garantirono più a questi animali le risorse alimentari sufficienti per crescere fino a misure straordinarie.

Chi sono i dinosauri e come si sono estinti?

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I dinosauri erano un gruppo molto diversificato di rettili, che riuscì a dominare sulle terre emerse per oltre 150 milioni di anni e a differenza di alcuni loro parenti, come lucertole e coccodrilli, erano capaci di adattarsi a differenti tipologie di climi, molte specie potevano correre sulle sole zampe posteriori e alcune vivevano in gruppi sociali, formando dei veri e propri branchi.

All'interno del loro superordine inoltre si separarono due gruppi molto diversi di creature. All'interno del gruppo degli Ornitischi infatti comparvero principalmente specie erbivore, come gli stegosauri, gli anchilosauri, gli adrosauri e i triceratopi, mentre il secondo gruppo, formato dai Saurischi, comprendeva i carnivori teropodi (in cui sono inseriti anche i moderni uccelli) e i sauropodi, i famosi erbivori dal collo lungo.

La principale differenza fra questi due gruppi si osservava all'altezza del bacino. Mentre infatti gli ornitischi evolvettero un bacino, che permetteva al pube dell'animale di ruotare, durante il movimento, divenendo parallelo all'ischio, i saurischi mantennero una struttura più simile a quelle delle classiche lucertole, fino a quando gli uccelli copiarono la struttura degli ornitischi, in un chiaro esempio di evoluzione convergente.

Questi grandiosi animali, in grado di raggiungere dimensioni impressionanti, come noto però si estinsero al termine del Cretaceo, a seguito di un'insieme di fattori climatici e astronomici, che ne decretarono la definitiva fine nell'arco di un tempo molto breve. Secondo le teorie più accettate in questo momento storico, i dinosauri dovettero infatti subire varie tipologie di sfide ambientali, che inquinarono la loro atmosfera come i territori su cui si nutrivano. Infine dovettero anche affrontare una vera e propria apocalisse, visto che il pianeta fu soggetto all'impatto con un grosso meteorite circa 65 milioni di anni fa, di cui oggi si possono trovare i resti e il cratere nella penisola dello Yucatan, in Messico.

Gli ecosistemi in seguito all'impatto cambiarono radicalmente e per millenni la vita fu ad un passo dall'estinzione completa, visto che le polveri sollevate al momento dell'impatto spazzarono via tantissime specie di organismi animali e vegetali. Anche gli oceani ne risentirono, con l'estinzione definitiva delle ammoniti e dei rettili marini.

Affermare però oggi che i dinosauri scomparvero del tutto non è più corretto. Gli uccelli infatti, veri eredi dei dinosauri, riuscirono a sopravvivere, insieme a tutti i loro parenti rettili che in quel momento probabilmente non avevano grandi dimensioni. Le specie sopravvissute al cataclisma della fine del Cretaceo – in questa lista ci sono ovviamente anche i mammiferi – erano quindi animali di piccole dimensioni, in grado di sostentarsi con poco e di muoversi agevolmente all'interno di un territorio spoglio e desolato, in cui le grotte divennero spesso un'ancora di salvezza. Queste infatti permisero a gran parte della fauna di sfuggire agli incendi causati dall'impatto con il meteorite.

La parentela fra coccodrilli e dinosauri

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Ai giorni nostri, gli unici arcosauri tuttora esistenti sono i coccodrilli e gli uccelli e questo dovrebbe permettere a chiunque quindi di capire quanto questi due gruppi siano imparentati. Nonostante infatti l'enorme variabilità morfologica ed ecologica che presentano coccodrilli, uccelli e dinosauri, gli scienziati ci ricordano costantemente all'interno dei loro studi che il loro gruppo è monofiletico, ovvero che derivano dalla stessa linea ancestrale. I loro corpi hanno evoluto delle novità strutturali ben precise, che per quanto difficili da individuare definiscono il loro intero clade.

Talvolta però è davvero difficile trovare queste caratteristiche speciali, nel corpo di alcuni esemplari. Per esempio, parlando di uccelli, essi non presentano da adulti i classici denti con alveoli che descrivono gli arcosauri. La maggioranza di essi infatti presenta un becco sdentato. Quando però andiamo a studiare i fossili dei primi uccelli o andiamo ad osservare i loro embrioni, ecco che possiamo trovare le tracce della loro dentatura e considerarli veramente dei fieri rappresentanti degli arcosauri.

Anche i coccodrilli possono inoltre sembrare abbastanza diversi fra di loro o dai loro parenti dinosauri. Pensiamo per esempio ai gaviali o al classico coccodrillo del Nilo. Morfologicamente sono molto diversi da un sauropode o anche dal famoso T. rex, eppure condividono la stessa storia evolutiva e sono accumunati da alcune soluzioni, che non si possono trovare per esempio tra le tartarughe. Ciò che divide quindi questi due gruppi sono delle caratteristiche derivate, che nel corso della storia evolutiva son divenute sempre più distanti tra loro.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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