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5 Giugno 2024
15:53

E’ morto Mario, l’Alano che con Franceschino DeeJay ha ironizzato sulla cinofilia con il metodo “vieni a me per sempre”

Una coppia cane e umano molto nota nel mondo della cinofilia: con i loro video hanno trasmesso un messaggio su quanto sia importante la relazione e quanto sia fondamentale lasciare esprimere un cane nel pieno della sua soggettività.

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In un video ironico e pieno di tenerezza, come del resto è stata la stessa cifra della loro relazione, Franceskino DeeJay ha fatto sapere che l‘Alano Mario è morto.

I due erano una coppia davvero speciale, molto nota sui social a chi "bazzica" il mondo della cinofilia. Come ha detto lo stesso Franceskino nel video in cui condivide con chi li seguiva la notizia della scomparsa dell'Alano, il suo compagno canino è stato, in fondo, «il primo cane influencer a insegnare il metodo "vieni a me per sempre"».

I primi video dei due sono infatti apparsi ben nove anni fa sul canale YouTube del Dj toscano che ha da subito e da sempre usato l'arma dell'ironia per mettere alla berlina gli addestratori e anche in generale coloro che si spacciano per esperti canini senza rispettare davvero la soggettività del cane. Attraverso delle "lezioni", Franceskino mostrava sempre lo stesso tipo di (non) interazione con Mario: gli chiedeva di fare delle cose e l'Alano puntualmente non lo ascoltava o faceva tutt'altro.

Franceschino ha anche sempre usato l'espressione "cane robotico", proprio per contrapporsi a questa visione del migliore amico dell'uomo, associandolo poi a quello che è diventato anche un hashtag "vieniamepersempre", ovvero il "comando" a cui poi Mario non dava seguito, anzi non si avvicinava nemmeno a lui quando lo diceva o comunque il suo umano lo diceva a posta quando l'Alano era proprio lontano da lui.

Più di tante parole, comunque, vale ancora e varrà sempre la pena vedere i video dei due che mostrano ognuno la sua personalità e che, in fondo, invitano ogni persona che vive con un cane a lasciarlo esprimere e fare la sua vita, senza grandi interferenze da parte nostra ma soprattutto senza affidarsi a chi non vede che dall'altra parte della relazione c'è un soggetto che ha emozioni e cognizioni sue che, di certo, non vanno "piegate" a suon di addestramento e punizioni.

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