È M91 l'orso che ha seguito l’escursionista a monte di Molveno lo scorso 27 aprile. Lo hanno stabilito le analisi genetiche eseguite dai laboratori della Fondazione Edmund Mach sui reperti raccolti lungo la strada forestale che percorre la Valle delle Seghe.
Si tratta di un un giovane maschio nato probabilmente nel 2022. È lui il protagonista dell'incontro ravvicinato con un escursionista, come ha fatto sapere la Provincia Autonoma di Trento. Il racconto dell’escursionista – confermato dai reperti raccolti sul posto – è che durante la discesa a valle, un orso lo avrebbe sorpreso alle spalle seguendolo per oltre un quarto d’ora fino ad avvicinarsi a meno di due metri.
Durante questo periodo di tempo, l’uomo avrebbe cercato di distanziare l’animale percorrendo la strada indietreggiando per non perderlo di vista e cercando di spaventarlo, finché alla fine l'animale non si è dileguato nel bosco.
Non risulta alcuna storia pregressa di problematicità né di M91, né da parte dei genitori. Per questo gli uffici provinciali hanno scelto di seguire la strada del monitoraggio: una squadra specializzata del Corpo forestale trentino è già stata attivata per procedere con la cattura dell’orso finalizzata all’applicazione del radiocollare, al fine di seguirne gli spostamenti e acquisire informazioni sui suoi comportamenti.
Come stabilito nel Pacobace (Piano d’azione dell’orso bruno), per definire un orso “pericoloso” è importante conoscere la storia del soggetto e tener conto dei suoi eventuali precedenti comportamenti anomali. Il grado di pericolosità aumenta quando ci sia una ripetizione di comportamenti potenzialmente pericolosi da parte dello stesso individuo.
Il caso di M91 almeno per il momento è quindi diverso da quello del quasi omonimo M90 che a febbraio di quest'anno è stato oggetto di un abbattimento lampo. Il decreto era stato firmato dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, dopo che M90 aveva seguito una coppia di escursionisti lungo una strada forestale nelle vicinanze del Comune di Mezzana, in Val di Sole. L'orso era già stato radiocollarato a seguito di alcuni episodi di predazione e danneggiamento in allevamenti trentini.
Il tema della sicurezza collegato alla gestione della presenza dell’orso sul territorio è stato al centro della riunione operativa convocata dal vice prefetto vicario Massimo Di Donato che si è svolta al Commissariato del Governo.
Accanto all’assessore provinciale con delega a Foreste, caccia e pesca, Roberto Failoni, erano presenti i rappresentanti delle strutture provinciali competenti in materia Protezione civile, foreste, fauna e comunicazione. L’obiettivo del vertice era quello di condividere le attività proprie di ciascuna componente nelle attività di soccorso pubblico oltre a quello di individuare delle forme di comunicazione alla cittadinanza nelle aree di maggiore frequentazione dei plantigradi, che saranno realizzate a cura di specialisti della Provincia autonoma di Trento.
Noi di Kodami abbiamo spiegato in un video approfondimento cosa fare e cosa è meglio evitare nel caso di incontro ravvicinato con un orso.