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13 Agosto 2024
17:12

È morto l’orso investito in Abruzzo: grave perdita per la sottospecie di orso più rara al mondo

È morto l'orso bruno marsicano coinvolto in un incidente d'auto nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Una nuova perdita per la sottospecie di orso più rara al mondo.

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L'orso bruno marsicano coinvolto in un incidente d'auto nella notte tra il 12 e il 13 agosto è morto. Dopo ore di agonia l'esemplare ha esalato l'ultimo respiro a lato della superstrada Sora-Avezzano SS690 dove era stato investito.

La superstrada teatro della tragedia è un corridoio ecologico molto frequentato dai selvatici perché collega l'area del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e il Parco regionale dei Simbruini. Ma gli orsi non sono gli unici a passare di qui: si tratta di un’arteria importante che attraversa la Valle Roveto.

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Dopo l'impatto l'orso si era rifugiato all'interno di un fitto cespuglio lungo la scarpata stradale e alle prime luci dell'alba è stato raggiunto dagli esperti del Pnalm, i quali avevano accertato che era vivo e poteva muoversi. Tuttavia, l'animale è rimasto rintanato in una zona di vegetazione molto fitta, e poco dopo, nonostante l'impegno dei tecnici, è morto.

Come riporta il più recente Rapporto Orso stilato dal Pnalm, dagli anni Novanta ad oggi erano 2 gli orsi deceduti a causa d’incidenti stradali, la femmina F19, nota come Liberata, e Juan Carrito, l'orso simbolo della sua popolazione che ha trovato la morte sulla Strada Statale 17, anche questa situata lungo un corridoio ecologico.

Quest'ultima tragedia, la terza su strada, va a scuotere ancora più profondamente il rapporto tra persone e orsi. Qui si trova la sottospecie di orso più rara al mondo, quella marsicana, di cui restano circa 60 individui, e la cui sopravvivenza è appesa a un filo. Oltre a problemi dettati dall'isolamento geografico, come la scarsa variabilità genetica, si aggiunge la grande minaccia rappresentata dall'essere umano che, in maniera diretta e indiretta, sta compromettendo le speranze dei marsicani.

Oltre agli investimenti stradali, un anno fa si è verificato quello che il Pnalm non ha esitato a classificare come un episodio di «bracconaggio». La vittima era Amarena, madre di Juan Carrito, uccisa a fucilate mentre si trovava in un pollaio di San Benedetto dei Marsi.

Proprio durante le riprese per il videoreportage di Kodami girato in Abruzzo abbiamo scoperto che, ben lontani da poter fornire modelli esportabili altrove, in Abruzzo la coesistenza tra persone e selvatici appare un orizzonte molto lontano.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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