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6 Giugno 2022
12:09

È possibile manipolare il comportamento dei criceti modificando i loro geni?

Utilizzando la tecnica di editing genetico CRISPR, un gruppo di ricercati ha modificato il DNA dei criceti per inibire i comportamenti sociali e l'aggressività. I risultati sono però stati completamente opposti alle aspettative.

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Con CRISPR-Cas9, una tecnica di editing genetico mirato, è possibile "tagliare" e "ricucire" porzioni specifiche di DNA per modificare la biologia, la fisiologia e il comportamento di piante e animali. Può essere usata, per esempio, per far nascere animali di laboratorio di un solo sesso oppure per modificare geneticamente le zanzare e renderle sterili o incapaci di diffondere pericolose malattie. È utilizzata oggi soprattutto in ambito medico o agronomico, ma recentemente un gruppo di ricerca della Georgia State University l'ha usata per modificare il comportamento sociale di un roditore molti utilizzato nella ricerca, il criceto dorato.

Provando a sopprimere uno specifico recettore, i ricercatori si aspettavano di inibire i comportamenti sociali e aggressivi degli animali, tuttavia i risultati sono stati sorprendenti e completamente opposti alle aspettative. I roditori sono diventati non solo più cooperativi e comunicativi, ma anche molto più aggressivi. Lo studio, pubblicato sulla rivista PNAS, dimostra perciò quanto la genetica, la fisiologia e il comportamento animale siano estremamente più complessi di quanto crediamo.

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I criceti dorati sono animali sociali. Foto da Wikimedia Commons

L'esperimento sui criceti (Mesocricetus auratus) è stato effettuato su uno specifico recettore chiamato Avpr1a che reagisce con l'arginina e l'ormone vasopressina, che a sua volta è collegato a una serie di comportamenti sociali, come la cooperazione, la comunicazione, l'aggressività e i legami sociali. L'ipotesi di partenza degli studiosi era quella di inibire il recettore con la tecnica CRISPR e modificare così il comportamento, riducendo sia la socialità che l'aggressività.

Nella realtà è successo però l'esatto opposto, i criceti privati del recettore hanno mostrato livelli di comportamento e comunicazione sociale molto più elevati rispetto alle loro controparti non geneticamente modificate. Inoltre, cosa ancora più sorprendente, le tipiche differenze di sesso nell'aggressività sono state completamente annullate. Di solito sono solo i maschi a essere particolarmente aggressivi con gli individui dello stesso sesso, ma dopo l'editing genetico anche le femmine lo sono diventate con gli individui del loro stesso sesso.

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Eliminando il recettore Avpr1a i ricercatori si aspettavano di inibire comportamenti sociali e aggressività, ma il risultato è stato completamente opposto

Secondo i ricercatori, anche se sappiamo che la vasopressina accentua i comportamenti sociali agendo su specifiche regioni del cervello, è possibile che in realtà i suo effetti principali sul comportamento sia prevalentemente inibitori. Questi risultati controintuitivi dimostrano perciò che, evidentemente, sappiamo ancora molto poco sul modo in cui ormoni e recettori agiscono sul cervello influenzando il comportamento animale.

Ciononostante, anche risultati inattesi o del tutto contrari alle ipotesi iniziali, saranno comunque molto utili per ampliare le nostre conoscenze e per comprendere meglio anche la neurologia umana. I criceti sono infatti roditori sociali molto utilizzati nella ricerca anche perché la loro organizzazione sociale è più simile alla nostra rispetto ai topi o ai ratti. Superare perciò l'idea semplicistica che un solo ormone, recettore o gene possano controllare in maniera completa un comportamento, potrà aiutare a identificare potenziali nuove strategie di trattamento più efficaci per numerosi disturbi neuropsichiatrici negli esseri umani, dall'autismo alla depressione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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