Due tartarughe liberate a Torre a Mare dal WWF: erano state recuperate da dei pescatori

I pescatori della marineria di Trani le avevano pescate accidentalmente: anziché gettarle in mare hanno contattato il WWF che le ha curate e liberate.

5 Novembre 2023
9:53
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Due tartarughe Caretta Caretta adulte, una femmina e un maschio. Erano state recuperate dalla marineria di Trani dopo essere finite nelle reti a strascico. Sono potute tornare in libertà, dopo una degenza di poco più di 15 giorni, nelle acque di Torre a Mare, accompagnate da una folla di persone coinvolte con fini educativi nell’iniziativa. È quanto accaduto nel piccolo borgo marinaro a sud di Bari, dove il WWF di Molfetta, in collaborazione con la Pro Loco, ha organizzato una mattinata con l’obiettivo di porre l’attenzione sull’importanza della salvaguardia della specie, esposta a rischi che vanno dalla cattura accidentale durante le attività di pesca all’impatto con le imbarcazioni, dall’inquinamento dei mari all’antropizzazione dei luoghi di nidificazione.

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Non a caso le due tartarughe erano state recuperate proprio da alcuni pescatori che, dopo averle accidentalmente catturate nelle proprie reti, avevano provveduto a consegnarle al Centro Recupero Tartarughe Marine di Molfetta in virtù di una collaborazione virtuosa che in questi anni ha portato al salvataggio di centinaia di esemplari.

«Le due tartarughe presentavano i sintomi dell’annegamento – ha raccontato a Kodami il referente del WWF di Molfetta Pasquale Salvemini – dopo i controlli di routine, quindi RX, ecografia e altro, hanno trascorso poco più di 15 giorni di degenza. Oggi erano pronte per essere liberate. Questo rapporto di collaborazione con le marinerie ci dà la possibilità di recuperare un certo numero di tartarughe. Con il centro di Molfetta, che svolge questo lavoro già dal 2000, abbiamo recuperato più di 8000 tartarughe in oltre 20 anni e questo risultato eccezionale è stato possibile grazie proprio alla collaborazione con i pescatori».

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Attraverso questo lavoro, però, si è riusciti a scoprire anche tanti aspetti sulla vita e soprattutto sulla salute di questi animali: «Quanto fatto finora ci ha dato la possibilità di cominciare a conoscere patologie e situazioni che forse sino un po' di anni fa erano poco considerate, tipo l'annegamento, ma anche patologie nuovissime come il gas embolismo che, con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e con l'Istituto Oceanografico di Valencia, stiamo studiando da 7-8 anni. Questo numero importante di recuperi ci ha fatto raccogliere tutta una serie di dati che potrebbero servirci per individuare eventuali cure anche farmacologiche, perché oggi l'unica cura per salvare una tartaruga colpita dal gas embolismo è la camera iperbarica, che ha dei costi elevatissimi».

All’evento erano presenti tanti bambini e tanti adulti, che hanno raccolto positivamente l’iniziativa, a cui hanno partecipato anche le associazioni Gaia Scuola Vela, Qua la Zampa e Canerock Jamaican Spiced Rum e alcune attività imprenditoriali del territorio. Una proposta raccolta dunque con entusiasmo, considerato che si tratta della prima iniziativa di questo genere in questo quartiere.

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«Il nostro gruppo non si è fatto sfuggire l’occasione di appoggiare una giusta causa per sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente, promuovendo un corretto rapporto con il mare a partire dai più piccoli – ha spiegato a Kodami la referente della Pro Loco di Torre a Mare Anna Divella – abbiamo coinvolto anche scuole, insegnanti e famiglie. I bambini hanno accompagnato con gli occhi gli animali che venivano imbarcati per il rilascio in mare e auguravano buon viaggio alle tartarughe. Vedere questo trasporto dei più piccoli è stato davvero emozionante».

«Il rapporto con il mare è stato uno dei punti cardine delle politiche di questa amministrazione – ha spiegato il Presidente del I Municipio di Bari Lorenzo Leonetti, presente all'iniziativa con l'Assessore all'Ambiente Pietro Petruzzelli – la liberazione della tartaruga marina non è solo un gesto di attenzione e di cura verso questi meravigliosi esemplari di Caretta Caretta ma anche un buon esempio per le giovani generazioni, che deve farci ben sperare per il futuro della nostra comunità».

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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