Anche se proviamo a evitarle alterando i loro sistemi olfattivi, loro ci trovano e ci pungono lo stesso: una ricerca ha scoperto che le zanzare hanno sviluppato sistemi di sicurezza che gli assicurano di poter sempre sentire il nostro odore.
Lo studio condotto dai ricercatori della Rockefeller University e del Baylor College of Medicine e pubblicato sulla rivista Cell Press parte da un presupposto interessante: è possibile renderci invisibili alle zanzare eliminando i recettori sulle loro antenne che le permettono di sentire il nostro odore?
Come le zanzare sentono gli odori
Su Kodami abbiamo scritto molto sull'argomento, realizzando anche un video che spiega nei minimi particolari perché le zanzare pungono solo alcune persone. Queste vengono attratte dal gruppo sanguigno, l’odore del sudore e i colori che indossiamo. Fra tutti i sensi con cui questi insetti possono scovare le loro prede, però, l'olfatto è sicuramente quello principale.
La pelle emana circa 350 sostanze odorose differenti, un cocktail unico di odori corporei che emettiamo nell'aria. Queste molecole odorose stimolano i ricevitori nell'antenna delle zanzare, attirandole soprattuto verso quegli individui che possiedono un mix di odori "più appetitoso". Questo mix può essere, infatti, molto differente da persona a persona ed è influenzato dalla genetica, dalla dieta, dallo stile di vita e dai cambiamenti ormonali.
A pungere, in particolare, sono le femmine che sono sempre in cerca di un pasto di sangue nutriente per poter sostenere una delle attività con il dispendio di energie maggiore: la deposizione delle uova. Solo una volta avvistato l'obiettivo da pungere la zanzara si affida alla vista, motivo per cui gli scienziati hanno pensato bene di eliminare i recettori olfattivi presenti sulle antenne delle zanzare sperando di impedire loro di captare il nostro odore da lontano.
I recettori presenti sulle antenne delle zanzare sono molto simili a quelli che possediamo noi: piccoli elementi proteici che, una volta entrati in contatto con una molecola odorosa, trasmettono un segnale verso il cervello attraverso i nervi olfattivi.
Nella maggior parte degli animali, compresi gli esseri umani, un neurone olfattivo è responsabile della rilevazione di un solo tipo di odore. Per questo motivo perdere un recettore o alterare il neurone olfattivo a esso collegato significa per noi perdere la capacità di sentire quell'odore per sempre. Questo stesso meccanismo, però, non sembra valere per le zanzare.
I neuroni olfattivi delle zanzare
I ricercatori hanno scoperto che i neuroni olfattivi delle zanzare sono attivati da più di un odore prodotto dagli esseri umani. Perdere uno dei recettori per queste molecole odorose, quindi, non è così grave come per gli altri animali poiché i neuroni continuano a lavorare allo stesso modo attivati da altri composti chimici, un meccanismo di sicurezza tanto astuto quanto fastidioso.
Non servirebbe a nulla, dunque, provare a spegnere i recettori presenti sulle antenne poiché, in un modo o nell'altro, le zanzare riuscirebbero comunque a captare i nostri odori, trovarci e pungerci.
L'importanza della ricerca sulle zanzare
A stimolare la curiosità degli studiosi, poi, ci sono le prospettive future che questa ricerca può portare con risvolti anche pratici. Innanzitutto, gli esperti si chiedono se sia possibile che lo stesso meccanismo sia presente anche in altri insetti come, ad esempio, i moscerini della frutta (Drosophila Melanogaster) che possiedono recettori olfattivi simili.
Inoltre, riuscire a comprendere meglio come funziona l'olfatto di questi animali può aiutarci a capire quali possono essere i metodi più efficaci per tenerli alla larga tramite repellenti e composti chimici, apportando quindi un importante contributo alla lotta a numerose malattie da loro trasmesse.
La zanzara, infatti, rappresenta un reale rischio per l'uomo ed è considerata uno degli animali più pericolosi al mondo per via dei numerosi patogeni che può trasmettere con le sue punture. Dengue, West nile, Zika, febbre gialla e Chikungunya, sono tutte patologie virali pericolosissime e sono trasmesse da questi insetti.
La malaria, inoltre, è un'infezione causata da un parassita trasmesso dalle zanzare Anopheline che ancora oggi causa circa 219 milioni di casi in tutto il mondo, i quali si trasformano in più di 400mila decessi l'anno, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 5 anni. Per questo motivo è necessario studiare ancora le zanzare, scandagliando ogni loro piccolo meccanismo molecolare in cerca di nuove informazioni.