Un Commissario europeo per il benessere animale: è questa la richiesta formulata in una interrogazione presentata dal danese Niels Fuglsang alla Commissione Europea. La proposta è stata accolta da una larghissima maggioranza di eurodeputati di ogni nazionalità e di appartenenza trasversale.
Gli europarlamentari chiedono di istituire un'apposita competenza relativa al Welfare animale in Europa che vada ad integrare quelle già previste per Salute e Sicurezza alimentare, attualmente in capo a Stella Kyriakides. Si avrebbe quindi un Commissario europeo alla Salute, Sicurezza alimentare e Benessere e animale.
«Si tratterebbe di una decisione politica significativa che porterebbe a una maggiore responsabilità delle istituzioni dell'UE per il benessere animale e aumenterebbe la coerenza, l'efficacia e l'impatto della delle politiche in questo campo», si legge nell'interrogazione.
Secondo i rappresentanti dell'organizzazione Eurogroup for Animals si tratta «dell'interrogazione orale tematica più firmata mai presentata dai membri del Parlamento europeo». Un atto come quello presentato da Fuglsang e dai suoi colleghi firmatari chiama le istituzioni europee a dare risposta orale in un lasso di tempo ben definito: la Conferenza dei presidenti dovrà calendarizzare la replica nel corso di una seduta plenaria; dal momento della programmazione la Commissione avrà tre mesi per esprimersi.
Resta da vedere se l'Europa se ne laverà le mani, come avvenuto per gli animali selvatici nei circhi, oppure se accoglierà la richiesta creando un Commissario europeo per il Welafare animale, come chiedono tanti cittadini dell'Unione.
«Oltre 125.000 cittadini dell'UE e oltre 120 eurodeputati di tutti i gruppi politici hanno già aderito alla petizione di Eurogroup forAnimals per chiedere che venga data maggiore rilevanza al benessere animale», spiega ancora il testo firmato da Fuglsang.
Alla campagna si aggiunge una ulteriore indagine commissionata alla società specializzata in ricerche di mercato Ipsos dal Global Action in the Interest of Animals (Gaia): i dati hanno evidenziato che quasi il 70% dei cittadini pensa che dovrebbe esserci un commissario Ue per il Benessere animale.
La ricerca si è svolta nell'estate del 2021 in dieci paesi dell'Unione: Italia, Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Spagna, Svezia, Ungheria; ed è emerso come siano soprattutto i giovani europei tra i 18 e i 34 anni e le donne a chiedere di compiere questo passo storico per la politica comunitaria.
Poteri del commissario europeo per il benessere animale
Il Commissario sarà la figura responsabile ufficialmente a livello europeo dei diritti degli animali e, si legge ancora nell'interrogazione, «dovrà ricevere maggiore autorevolezza e poteri da parte delle istituzioni su questo argomento, la cui importanza è stata chiaramente riconosciuta dalla Commissione».
Da tempo i politici chiedono una maggiore incisività nei processi decisionali che riguardano gli animali europei anche allo scopo di prevenire quei crimini di natura transnazionale come il traffico di cuccioli dall'est Europa, oppure attuare controlli maggiormente stringenti sul trasporto degli animali da allevamento, oggetto di una inchiesta condotta in seno all'Unione.
L'istituzione di una delega apposita darebbe un budget di spesa al Commissario per attuare concretamente una serie di iniziative specifiche, inoltre, gli darebbe la forza istituzionale per redigere regole valevoli per tutti gli stati membri.
Il primo passo in questa direzione è auspicato nell'interrogazione attraverso l'istituzione di una specifica divisione per il Benessere animale all'interno della già esistente Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE). Un progetto che andrebbe ad integrare quanto di sposto dal Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) che all'articolo 13 riconosce che:
«Nella formulazione e nell’attuazione delle politiche dell'Unione nei settori dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mercato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico e dello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale».
Una missione che, evidentemente, non è percepita dalla comunità come perfettamente realizzata e che ha bisogno del giusto riconoscimento e "portafoglio", per trovare piena attuazione.