Il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) è un grave disturbo d'ansia che deriva dall'esperienza di un evento estremamente traumatico come la guerra (esplosioni), la morte, gli incidenti, le condizioni meteorologiche estreme e la distruzione massiccia (edifici che cadono, tetti che crollano). Questo disturbo può colpire anche i cani che esibiscono sintomi come ansia cronica, ipervigilanza, iperattivazione, evitamento di determinate persone, luoghi o situazioni, disturbi del sonno, paura di rimanere soli, diminuzione dell'interesse per un'attività preferita o aggressività.
Ai primi segni di alterazione comportamentale, bisogna rivolgersi prontamente al medico veterinario esperto in comportamento animale per poter iniziare una terapia personalizzata.
Cos'è la sindrome da stress post-traumatico?
Negli esseri umani, il disturbo da stress post-traumatico è definito dall‘American Psychiatric Association come un disturbo correlato al trauma e allo stress che si verifica dopo l'esposizione a un'esperienza traumatica come minaccia di morte, lesioni gravi, violazioni sessuali o anche esposizione a dettagli avversi di eventi traumatici vissuti da familiari o amici stretti.
La maggior parte degli individui riesce a superare lo shock iniziale senza necessità di supporto aggiuntivo; quando lo stato di disagio si prolunga per oltre un mese dall’esposizione al trauma ed interferisce negativamente con la vita, bisogna considerare la diagnosi di PTSD. Tale disturbo può colpire verosimilmente anche i nostri amici a quattro zampe, che possono manifestare delle alterazioni comportamentali proprio dopo aver vissuto una esperienza traumatica, in cui i sintomi risultano persistenti e non riescono ad estinguersi nelle settimane successive al trauma.
I cani possono soffrirne?
Sì, anche i cani possono soffrirne. Sebbene la letteratura scientifica sia scarsa a riguardo (è stato indagato molto di più il ruolo del cane nelle terapie dei veterani affetti da PTSD), alcune potenziali cause sono rappresentate dal lavoro militare o di soccorso, che comporta un aumento dell’esposizione ad eventi disastrosi (inondazione, incendio, terremoto, tornado, esplosione), esitando in un trauma.
In particolare, nei cani che hanno vissuto un terremoto sono stati riscontrati sintomi simili al disturbo da stress post-traumatico, come una minore addestrabilità e attaccamento ai pet mate, insieme ad un aumento dei livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) nelle urine, anche dopo 10 settimane; ciò era paragonabile ad una compromissione dell'apprendimento e della capacità di creare rapporti nei pazienti umani con PTSD. Un altro esempio è rappresentato dai cani antimina o da combattimento: si stima, infatti, che il 5% dei cani che tornano da zone di guerra soffra di disturbo da stress post-traumatico.
Anche l’essere cresciuto in un “fabbrica di cuccioli", l’aver ricevuto gravi abusi, il vivere come un randagio dopo essere stato abbandonato o essere attaccati da altri cani o animali sono possibili cause di insorgenza del disturbo post traumatico da stress nel cane.
In uno studio sui cani giunti a visita presso la clinica comportamentale dell'Università di Utrecht a causa della paura e dell'ansia dopo uno specifico evento della vita, il 17% della popolazione canina rispondeva ai criteri diagnostici del PTSD utilizzati nei bambini e mostrava due o più dei criteri del PTSD.
Come capire se il cane ha subito un trauma
I sintomi del disturbo da stress post-traumatico nei cani sono aspecifici e simili a quelli degli esseri umani. Includono:
- ansia cronica;
- ipervigilanza;
- evitare determinate persone, luoghi o situazioni;
- disturbi del sonno;
- paura di rimanere soli;
- diminuzione dell'interesse per un'attività preferita;
- alterazioni dell'umore;
- iperreattività;
- aggressività, anche in soggetti che non la esibivano in precedenza.
Sono tutti sintomi generici, aspecifici e correlati ad una risposta psicofisiologica allo stress ai segnali associati all'esperienza traumatica. I cani coinvolti in attività a fianco dell'umano, come i cani militari e poliziotto che soffrono di questo disturbo da stress post-traumatico, spesso si "chiudono" e si rifiutano di lavorare.
I segnali di stress nel cane
Non è sempre facile capire la differenza tra il disturbo da stress post-traumatico e altri disturbi d'ansia nei cani. Ad esempio, molti segni possono essere condivisi sia dal PTSD che dai disturbi correlati alla separazione:
- eliminazioni inappropriate;
- ululare, abbaiare o piagnucolare;
- comportamento distruttivo.
Oppure un cane con PTSD può mostrare questi segni di stress:
- coda tra le gambe;
- orecchie basse;
- ansimare;
- accovacciarsi a terra.
La visita con il medico veterinario esperto in comportamento animale è dirimente: grazie all'anamnesi e al racconto del pet mate è possibile capire se si tratta di un evento puntiforme, transitorio o se si è strutturato un disturbo conseguente ad una esperienza vissuta come traumatica. Per questo alcuni ricercatori si concentrano sulle alterazioni comportamentali, neurobiologiche e fisiologiche che si riscontrano molto tempo dopo l'esposizione al trauma.
Infatti, studi condotti sul topo riportano che- così come accade per l’uomo – per poter attribuire al topo il vivere una condizione di post trauma, debba essere passato un certo lasso di tempo (non necessariamente un mese), così da escludere l’ipotesi che il topo studiato non stia vivendo semplicemente una condizione di post trauma acuta e strettamente contestuale.
Quanto può durare lo stress post traumatico nel cane?
Non essendoci dati in letteratura scientifica sul cane, non è possibile rispondere con esattezza a questa domanda. Sembra che una differenza tra il PTSD umano e canino risieda nelle tempistiche del suo sviluppo e soprattutto del suo mantenersi.
Nell'uomo tale disturbo resta attivo per tempi lunghissimi, arrivando a modellare in modo sostanziale il comportamento e la vita in generale dell’individuo.
Gli animali al contrario riuscirebbero prima degli uomini a fuoriuscire da uno stress post traumatico, per via di alcuni meccanismi naturali di dissipazione corporea del trauma. Sicuramente se non si interviene per curare, questo disturbo può peggiorare notevolmente la qualità della vita del cane, anche nelle attività quotidiane, di routine. Vivere con ansia e paura permanenti è altamente destabilizzante.
Cosa fare e come aiutare il cane
Il primo passo per poter aiutare il nostro cane che soffre di questo disturbo è condurlo dal medico veterinario esperto in comportamento, così da poter effettuare un'attenta visita ed emettere la diagnosi di PTSD, somministrando una terapia personalizzata. Ogni paziente, infatti, necessita di un trattamento individuale, calibrato sulla sua personalità, sulle esperienze di vita, sull'entità del disturbo e sul sistema famiglia che lo accudisce.
Generalmente, per gestire il disturbo da stress post-traumatico nei cani si ricorre ad una combinazione di terapia comportamentale e farmaci. La gestione comportamentale, ad opera dell' istruttore riabilitatore, può includere una serie di tecniche volte ad abbassare i livelli di stress, migliorare qualità e tempo dei giochi, aumentare l'esercizio fisico e la stimolazione mentale. I farmaci prescritti potrebbero includere ansiolitici, antidepressivi o beta-bloccanti.
Poiché questi trattamenti potrebbero non sortire gli effetti desiderati, incontrare i pregiudizi e la non piena collaborazione del pet mate, o risultare resistenti nel paziente affetto da PTSD, si stanno indagando nei cani nuovi trattamenti per la paura e l'ansia innescate da un evento traumatico.
Ad esempio, considerato che in umana il disturbo da stress post-traumatico è trattato efficacemente mediante desensibilizzazione e rielaborazione dei movimenti oculari (EMDR), un nuovo filone di ricerca sta provando ad applicare questa tecnica anche nei cani con disturbi comportamentali post traumatici.
L' EMDR è un intervento non invasivo e non farmacologico che prevede la stimolazione sensoriale bilaterale durante la memorizzazione dell'evento traumatico, con conseguente diminuzione dell'emotività del ricordo. In particolare, i protocolli EMDR non verbali utilizzati nei bambini preverbali possono essere applicati ai cani e la configurazione può essere adattata per la loro specie. Lo studio sostiene che l'EMDR potrebbe essere applicato come intervento per i disturbi della paura e dell'ansia nei cani, aggiungendosi agli interventi attualmente disponibili per il campo dell'etologia clinica.