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20 Settembre 2024
20:00

È vero che i cavalli non possono vomitare?

I cavalli non possono vomitare per motivi legati all'anatomia e alla muscolatura del sistema digerente, ma non sono gli unici animali a non poterlo fare.

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I cavalli li conosciamo tutti, eppure possiedono una caratteristica piuttosto sorprendente e molto meno nota: non possono vomitare. Mentre per molti mammiferi e altri animali il vomito è un meccanismo di difesa naturale del corpo per espellere sostanze tossiche o indigeste, i cavalli e gli altri equidi non possono farlo. Questo aspetto li rende infatti particolarmente vulnerabili ad alcuni problemi digestivi, che in certi casi possono essere piuttosto gravi o addirittura fatali. Ma perché i cavalli non possono vomitare? E ci sono altri animali che condividono questa curiosa caratteristica?

Per quale motivo i cavalli non hanno lo stimolo del vomito

Il sistema digestivo del cavallo è unidirezionale, progettato quindi per far entrare il cibo, ma non per farlo uscire dalla bocca. Questa peculiarità anatomica si deve principalmente alla conformazione del loro esofago e allo sfintere gastroesofageo, ovvero la valvola che si trova tra l'esofago e lo stomaco. Nei cavalli, questo sfintere è estremamente forte e funziona come una sorta di cancello che impedisce al cibo o ai liquidi di risalire verso la bocca.

Inoltre, la muscolatura dell'esofago si contrae in modo tale da spingere il cibo verso lo stomaco non permettendo il movimento inverso. A differenza di altri animali, che possono rilassare questa valvola per vomitare, nei cavalli questo non accade. Un altro fattore cruciale è la forma stessa dello stomaco del cavallo, che ha una una struttura e un'angolazione tale da non facilitare la risalita del contenuto verso l’esofago. Questo rende il vomito praticamente impossibile.

Ci sono altri animali che non hanno lo stimolo del vomito?

Sebbene possa sembrare una caratteristica piuttosto strana, i cavalli non sono gli unici animali incapaci di vomitare. Anche molti roditori, come ratti e topi, condividono questa peculiarità. Nei roditori, l'impossibilità di vomitare si deve probabilmente a una combinazione di fattori sia anatomici che neurologici, ma anche a una ridotta muscolatura del diaframma e una geometria dello stomaco che non permette di spostare il contenuto verso l'esofago.

Anche buona parte dei ruminanti, come le mucche e le pecore, non vomitano in senso stretto. Tuttavia, questi animali rigurgitano il cibo per masticarlo nuovamente, un comportamento noto appunto come "ruminazione", che è però diverso dal vomito vero e proprio. Curiosamente, la maggior parte degli animali che non sono in grado di vomitare, perlomeno da quello che sappiamo, sono perlopiù erbivori.

Come mai questo avviene?

Da un punto di vista evolutivo, l'incapacità di vomitare potrebbe essere legata alla necessità di fuggire più rapidamente dai predatori. Immaginiamo un cavallo in fuga: l'atto del vomito potrebbe interferire con la corsa e la coordinazione necessarie per scappare, rendendo l'animale più vulnerabile. Lo stesso vale per i roditori, prede facili per numerosi predatori, per i quali la capacità di scappare senza interruzioni può essere una questione di vita o di morte.

Di contro, per un predatore che spesso non è in grado di digerire peli e ossa oppure che potrebbe ingoiare prede velenose o appuntite, vomitare può essere estremamente vantaggioso. Sebbene non ci siano certezze sulle ragioni evolutive di questi meccanismi, è chiaro che in natura ci sono tanti modi diversi di alimentarsi. Oppure, più semplicemente, si tratta di effetti collaterali indiretti dovuti all'evoluzione di altre caratteristiche anatomiche.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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