I Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Palermo hanno sequestrato due rari pulli di aquila del Bonelli di circa 40 giorni di età, detenuti senza autorizzazione da un privato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. I due giovani rapaci erano all'interno di una struttura fatiscente e con tutta probabilità sono stati prelevati direttamente dal loro nido in natura. La cattura dei pulli dal nido è infatti una delle minacce principali per questa rarissima specie di aquila, tra i rapaci a maggior rischio di estinzione in Italia.
L'aquila del Bonelli (Aquila fasciata) è particolarmente protetta da tutte le norme e i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali. È anche inserita nella Lista Rossa italiana delle specie a rischio nella categoria In pericolo critico, cioè quella immediatamente precedente all'estinzione. La specie, a partire dalla metà degli anni 60, ha infatti subito un calo numerico drammatico, sparendo definitivamente da diverse zone del suo areale originario. Tutta la popolazione italiana oggi è praticamente concentrata esclusivamente in Sicilia, l'ultima roccaforte per la specie.
Sono però a malapena una ventina le coppie che si riproducono in natura sull'isola, proprio per questo ogni singolo nido è costantemente sorvegliato da ornitologi ed esperti del Gruppo Tutela Rapaci e del Progetto Rapaci Sicilia del WWF. Negli anni passati, infatti, il prelievo dei pulli finalizzato al traffico illegale ha rischiato di far sparire per sempre questa specie dal nostro Paese. Purtroppo però, ancora oggi, gli illeciti continuano ed erano stati proprio gli esperti a segnalare ai Carabinieri la sparizione dei due pulli da un nido.
Per quanto riguarda i due aquilotti, sebbene i veterinari abbiano rilevato la presenza di sintomi da stress causati dal recente prelievo dal nido, godono di buona salute e saranno trasferiti presso un Centro di Recupero specializzato nella riabilitazione, che farà di tutto per rilasciarli in natura una volta pronti. Appena lo scorso anno, inoltre, lo stesso nucleo aveva già sequestrato un altro pullo di Bonelli prelevato sempre in natura dal nido.
Ad alimentare questo mercato nero delle specie rare e in via di estinzione, molte spesso, è l'antica pratica della falconeria, duramente criticata da associazioni e ornitologi proprio perché continua indirettamente a incentivare il bracconaggio e la cattura dei pulli al nido. Che sia colpa o meno della falconeria, prelevare rapaci dal proprio nido, oltre a essere una pratica illegale e penalmente rilevante, è un atto meschino che rischia di danneggiare irrimediabilmente l'eccezionale patrimonio di biodiversità del nostro Paese. Un gesto che oggi non possiamo più permetterci di tollerare.