Non avrà battuto gli altri competitor per la sua colorazione sgargiante o per la sua importanza ecosistemica, eppure Concholepas concholepas – un muricide noto in Cile anche come loco – ha sbaragliato la competizione internazionale "Mollusc of the Year 2023", puntando soprattutto tutto sulla gola dei votanti.
La storia è questa. Ogni anno si tiene un concorso finanziato dal Center for Translational Biodiversity Genomics LOEWE, un centro di ricerca biologica tedesco, in cui si premiano le specie di molluschi ritenute più importanti o da salvaguardare. Il LOEWE in particolare mette in palio la possibilità di sequenziare ogni anno il genoma della specie vincitrice, nel tentativo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della biodiversità. Nata quasi per gioco, questa competizione nel tempo è però divenuta fra le più importanti nel mondo della ricerca zoologica, in quanto permette di trovare indirettamente dei fondi per salvaguardare le varie specie che di anno in anno partecipano alla selezione finale.
L'anno scorso aveva vinto la lumaca cubana dipinta (Polymita picta), una interessante lumaca terrestre che presenta una conchiglia variopinta, considerata in pericolo di estinzione per la perdita dell'habitat e il collezionismo. Quest'anno però non è stata l'estetica a sostenere il grande numero di voti che ha permesso alla C. concholepas di vincere, con il 42 percento dei voti globali, nonostante fossero presenti all'interno della lista finalisti formidabili. «È fantastico. Il loco non era il mollusco più attraente in competizione, ma la gente lo ha votato per il suo valore culturale ed alimentare» ha dichiarato il ricercatore J. Antonio Baeza della Clemson University nella Carolina del Sud.
Questa specie è una lumaca di scoglio che ricorda per certi versi un abalone ed è molto apprezzata come ingrediente principali di molti piatti tradizionali. Infatti è particolarmente nota in Sud America, tanto da risultare una delle portate principali dei piatti delle feste. Un mollusco considerato una prelibatezza che è divenuto simbolo della prosperità dell'Oceano Pacifico meridionale. Per quanto però siano in molti a ritenere che non dovesse essere questa la specie a dover vincere la competizione quest'anno, per via della sua fama non propriamente scientifica, non tutti i biologi guardano a questa vittoria con diffidenza.
Sequenziare il genoma di questa specie infatti permetterà di chiarire come gli invertebrati marini affrontano la pesca intensiva, se il cambiamento climatico sta interagendo con lo sviluppo delle popolazione di muridi e se l'inquinamento dell'oceano possa aver causato delle complicazioni riproduttive, che rendono la futura sopravvivenza di questa specie meno certa rispetto a quanto ritenuto in passato. Inoltre il suo studio potrebbe contribuire alla lotta contro alcune tipologie di cancro, affermano i ricercatori, per via dei pigmenti che circolano all'interno del suo sangue, che sembra essere ricco di sostanze antiossidanti. Dunque questa vittoria non è propriamente inutile, come sostengono alcuni critici dell'iniziativa.
A completare la cinquina di specie che hanno formato la lista delle specie finaliste della competizione, quest'anno c'erano comunque le lumache di mare note come Wavy Bubble Snail (Micromelo undatus), al secondo posto, seguite dalla longeva ostrica Matusalemme (Arctica islandica), da una specie di nudibranco dalle spesse corna e dalla lumaca leopardo (Limax maximus), l'unico mollusco terrestre della lista.