Esistono numerose tipologie diverse di pitoni e vipere, e la pericolosità di questi rettili è strettamente collegata alla loro specie di appartenenza. I primi sono serpenti appartenenti alla famiglia Pythonidae, che comprende 40 specie che abitano i continenti di Africa, Asia e Australia. Sono tutti serpenti costrittori non velenosi, che stritolano le prede tra le loro spire e poi le inghiottono intere a partire dalla testa. Tra questi ci sono alcuni tra i serpenti più grandi del mondo che possono essere potenzialmente pericolosi anche per l’essere umano.
La famiglia delle vipere (Viperidae), invece, è decisamente più numerosa e conta ben 321 specie diffuse in Africa, Asia, Europa, Italia compresa, e nelle Americhe (sottofamiglia Crotalinae). In questo caso si tratta di serpenti notoriamente velenosi, che usano il loro veleno per paralizzare le prede, iniettandolo attraverso i loro denti cavi. Sono generalmente più piccole dei pitoni ma decisamente più facili da incontrare.
Quanto è pericoloso il pitone?
Nel caso dei pitoni la pericolosità è proporzionata alla loro taglia: un piccolo pitone reale (Python regius), che solitamente non supera il metro e mezzo di lunghezza, è certamente meno pericoloso di un pitone reticolato (Malayopython reticulatus), che con i suoi 7 metri è la specie più grande di questo gruppo, nonché una delle specie di serpenti più grandi attualmente viventi.
A causa delle loro dimensioni imponenti, i pitoni reticolati e le altre specie di grandi dimensioni di questo gruppo possono rappresentare una minaccia anche per esseri umani, anche se non facciamo parte delle loro prede abituali. Tuttavia, è importante sottolineare che gli attacchi mortali da parte dei pitoni sono estremamente rari e, nella maggior parte dei casi, questi serpenti preferiscono fuggire per evitare il confronto.
Quanto è pericolosa la vipera?
Per quanto riguarda le vipere il discorso è diverso, perché la loro pericolosità dipende dal tipo di veleno, la quantità iniettata, la distribuzione geografica e la frequenza degli incontri con gli esseri umani. Tra le vipere ritenute più pericolose ci sono la vipera di Russell (Daboia russelii), presente nel sud est asiatico e considerata uno dei serpenti più velenosi del mondo, la vipera cornuta delle sabbie (Cerastes cerastes), diffusa nei deserti del Nordafrica e del Medio Oriente, e la vipera soffiante (Bitis arietans), che si trova nelle regioni a sud del Sahara e in Arabia meridionale.
In Italia esistono solo cinque specie di serpenti velenosi e sono tutte vipere: l’aspide (Vipera aspis), comune in tutta la penisola e divisa in varie sottospecie, la vipera dell'Orsini (Vipera ursinii), presente sull’Appennino centrale, e il marasso (Vipera berus), la vipera dal corno (Vipera ammodytes) e la vipera dei Walser (Vipera walser) diffusi sull’arco alpino. L’unica regione italiana priva di serpenti velenosi è la Sardegna. In ogni caso, solitamente questi rettili fuggono quando percepiscono rumori forti o vibrazioni sul terreno per evitare il confronto con altri animali di cui non si nutrono.
Pitone o vipera: chi è più letale?
Da un punto di vista statistico le vipere sono più letali dei pitoni per l'essere umano. Questo, però, è dovuto principalmente a due fattori: le specie di vipera sono molto più numerose e diffuse globalmente rispetto ai pitoni.
Le morti umane causate dai pitoni sono estremamente rare. In genere, i pitoni non attaccano gli esseri umani a meno che non si sentano minacciati o particolarmente provati dalla fame. Anche nei rari casi in cui un pitone può aggredire un essere umano, spesso gli attacchi tendono a essere non letali e si stimano meno di una morte l’anno a causa di questi rettili. In confronto ad altri animali che si trovano più spesso a contatto con l’essere umano, come i cani o le mucche, i pitoni rappresentano un rischio molto basso per la sicurezza umana.
Al contrario, le vipere sono responsabili di un numero significativo di morti umane ogni anno, con particolare incidenza nelle zone del mondo più povere, dove le persone sono più esposte ai pericoli degli animali selvatici e le cure mediche possono non essere sempre repentine. Per quanto sia difficile fornire stime esatte, ci troviamo nell’ordine delle migliaia di morti all'anno, anche se si tratta di numeri molto bassi rispetto ai soli incontri con questi serpenti, che, nella maggior parte dei casi si risolvono senza problemi.
Le vipere mordono molto raramente e preferiscono la fuga all'attacco, anche perché per loro, come per tutti i serpenti velenosi, è dispendioso produrre il veleno e sprecarlo su animali che non possono costituire un pasto perché troppo grandi risulterebbe svantaggioso. Questi serpenti, quindi, mordono solo quando si sentono minacciati o senza via di fuga e le conseguenze sugli esseri umani risultano fatali solo in determinate condizioni o in assenza di antidoti.
Le vittime di morsi di vipera possono sperimentare una vasta gamma di sintomi, che vanno dal gonfiore e dal dolore localizzato fino a complicazioni più gravi come emorragie, insufficienza renale e problemi respiratori. La gravità del morso dipende dal tipo di vipera, dalla quantità di veleno iniettato e dalla prontezza del trattamento medico, ma in generale questi serpenti possono essere considerati più pericolosi per l’essere umano rispetto ai pitoni.