I coccodrilli sono animali semi-acquatici che abitano le zone umide, nonché unici grandi rettili sopravvissuti all'estinzione avvenuta 65 milioni di anni fa che ha portato alla scomparsa dei dinosauri. Sono tra gli animali più grandi al mondo: basti pensare che possono raggiungere i 7 metri di lunghezza e i 750 chili di peso, anche se negli anni passati sono stati segnalati esemplari eccezionali di coccodrillo marino lunghi più di 10 metri. Sono presenti quasi in ogni parte del mondo, Europa esclusa, poiché essendo animali a sangue freddo non sono in grado di termoregolarsi e hanno bisogno di vivere in ambienti abbastanza caldi. Grazie alla loro spessissima pelle e alle possenti mascelle, sono tra i predatori più feroci sul Pianeta, ma non è finita qui.
Sono animali straordinari con un senso della sopravvivenza talmente tanto sviluppato da essere capaci anche di non invecchiare e di evitare la morte. In realtà, li vediamo morire, quindi sarebbe più corretto dire che hanno il potenziale per vivere per sempre. Per capire questa affermazione dobbiamo per prima cosa comprendere il significato del termine senescenza.
Con la parola senescenza si indica un processo biologico associato al graduale deterioramento del corpo con l'avanzare dell'età. Comprende, quindi, tutte le modificazioni strutturali di esso e il decadimento di varie attività e funzioni fisiologiche. In parole più semplici, si potrebbe dire “invecchiamento”. In particolare, l’indebolimento dei muscoli, la diminuzione della mobilità, la scarsa acuità sensoriale e le malattie legate all’età sono segni della senescenza di un animale. Nella maggio parte degli esseri viventi si manifesta questo fenomeno, infatti con l'avanzare dell'età vi è un peggioramento dei parametri vitali che col tempo porta alla morte. Il fatto è che nei coccodrilli questo non accade: un coccodrillo di 10 anni ha gli stessi parametri vitali di un esemplare di 100 anni.
Il ciclo di vita dei coccodrilli
La maggior parte delle specie di coccodrilli condivide un ciclo di vita simile che può essere suddiviso in quattro fasi distinte. La prima è la fase dell‘uovo: una femmina costruisce un nido nel quale depone dalle 30 alle 60 uova che incuberà per i successivi 80-90 giorni. La fase successiva prevede la schiusa delle uova. I cuccioli non hanno un alto tasso di sopravvivenza poiché la maggior parte delle uova viene spesso mangiata dai predatori oppure muoiono a causa dell'allagamento del nido. Dopo la nascita, la madre si prenderà cura della prole per un periodo di tempo che oscilla tra i 4 e i 15 anni. La terza fase è quella giovanile durante la quale i piccoli crescono sempre di più in corrispondenza alla grande quantità di carne che ingeriscono. Pian piano assumeranno l'aspetto di un adulto raggiungendo l'ultima fase intorno ai 10 anni, ovvero quella della maturità sessuale.
Questi animali sono estremamente longevi, infatti possono vivere fino a 70 anni in natura, mentre gli esemplari in cattività hanno raggiunto i 100 anni di vita. Durante l'arco della loro vita non smettono mai di crescere, anche se la crescita rallenta una volta superata la fase giovanile. La cosa interessante, quindi, è che i coccodrilli non muoiono di vecchiaia, bensì il loro ciclo vitale termina solamente se subentra qualche fattore esterno che li porta alla morte.
Il processo di invecchiamento nei coccodrilli
Sulla Terra esistono alcune specie che mostrano la cosiddetta "senescenza trascurabile". Ciò significa che non presentano quasi nessun segno di invecchiamento o sono “biologicamente immortali“. Animali come questi muoiono solo a causa di malattie, incidenti o predatori, esattamente come i coccodrilli. E' chiaro infatti che la vecchiaia non sia il loro problema principale tant'è che nel corso del tempo non vi è alcuna perdita di forza o di energie negli individui. È altrettanto ovvio, però, che non possono vivere per sempre, quindi devono necessariamente esistere certe condizioni che portano questi animali alla morte.
Con il passare del tempo gli esemplari più vecchi iniziano a perdere i denti senza i quali non sono in grado di cacciare e, di conseguenza, di mangiare. Anche se sono capaci di resistere un anno intero senza nutrirsi, in queste condizioni sono destinati a morire di fame. Lo stesso inesorabile destino è riservato a tutti gli individui affetti da cataratta poiché influisce sulle loro capacità predatorie.
I coccodrilli si trovano all'apice della catena alimentare, quindi non hanno predatori naturali. L'unico essere vivente che realmente gli causa gravi problemi è l'uomo. Eventi come la caccia e il bracconaggio sono pericoli seri e reali per questi animali.
Le cause e le conseguenze della longevità dei coccodrilli
Dopo aver così messo in evidenza tutte le condizioni che possono causare la morte di questi animali, quali sono invece le caratteristiche che li rendono così longevi?
In generale se le condizioni esterne sono ideali, gli animali possono allocare maggiori quantità di energia alla sopravvivenza piuttosto che alla protezione dell’organismo, allungando la propria aspettativa di vita. Per quanto riguarda i coccodrilli, possono fare affidamento sulla loro armatura ossea (osteoderma) che protegge tutto il corpo e all'incredibile sistema immunitario in grado di contrastare molte malattie.
Una delle principali strategie di sopravvivenza del coccodrillo, però, risiede nel fatto che è a sangue freddo e ha un metabolismo molto lento. Per regolare la temperatura del corpo, gli basta distendersi al sole quando fa freddo o di ripararsi all'ombra quando fa troppo caldo. Questo vuol dire che il cibo non è necessario per riscaldare il corpo, e dunque ogni energia può essere messa da parte per un uso successivo. Come se non bastasse hanno una straordinaria capacità rigenerativa dei tessuti. Sono stati osservati esemplari che, esattamente come le lucertole, avevano rigenerato la loro coda in seguito ad una lesione. Questo vuol dire che sono capaci di "ricreare" diverse tipologie di tessuti e sistemi come quello muscolare, nervoso e osseo.
Si potrebbe pensare che la loro longevità possa essere un problema per la biodiversità e i vari ecosistemi, ma in realtà è fondamentale perché i coccodrilli svolgono importantissimi ruoli al livello ecologico. Molte specie, infatti, si spostano per centinaia di chilometri trasportando con sé nutrienti e semi tra i vari ecosistemi. Essendo predatori, la loro presenza è fondamentale per tenere sotto controllo le popolazioni delle prede delle quali si cibano che altrimenti andrebbero incontro ad un boom demografico che comporterebbe uno squilibrio all'interno delle catene alimentari e dei vari ambienti.
Bisogna sempre ricordare che ogni singolo essere vivente presente sulla Terra esiste per un motivo ben preciso, quindi non ci sono specie più valide di altre. Ognuna è fondamentale per la salute del Pianeta e deve essere ugualmente protetta.