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2 Agosto 2023
16:50

È l’orsa F36 ad aver inseguito gli escursionisti in Trentino: identificata con le indagini genetiche

È stata l'orsa F36 ad aver inseguito due escursionisti in Trentino mentre si trovava in compagnia del suo cucciolo. Lo hanno stabilito le analisi genetiche eseguite dalla Fondazione Edmund Mach.

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orso

È stata l'orsa F36 ad aver messo in atto un falso attacco ai danni di due uomini nei boschi di Roncone, in Trentino. Lo hanno stabilito le analisi genetiche eseguite dalla Fondazione Edmund Mach, gli stessi laboratori che ad aprile avevano accertato il coinvolgimento di JJ4 nella morte di Andrea Papi.

L'episodio è avvenuto all'alba di domenica 30 luglio nel Trentino occidentale. Qui due giovani hanno incontrato un'orsa accompagnata dal suo cucciolo che dormiva sul sentiero.  I due escursionisti una volta notata la presenza degli animali, hanno iniziato a fuggire gridando. Uno dei due è tornato indietro lungo il sentiero, mentre l'altro si è arrampicato su una pianta, dove è stato raggiunto dall'animale che lo ha «agganciato a una ghetta facendolo cadere al suolo», secondo la ricostruzione diffusa dalla Provincia. Sia l'orsa che il cucciolo si sono poi immediatamente allontanati, senza più interagire con le due persone. Il giovane è poi caduto dall'albero, ferendosi.

«L'esemplare ha 6 anni e il suo codice identificativo compare nei monitoraggi del Corpo forestale – fa sapere l'amministrazione provinciale di Trento – Fino ad ora l'orsa non aveva assunto comportamenti classificabili come problematici». Per il presidente della Provincia autonoma di Trento si tratta di un «incontro ravvicinato, configurabile come un attacco», e per questo ha deciso per la cattura e radiocollaraggio dell'orsa.

«Alla luce degli ulteriori accertamenti previsti – continua la nota dell'amministrazione di Trento – potranno seguire i provvedimenti conseguenti, tra i quali anche quello di abbattimento».  L'ipotesi dell'esecuzione del plantigrado, quindi, è ancora sul tavolo della Provincia. «Continuano a essere sconcertanti le dichiarazioni di questi giorni del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha ventilato da subito l’abbattimento della povera madre – osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Ormai il Trentino è famoso in tutt’Italia e all’estero per i provvedimenti adottati nei confronti della fauna selvatica. La Provincia pensi a prevenire episodi del genere anche informando la cittadinanza e gli escursionisti su come ci si comporta in montagna, invece di continuare a evocare come sempre catture e abbattimenti anche come “strumento elettorale”. Fugatti annuncia il radiocollaraggio: si fermi lì».

Nel frattempo continuano anche le operazioni di monitoraggio per la cattura di MJ5, nella lista nera della Provincia per aver aggredito una persona in val di Rabbi nel marzo di quest'anno.

Quando ci si trova faccia a faccia con un orso la scelta più sbagliata è sicuramente quella di scappare. Evitare un incontro è sempre il modo migliore per proteggere noi stessi e gli animali, ma se si finisce lo stesso davanti a uno di loro, la cosa giusta da fare è restare calmi e mostrarsi inoffensivi, sdraiandosi a terra in posizione fetale coprendo la testa ed il collo con le mani.  Lo spiega in un video l'etologa della redazione di Kodami Margherita Paiano.

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Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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