Da anni all'interno del Parlamento Europeo si discute della possibilità di unificare nelle mani di un unico Commissario al benessere animale le competenze che ad oggi sono frammentate tra più figure. Un tema che assume un peso specifico importante soprattutto nelle sedi delle istituzioni europee che l'8 e il 9 giugno prossimi si rinnoveranno portando al voto i 27 Stati Membri.
Un appuntamento di cruciale importanza perché il prossimo Parlamento Europeo deciderà sui di diritti degli animali e tutela della fauna in un momento storico molto complesso. Tra coloro che potrebbero sedere tra le fila del Parlamento a Strasburgo c'è anche Anna Cinzia Bonfrisco, europarlamentare del gruppo ID e candidata della Lega.
Con lei abbiamo parlato del ruolo delle istituzioni europee nella repressione della caccia al trofeo e delle contraddizioni di un partito che al suo interno opera una netta distinzione tra i diritti degli animali familiari e di tutti gli altri.
Quali battaglie per i diritti degli animali vuole portare nel prossimo Parlamento Europeo?
Le battaglie sono tante e comincerei da quelle condivise con tutto l’Intergruppo per il Benessere e la Protezione degli animali. Penso alla nomina di un Commissario europeo per gli animali, grazie al quale riusciremmo a garantire una vera e propria rappresentanza politica ai senza voce. Solo così potremmo cominciare ad evolvere il concetto di “benessere”, passando a quello più ampio dei diritti.
C’è poi la grande questione irrisolta del trasporto degli animali su lunghe percorrenze. Mercoledì sulla A4 si è ribaltato un camion carico di mucche e di vitelli, alcuni di loro sono morti, altri sono scappati terrorizzati in autostrada. Una tragedia che non possiamo accettare. Su questo, come tanti altri temi, la Commissione von der Leyen ha fallito. Dovevano presentare testi che non sono mai arrivati neanche ad essere discussi in Parlamento.
Molte di queste proposte sono state firmate da centinaia di migliaia di cittadini europei, completamente ignorati. Il voto della Commissione Europea è più che insufficiente.
Quali sono le istanze in favore di natura e animali che ha portato nella passata legislatura?
Ho firmato l’interrogazione scritta sul peso minimo del fegato d’oca, l’interrogazione orale per vietare l'abbattimento di pulcini e anatroccoli e, anche, quella per istituire un Commissario europeo per il benessere degli animali. Inoltre, ho sostenuto la fine delle gabbie negli allevamenti e l’abolizione del commercio di pellicce in Europa.
Dopo la mia denuncia, abbiamo mandato con l’Intergruppo più di 3.000 lettere ad altrettanti Comuni spagnoli che ancora ammettono la pratica del toro con le corna in fiamme. Ho presentato una mozione di risoluzione per la creazione di un’anagrafe europea per gli animali e per il divieto di commercio di animali online. Ho depositato un’interrogazione sull’allevamento di polpi alle Canarie. È stato, infine, molto importante chiedere a più riprese strategie comuni per la lotta al randagismo e alla violenza sugli animali, spesso legati a reati commessi dalla criminalità organizzata.
Molte di queste proposte spero vedano la luce nella prossima Legislatura.
La biodiversità in Italia e in Europa rappresenta uno straordinario patrimonio da proteggere, pensa che il Nature Restoration Law servirà a raggiungere questo obiettivo?
La biodiversità in Italia è straordinaria, circa metà delle specie vegetali e 1/3 di tutte le specie animali europee si trova nel nostro Paese. Per questo fa rabbia la cecità della legge sul Ristoro della Natura, nobile nel nome ma nel contenuto un vero disastro, poiché ha più a che fare con la propaganda politica e l’ideologia, rispetto la natura e la protezione degli animali. Per tutelare i loro diritti servono soluzioni e finanziamenti, non dichiarazioni di principio e punizioni.
Per quanto ancora vogliamo tenere legato il destino degli animali all’agricoltura? Qualcuno nel 2024 crede ancora che fare impresa significhi distruggere la biodiversità? Produrre senza distruggere è possibile.
Il prossimo Parlamento voterà per la nuova Politica Agricola Comune – che al momento tutela con fondi pubblici anche gli allevamenti intensivi – come si posiziona rispetto a questo tema?
Sono certa che il prossimo Parlamento sulla Politica Agricola Comune non commetterà errori imperdonabili per i cittadini europei. Allo stesso tempo, non possiamo neanche ignorare che esistono allevamenti molto attenti al benessere animale e alla sostenibilità ambientale, quello è l’obbiettivo da raggiungere. Pensare che cancellare la politica agricola in Europa possa portare ad un miglioramento per la vita degli animali è un grave errore.
Oggi più che mai credo che i diritti dei senza voce siano una questione relativa alla giustizia e in ogni caso separati dall’agricoltura.
Kodami è entrato nella più grande fiera della caccia in Europa, che si tiene ogni anno in Germania. Qui abbiamo visto come la promessa di portare a casa i trofei di caccia attiri persone da tutta Europa. Come può l'UE intervenire per limitare questa pratica?
Vietando il trasporto dei trofei di caccia, come chiesto dal Parlamento Europeo. Alcune compagnie aeree, come ad esempio ITA, già lo fanno. Sul commercio, specialmente il commercio estero o tra Stati membri, l’Unione Europea gioca un ruolo cruciale. Per questo motivo, chiedo che si assuma la responsabilità su trofei da caccia e su tanti altri temi, ad esempio il commercio di animali online. In molti Stati membri basta andare su un qualsiasi motore di ricerca per comprare un animale via internet, le truffe sui social media sono all’ordine del giorno. Le sfide della rivoluzione digitale riguardano anche i senza voce.
Nella Lega convivono cacciatori e attivisti per i diritti degli animali. Come possono convivere queste realtà in uno stesso partito?
Come in tutti i partiti esistono dibattiti interni. Il dialogo è lo strumento con il quale possiamo trovare punti in comune. Ad esempio, la Lega ha innalzato fino a 7 anni le pene per chi abbandona gli animali e mette in pericolo la sicurezza stradale. Per la prima volta in Italia un reato contro gli animali è equiparato a quelli contro gli uomini, è un fatto epocale. Tutti eravamo uniti con Matteo Salvini.
L’affluenza alle urne è sempre più scarsa, perché i cittadini italiani dovrebbero tornare a votare?
Il Parlamento Europeo è l’esercizio di democrazia più grande al Mondo. Sui temi etici trasversali possiamo dare un indirizzo e cambiare le cose, specialmente se vogliamo fissare standard molto più alti per i diritti degli animali. Il documentario "Food for Profit" lo abbiamo visto tutti, è stato un lavoro incredibile. Tuttavia, il lavoro che abbiamo fatto in questi anni all’Intergruppo e dentro le commissioni, da destra a sinistra, è il valore sul quale i cittadini possono riporre la loro fiducia.