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20 Novembre 2023
12:51

È morto Liko, il lupo investito a Campi Salentina: «Riposati Guerriero!»

Non ce l’ha fatta Liko, il giovane lupo travolto da due automobili i primi di ottobre e da settimane preso in cura dai veterinari del CRAS. L'animale è morto a causa del forte trauma cranico riportato.

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Era arrivato nel Centro Recupero Fauna Selvatica di Calimera più di un mese fa, dopo essere stato investito su una strada di Campi Salentina, in provincia di Lecce. Lo avevano recuperato le guardie zoofile dell'Accademia Kronos. Non ce l’ha fatta, purtroppo, Liko, il giovane lupo travolto da due automobili i primi di ottobre e da settimane preso in cura dai veterinari del CRAS. Il forte trauma cranico, come immaginato, non ha lasciato scampo all’animale. Dopo aver lottato con tutte le sue forze, riprendendosi anche dall’iniziale stato di coma, negli ultimi giorni ha alzato bandiera bianca.

«Liko era arrivato con un forte trauma cranico per impatto con auto – hanno spiegato dal CRAS di Calimera – siamo venuti a sapere in seguito che era stato investito due volte nello stesso arco di tempo, prima da un’auto che veniva nel suo stesso senso di marcia e poi da un altro mezzo, proveniente dalla corsia opposta. Entrambe le volte l’impatto è stato frontale. Dopo alcuni giorni di coma, però, il lupo ha dato segni di ripresa. Poi sono sopraggiunte le convulsioni. A questo punto il direttore sanitario del CRAS, Gianluca Nocco, ha richiesto una tac che non ha lasciato via di scampo: fratture craniche multiple con presenza di schegge vaganti».

In quei giorni le speranze di ripresa per l’animale sembravano davvero flebili. Anche Simona Potenza, responsabile per la fauna selvatica omeoterma del centro raccontava sconsolata a Kodami di come si stesse facendo tutto il possibile per salvarlo: «Ha fratture al cranio, potrebbe non riprendersi del tutto», ci spiegava a inizio novembre.

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Per Liko, evidentemente, non c’erano molte speranze, ma lui non lo sapeva e ha continuato a lottare: «E noi con lui – continuano a raccontare dal CRAS – Il suo appetito era impressionante. Pur non essendo completamente cosciente, mangiava 1,3 kg di carne al giorno e camminava come se dovesse arrivare in capo al mondo, anche se, per via del trauma cranico, il suo vagare era sempre circolare. Liko ha camminato e mangiato, ogni notte, per oltre un mese, senza sosta. Poi è arrivata la fine».

Da tre giorni il suo famelico appetito era scomparso: «Ma le sue camminate non erano finite – aggiungono – anche da sdraiato le sue zampe hanno continuato la marcia infinita. Ogni notte, come sempre. Adesso, però, questa marcia è finita e le sue zampe non si muovono più. Liko ha raggiunto la sua meta. Adesso Liko è stanco. Riposati Guerriero».

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Con queste parole il personale del CRAS ha dato dunque l’addio al giovane lupo. Per provare a salvarlo l’impegno profuso è stato massimo. Forse perché Liko stava diventando un simbolo di come questo animale, identificato già nelle storie per bambini come il “cattivo”, in realtà sia solo uno degli anelli di un sistema naturale che l’uomo sta mettendo in ginocchio.

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Nei giorni scorsi un altro lupo è arrivato al centro di Calimera dopo essere stato investito, questa volta a Trepuzzi. Le sue condizioni sono apparse meno critiche rispetto a quelle di Liko, pur presentando fratture multiple e un versamento addominale. In generale preoccupano il numero di interventi per il soccorso di fauna selvatica. Questo anche perché l’avanzata dei centri urbani toglie spazio alla natura, tagliando con lame di asfalto ciò che resta di questi habitat. E così, anziché interrogarsi su cosa fare per invertire questo processo, c’è chi continua ad additare i lupi come le belve che seminano il panico nelle campagne. Quanti altri Liko ci dovranno essere per capire come comportarsi?

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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