Giornalmente, nella normale attività medica, mi capita di dover prescrivere colliri e/o pomate oftalmiche ai gatti per motivazioni che possono andare da una banale congiuntivite a problemi più seri come cheratiti, ulcere corneali profonde, glaucoma, uveite. Se trattare un gattino di qualche mese è relativamente semplice e anche se molti felini adulti sono tranquillamente manipolabili, spesso mi rendo conto però che la cosa più difficile è proprio l’applicazione da parte del proprietario, soprattutto se il paziente in questione è un Felis silvestris catus ovvero un gatto con la G maiuscola a cui non basta di certo sentirsi dire: “Fuffettino vieni che mammina ti mette la goccina”. Fuffi, in realtà, già è lì che si gonfia e soffia.
Mettere il collirio al gatto: una sfida giornaliera
I proprietari di felini sanno bene che mettere il collirio al gatto spesso si trasforma in una sfida giornaliera fatta di: prendi il gatto, immobilizzalo, prendi le gocce, tenta di tenere ferma la testa, prendi il disinfettante perché intanto il micio si è divincolato graffiandoti, riprendi il gatto chiedendo aiuto a qualcuno di tenertelo, ribloccalo, tienigli ferma la testa e spruzza mezza boccetta di collirio a mo’ di pistola ad acqua cercando di mandare almeno qualche goccia nell’occhio. Infine riprendi il disinfettante e medica l’aiutante che intanto stoico sopportava ferite e soffiate. E poi ripeti la stessa procedura la sera.
La pomata oftalmica al gatto e l’effetto sorpresa
Rendendomi conto della difficoltà che spesso si può presentare per chiunque non sia abituato, spesso preferisco indicare nella scelta del prodotto da prescrivere la formulazione in pomata, la cui applicazione è sicuramente meno complessa poiché è sufficiente applicare il quantitativo di crema prescritto dal veterinario sul dito e, in un momento di tranquillità del micio – magari mentre gli fate i grattini o mentre mangia – passare la pomata sull’occhio in modo che vada tra le due palpebre.
L’ideale è sempre giocarsi l’effetto sorpresa: i nostri animali sono molto intelligenti e quindi anche la gestualità di vederci preparare il tubetto li metterà in allarme e renderà l’applicazione più difficoltosa. Consiglio dunque di preparare il tutto lontano da loro e poi avvicinarsi con sicurezza e naturalezza. Alcuni medicinali che in commercio non esistono in pomata possono essere fatti dal farmacista dietro prescrizione del vostro veterinario in formulazione galenica.
Prima di mettere il collirio: pulire l'occhio e tenerlo fermo
Per quanto riguarda la pulizia degli occhi esistono diversi prodotti che il vostro veterinario saprà consigliarvi. Sono spesso delle salviettine specifiche imbevute di prodotti lenitivi adatti, la cui funzione è quella di coadiuvare la terapia farmacologica prescritta. In tal caso in qualunque momento di tranquillità del micio potrete passare la salviettina sulle palpebre.
Se invece si tratta di una banale pulizia e temete di fare dei danni, potete utilizzare dei dischetti di ovatta imbevuti di acqua tiepida e camomilla. Infine per evitare che il gatto si sfreghi gli occhi asportando il collirio/crema che avete applicato, potete fargli indossare un collare elisabettiano, ne esistono anche di morbidi, oppure dovete distrarlo facendolo giocare o mangiare in modo che non pensi al fastidio che ha sull’occhio. Altra opzione: vi guardate un bel film tenendolo in braccio a mo’ di salsicciotto in modo che abbia le zampine bloccate.
Collirio al gatto, come fare? Tecniche e consigli
Se proprio poi dovete applicare un collirio e non sapete come comportarvi perché il gatto fugge, consiglio di avvolgerlo in un asciugamano, lasciando fuori solo la testa e lo ponete in grembo con la faccia verso le vostre ginocchia. In questo modo le vostre gambe e un avambraccio vi serviranno per il contenimento e mentre con una mano tenete la testa leggermente rivolta verso l’alto e chiusa la bocca in modo che non vi morda, con la mano libera potrete instillare le gocce prescritte. Consiglio sempre vivamente di fare un contenimento deciso ma mai troppo stretto.
Infine un ultimo suggerimento: spesso la non riuscita delle applicazioni avviene non per la reale intrattabilità del paziente ma per l’ansia del proprietario di non riuscirci o di ferirsi. Quindi, regola numero uno: credete in voi stessi e approcciatevi sempre in modo tranquillo e deciso. Ricordate che avere un felino in casa che ci accorda il suo affetto e la sua benevolenza è un dono e voi in fin dei conti state solo “avendo l’onore” di mettere il collirio ad un piccolo Lion King.