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21 Aprile 2021
15:50

É libera la mandria di Cassano d’Adda vittima di maltrattamento

Circa due anni fa 45 animali erano stati sequestrati per maltrattamento in un allevamento a Cassano d’Adda, nel Milanese. Ora, per la prima volta, un'intera mandria di vacche è stata liberata. Le associazioni che si sono battute per la loro libertà, dopo l'ok del giudice, hanno spostato gli animali in alcuni rifugi o privati del Nord e del Centro Italia (molti dei quali in Lombardia, Piemonte e Liguria).

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Erano stati sequestrati per maltrattamento circa due anni fa, a Cassano d’Adda, nel Milanese. Ora, per la prima volta, un'intera mandria di bovini è stata liberata. Le associazioni che si sono battute per la loro libertà, dopo l'ok del giudice, hanno spostato gli animali in alcuni rifugi o da privati nel Nord e nel Centro Italia (molti dei quali in Lombardia, Piemonte e Liguria).

I carabinieri del Nas erano arrivati nell’allevamento a dicembre 2019: i militari si erano resi conto delle pessime condizioni nelle quali venivano mantenuti gli animali. Al titolare dell’azienda agricola è piombata addosso una denuncia e una sanzione. La vicenda giudiziaria si è trascinata fino ad ora, dopo che l’allevatore ha fatto un’istanza di dissequestro che è stata rigettata dal Tribunale del riesame e dopo aver detto "no" al ricorso in Cassazione.

Nel frattempo, il sindaco era stato nominato custode giudiziario. Grazie a un accordo con il tribunale, 26 bovini (tra cui molte madri con i propri vitellini e altre in attesa di partorire), hanno trovato una sistemazione grazie alle associazioni Vitadacani della Rete dei Santuari di Animali Liberi e l'Unione tutela individui (Uti), mentre 19 sono stati collocati dal gruppo Meta.

«Sembrava un'impresa impossibile salvare una mandria intera e invece ce l'abbiamo fatta – commenta Sara d'Angelo, presidente di Vitadacani – Abbiamo bloccato l'asta che le avrebbe viste finire al macello e, a distanza di tempo, siamo riusciti a impedire una seconda vendita che non avrebbe lasciato scampo alle mamme e ai loro figli». «Per ora sono in affidamento, il procedimento giudiziario è in corso e sono stati trasferiti in fattorie con il vincolo di non produzione e non riproduzione – racconta a Kodami – Confidiamo si arriverà a confische».

«Queste mucche sono tra le poche che vedranno crescere i propri figli e avranno la possibilità di preservare i legami familiari – aggiunge Sara d'Angelo – I rifugi, i santuari, le fattorie e i privati aprendo la loro casa alla libertà di questi animali hanno permesso che si realizzasse quello che, in una società dove ogni giorno milioni di animali vengono sfruttati e uccisi a fini alimentari, possiamo davvero definire un miracolo».

Vitadacani e Uti hanno lanciato un appello a chi volesse adottare a distanza una vacca o un vitellino o contribuire alle spese per la costruzione di alcuni ricoveri. Infatti, in qualche caso, spiega Sara d’Angelo, sono stati necessari alcuni interventi per il loro mantenimento.

Diciannove esemplari sono state prese in carico da Meta, il Movimento etico tutela animali e ambiente, che hanno trovato una nuova casa per loro in Liguria, Piemonte e Toscana. «Le mucche vivevano nella sporcizia – racconta Stefania Caiafa, 42enne attivista di Meta – Non avevano mai visto erba fresca e ora devo dire di essere davvero felice, stanno bene». Meta ha avviato una prima raccolta di fondi per permettere il sostentamento degli animali e presto ne sarà avviata una seconda per i tre tori della mandria, che «ora stanno bene ma che devono trovare una nuova collocazione».

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